Quanto vive un criceto? Tutti i fattori che ne influenzano la longevità

In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c'è da sapere sull'aspettativa di vita dei criceti e sulle pratiche migliori per garantire loro un’esistenza felice e sana.

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Eleonora Toresi

Veterinaria

Amante sin da bambina degli animali, a 16 anni decide di diventare veterinaria. Si trasferisce in Spagna a studiare, prima a Lugo poi a Madrid, specializzandosi in medicina felina. Per DiLei scrive nella sezione Pets.

I criceti sono animali domestici molto amati, con una personalità così tenera e vivace da essere ritenuti compagni ideali da molte famiglie con bambini.

Tuttavia, uno degli aspetti più importanti da considerare quando si decide di accogliere questi piccoli roditori in famiglia è la sua aspettativa di vita. I criceti, infatti, hanno una longevità relativamente breve. Il che rende importante conoscere i fattori che la influenzano in maniera diretta.

Aspettativa di vita dei criceti

Quando si parla di vita media di un criceto è bene fare un’essenziale distinzione tra gli esemplari che vivono in cattività e quelli che, invece, trascorrono la propria esistenza liberi in natura.

I criceti casalinghi, completamente accuditi e sotto costante controllo, aspirano a una vita media compresa tra 1 anno e mezzo e 3 anni.  Spazi adeguati, ruota e tubi per muoversi, ottimo cibo e una lettiera morbida sono quanto di meglio un criceto possa chiedere alla propria famiglia adottiva.

In natura, invece, le aspettative di vita possono variare ampiamente: da un lato, infatti, la libertà di movimento fa sì che questi piccoli roditori siano in piena salute, dall’altro l’esposizione a predatori e pericoli costanti rappresenta una fonte di rischio notevole.

In generale, nonostante in base alla razza alcuni esemplari possano raggiungere addirittura i 7 anni di vita, è possibile affermare che a 18 mesi questi piccoli roditori siano già da considerare anziani.

Il ciclo di vita del criceto

Quali sono le tappe della vita di questi piccoli roditori? Esploriamole insieme.

La vita dei criceti domestici varia nella qualità e nella durata a seconda della specie e delle condizioni ambientali che vengono riservate loro. Tuttavia, in genere, il loro decorso dalla nascita alla morte è relativamente breve: basti pensare che crescono rapidamente e diventano sessualmente maturi tra i 30 giorni e i 3 mesi di età, a seconda della razza specifica.

Mentre, in natura, i criceti si riproducono all’inizio della primavera, in cattività possono farlo tutto l’anno, se ne hanno la possibilità. La gravidanza dura dai 16 ai 20 giorni ed è multipla, con una media che varia tra i 5 e i 14 cuccioli per ogni parto.

Durante l’allattamento, la femmina deve essere lasciata tranquilla, in un luogo protetto e isolato, per evitare che si senta minacciata. I piccoli alla nascita sono ciechi, senza pelo ma con i denti. Il manto si sviluppa dopo circa 5 giorni e gli occhi vedono la luce dopo ben 10 giorni.

A due settimane, iniziano a mangiare cibo solido, nonostante abbiano ancora bisogno di essere allattati.

Dopo circa tre settimane, i cuccioli sono svezzati e dopo la quarta settimana hanno le capacità di divenire indipendenti dalla madre, compiendo il loro corso di vita fino alla vecchiaia.

Longevità del criceto in base alla razza

I criceti non vantano una grande longevità; tuttavia, a seconda della specie a cui appartengono, possono verificarsi interessanti variazioni nell’aspettativa di vita. È possibile contare ben 19 specie di criceti al mondo; tuttavia, solo 6 di queste possono realmente essere adottate come animali domestici. Ecco quali sono.

Criceto siriano o dorato

Il criceto più noto come animale domestico è il criceto dorato siriano, appartenente alla specie Mesocricetus auratus, originario della Siria, con il suo mantello folto e colorato, la coda corta e una natura docile.

Richiesto e amato dalle famiglie, in cattività, può vivere tra i 2 e i 3 anni, ma in circostanze eccezionali, la sua aspettativa di vita può estendersi fino a 7 anni.

Prendersi cura di un criceto dorato non richiede molta esperienza. Tuttavia, occorre sempre garantirgli un habitat asciutto e adeguato, cibo e acqua costanti e la possibilità di muoversi liberamente, ad esempio nella classica ruota. Tali accorgimenti stimoleranno il suo metabolismo e l’attività fisica, essenziali per la salute di questo piccolo roditore.

Criceto russo

Il criceto russo rappresenta la seconda tipologia di roditore più diffusa come animale domestico. Originario dell’Asia centrale e della Siberia, può vivere in cattività fino a circa 2 anni di vita.

Il soffice mantello di questo roditore varia sulle tonalità del grigio, diventando più chiaro durante i mesi invernali. Solitamente, tale criceto ha una lunghezza di circa 10 cm e ha una natura aggressiva nei confronti dei suoi simili, perciò è consigliabile mantenerlo isolato da altri criceti, almeno nei primi mesi di vita.

Criceto cinese

Apprezzatissimo dalle famiglie è il criceto cinese. Insieme al criceto russo, il criceto cinese è tra i più affettuosi con gli esseri umani. La longevità, tuttavia, non si discosta dalla media, dato che si attesta sui 2 o 3 anni di vita.

