A volte sono solo piccoli arrossamenti. In altri casi prendono le sembianze di vere e proprie macchie che si allargano. O ancora si presentano come ponfi arrossati che fanno pensare ad una serie di punture d’insetto. Sulla pelle dei bambini, le infezioni virali (e non solo) possono manifestarsi anche così. Con le lesioni che vanno a concentrarsi in specifiche zone del corpo, e non solo sul volto. Spesso queste aree sono accompagnate da enantemi, ovvero coinvolgimento delle mucose.
Come comportarsi? La risposta deve venire dal pediatra. Ma ci sono segnali che possono indirizzare sulla possibile causa delle “macchie” cutanee. Sia chiaro: occorre sempre differenziare queste lesioni da quelle legate ad allergie da contatto o a vere e proprie punture d’insetto. E soprattutto bisogna tenere presente l’importanza delle vaccinazioni, quando possibili, come quelle per morbillo e rosolia. Detto questo, proviamo assieme a comprendere cosa accade quando appaiono lesioni cutanee nei più piccoli e quali possono essere virus e batteri in grado di provocarle.
Indice
Cos’è l’eritema infettivo
Il termine dice quasi tutto. Eritema, cioè arrossamento e infettivo, ovvero legato ad un’infezione. Si definisce anche così quella che comunemente viene definita quinta malattia. A determinarla è un virus della famiglia dei Parvovirus, chiamato B19. In genere le lesioni ricordano quelle del morbillo, per il quale, lo ricordiamo sempre, è disponibile la vaccinazione. Le lesioni, dopo un’incubazione che in genere può andare da tre-quattro giorni fino a due settimane, tendono a manifestarsi inizialmente sul viso. Poi spesso si diffondono anche agli arti e al torace, comunque per un periodo breve.
A volte insieme alle manifestazioni cutanee può presentarsi anche un modesto rialzo della temperatura, quindi la febbre. Ovviamente, trattandosi di un’infezione virale, il quadro è destinato a mantenersi per qualche giorno durante il quale si possono impiegare farmaci sintomatici per limitare i disturbi. Attenzione: a volte può accadere che la malattia si ripresenti a distanza di qualche giorno.
Come si manifesta la sesta malattia
Definita anche febbre dei tre giorni, visto che l’eventuale rialzo della temperatura corporea (a volte si può avere anche febbre alta) si può mantenere per diverse ore. In generale a fare le spese dell’infezione sono soprattutto i bimbi in età tenerissima, esposti all’infezione di due diversi ceppi di virus Herpes, il 6 e il 7. Questo spiega perché in alcuni casi l’infezione si può replicare.
La trasmissione del virus avviene attraverso la classica via aerea, quindi tossendo, starnutendo o, se molto vicini, anche semplicemente parlando. I segni e i sintomi del quadro si manifestano a distanza di 5-7 giorni del contagio, ma l’incubazione può durare anche per due settimane. A contagiare il bimbo è spesso un adulto del tutto asintomatico e il quadro, oltre alle macchie sulla pelle, si manifesta anche con febbre (spesso anche alta), che si accompagna a raffreddore con mal di gola e a volte prevede anche il coinvolgimento dell’apparato digestivo, con la comparsa di diarrea. Gli adulti possono anche presentare il quadro, seppur in forma diversa.
Le macchie della mononucleosi e pseudorosolia
Anche la malattia del bacio, meglio nota scientificamente come mononucleosi infettiva, può comportare la comparsa di esantemi che ricordano quelle del morbillo. In genere queste lesioni cutanee compaiono soprattutto sul torace ma non sono ovviamente l’unico segno tangibile dell’infezione che può avere anche un’incubazione molto lunga. In genere, soprattutto nei bambini, possono manifestarsi anche l’ingrossamento dei linfonodi e cefalee, oltre che mal di gola.
Qualcosa di simile accade in caso di pseudorosolia. In questa condizione non entra in gioco il classico virus della rosolia, per il quale esiste una vaccinazione mirata, ma piuttosto un ceppo della famiglia dell’Herpes. Il quadro inizia con un innalzamento della temperatura corporea, quindi con febbre. Quando questa si abbassa possono manifestarsi macchie che si concentrano sul torace e sull’addome, che ricordano appunto quelle della rosolia.
Cosa accade nella scarlattina
Anche le infezioni batteriche possono causare la comparsa di macchie sulla pelle. Un esempio classico è quello della scarlattina. Legata allo streptococco beta-emolitico di gruppo A. L’infezione si trasmette con le goccioline della saliva. Dopo un’incubazione breve, in genere non si va oltre i cinque giorni, compaiono i sintomi con la presenza di un enantema a carico della lingua, che diventa prima biancastra e poi si arrossa.
Sul fronte dell’esantema, le lesioni cutanee sono ruvide e prendono in via in corrispondenza delle pieghe dell’inguine e delle ascelle, per poi allargarsi all’epidermide del corpo. Queste manifestazioni cutanee tendono ad associarsi a sintomi e segni generali, dal mal di testa al mal di gola fino al vomito, e soprattutto alla febbre che può anche essere molto alta. La cura, oltre al controllo dei sintomi, si basa su antibiotici mirati che vanno prescritti dal medico.