Criceto di Roborovski

Potenzialmente adottabile come animale domestico, il criceto di Roborovski è uno degli esemplari più piccoli al mondo ed è in grado di sopravvivere senza troppe difficoltà fino a 3 anni.

Tuttavia, viene spesso soprannominato “guasta feste” a causa della sua indole tendenzialmente aggressiva, che può portarlo a mordere gli esseri umani che lo accudiscono amorevolmente. In generale, anche i criceti più docili di questa specie appaiono schivi e poco inclini al contatto umano.

Criceto siberiano

Originario della Siberia e del nord della Cina, il criceto siberiano è noto anche come Winter White, in virtù delle variazioni di colore che la sua soffice pelliccia subisce in inverno.

È certamente una razza molto popolare tra gli appassionati, in quanto docile e affettuosa. Il criceto siberiano è noto, infatti, per essere profondamente amichevole, e vanta un’aspettativa della vita media di circa 3 anni in cattività, purché sia accudito e mantenuto in condizioni adeguate.

Criceto Campbell

Originaria della Mongolia e della Cina settentrionale, questa razza ha una durata media della vita di circa 1,5-2 anni in natura e fino a 3 anni in cattività, se accudito in condizioni ottimali.
Tuttavia, di rado, ci sono alcuni esemplari che possono vivere anche più a lungo, ma ciò dipende strettamente dalle condizioni di vita, dalla salute generale dell’animale e dalle cure che gli vengono dedicate.

I fattori che incidono sulla longevità del criceto

Come abbiamo visto, la vita dei criceti è relativamente breve, dunque, è normale chiedersi quali siano, oltre alla razza, i fattori capaci di influire sulla loro longevità. Vediamo insieme quelli a cui prestare maggiore attenzione.

L’alimentazione

Per garantire una vita lunga al proprio criceto, è di fondamentale importanza prestare attenzione alla sua alimentazione. Proporre cibi inappropriati è, infatti, il principale motivo di morte prematura.

Per garantire il benessere del criceto, è importante fornire una quantità adeguata di cibo, poiché il suo metabolismo è estremamente accelerato. Per una dieta equilibrata, è consigliabile includere:

  • semi di girasole;
  • sesamo e lino;
  • cereali come quinoa, orzo, avena, grano, farro, segale e miglio;
  • legumi come lenticchie, soia verde e piselli.

Inoltre, i criceti apprezzano la frutta come:

  • albicocche;
  • uva;
  • ciliegie;
  • prugne;
  • pere;
  • mele;
  • fragole;
  • noci e mandorle;
  • verdure tra cui insalate, carote, pomodori, finocchi e piselli con baccello e, occasionalmente, anche trifoglio bianco e rosso.

È sempre consigliabile includere un uovo sodo nella dieta del criceto, almeno una volta alla settimana, per garantire l’apporto di proteine necessarie.

Per quanto riguarda invece gli alimenti da evitare, è bene non somministrare al criceto cioccolato, foglie di gelso, prodotti derivati da cereali come pasta cruda, pane fresco e tostato e agrumi, in quanto possono causare problemi e difficoltà all’apparato gastrointestinale.

Inoltre, è sconsigliato l’utilizzo di mangime estruso presente in molti preparati commerciali per roditori, poiché spesso è di bassa qualità e pieno di antiossidanti a causa di scarsi controlli sulla sua composizione.

Habitat e cure quotidiane

L’habitat del criceto domestico è costituito principalmente dalla gabbia in cui vive. Questa deve essere abbastanza grande e dotata di tutti gli accessori indispensabili, come una ruota per correre e nascondigli per riposarsi.

È importante prevedere un’attenta pulizia della gabbia: il pavimento e gli accessori devono essere igienizzati regolarmente per evitare l’accumulo di batteri e parassiti che potrebbero compromettere la salute del piccolo criceto. Inoltre, bisogna assicurarsi che la temperatura e l’umidità della stanza siano adatte alla sua salute.

Le malattie più frequenti

I criceti sono animali domestici che necessitano di cure costanti per prevenire l’insorgere di malattie più o meno gravi. Questo accade sia per le loro dimensioni ridotte, sia per la loro composizione morfologica del tutto particolare.

Il “mal della coda bagnata” è una patologia diffusa nei criceti siriani e può essere mortale se non curata tempestivamente. Questa malattia si manifesta attraverso sintomi gastrointestinali e mancanza di appetito, ma anche con la comparsa di dolori acuti che possono far assumere al criceto posizioni insolite. È importante intervenire immediatamente una volta manifestatisi i primi sintomi per evitare la morte del criceto, che potrebbe sopraggiungere in poche ore.

Le insufficienze respiratorie sono un altro problema comune in questi piccoli roditori. Anche un semplice raffreddore può causare grossi problemi e la prontezza d’intervento è fondamentale per evitare l’aggravarsi della situazione.  Con una deficienza respiratoria, l’aspettativa di vita del criceto si abbassa a pochi giorni dall’esordio della malattia.

Per prevenire queste patologie, è importante prendersi cura del proprio criceto e fornirgli un ambiente sano, funzionale e sempre igienizzato, oltre a una dieta equilibrata e attenzioni costanti per individuare tempestivamente qualsiasi segnale di malessere.

Tuttavia, è anche importante tenere in considerazione la sua felicità: un criceto soddisfatto e a proprio agio sarà in grado di vivere meglio e più a lungo.  Pertanto, oltre a garantire i giusti fattori di cura, è importante monitorare costantemente il suo benessere emotivo.