Ecocolordoppler: preparazione e svolgimento dell’esame

L'ecocolordoppler è un esame diagnostico che combina l'ecografia con la tecnologia Doppler per visualizzare il flusso sanguigno all'interno dei vasi sanguigni

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

L’ecocolordoppler, una procedura indolore e non invasiva, si rivela essenziale nell’ambito delle diagnosi vascolari, permettendo un’analisi dettagliata del flusso sanguigno nei vasi maggiori. Questo strumento è particolarmente efficace per identificare e valutare diverse patologie cardiovascolari, come gli aneurismi, le trombosi, le insufficienze venose e le stenosi, sia arteriose che venose. L’utilizzo dell’ecocolordoppler è cruciale anche per la rilevazione precoce di lesioni dovute all’arteriosclerosi, facilitando interventi tempestivi e migliorando le prospettive di trattamento e di esito per il paziente.

Quando viene prescritto l’ecocolordoppler e come si svolge

L’ecocolordoppler è consigliato come prima indagine intorno ai 50 anni di età, in particolare per individui con fattori di rischio come diabete, ipertensione o alti livelli di colesterolo. Utilizzato prevalentemente a scopo preventivo, questo esame aiuta a monitorare la salute delle vene e delle arterie, identificando coloro che potrebbero essere maggiormente a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

La procedura è relativamente rapida, durando circa 20 minuti, e si avvale di onde sonore con una frequenza intorno ai 20 kHz, superiore a quella percepibile dall’orecchio umano. Questa tecnica prende il nome dall’effetto Doppler, scoperto nel 1845 dall’omonimo fisico austriaco, che osservò come la velocità influenzasse la percezione della frequenza del suono. In campo medico, l’effetto Doppler è stato implementato a partire dagli anni ’60 per analizzare con precisione la velocità e la direzione del flusso sanguigno all’interno dei vasi sanguigni.

L’ecocolordoppler fornisce immagini a colori dei principali vasi sanguigni: le arterie (rosse), che portano sangue ricco di ossigeno dal cuore ai tessuti, e le vene (blu), che trasportano il cuore povero di ossigeno dai tessuti al cuore. Grazie a questa speciale ecografia, il medico riesce a visualizzare e a valutare in tempo reale la velocità e la direzione del sangue all’interno dei vasi, così da verificare con precisione la presenza di anomalie anche minime.

Sulla pelle del paziente viene applicato un gel per lo scorrimento della sonda: questa, appoggiata sulla parte da esaminare, rimanda le immagini sullo schermo collegato. Il medico potrà così individuare senza necessità di ulteriori approfondimenti l’esistenza a livello vascolare di ostruzioni (trombi), restringimenti (stenosi) e indurimento e perdita di elasticità (placche aterosclerotiche) che – pur non dando sintomi al paziente – possono essere molto pericolose per la sua salute.

Le tipologie di ecocolordoppler

L’ecocolordoppler serve a studiare vene e arterie di numerosi distretti. In particolare, è possibile effettuare:

  • l’ecocolordoppler delle arterie carotidee
  • l’ecocolordoppler del cuore
  • l’ecocolordoppler degli arti inferiori
  • l’ecocolordoppler della ghiandola tiroidea
  • l’ecocolordoppler del testicolo

Ecocolordoppler delle arterie carotidee. Si concentra sulle arterie che, decorrendo ai lati del collo, portano sangue al cervello. Durante l’esame è possibile evidenziare la presenza di stenosi e di placche ateromatose: le prime riducono la quantità di sangue che arriva al cervello, le seconde possano ostruire le arterie oppure rilasciare piccoli frammenti che – giungendo al cervello – potrebbero causare ictus cerebrali o attacchi ischemici transitori.

Nell’ecodoppler carotideo, i valori considerati normali per la stenosi riflettono l’assenza di restringimenti significativi nei vasi sanguigni. Generalmente, una stenosi viene quantificata in base alla riduzione percentuale del diametro del vaso. Valori normali indicano una stenosi inferiore al 15-20%, il che significa che non c’è un restringimento clinicamente rilevante che possa compromettere il flusso sanguigno al cervello. Una stenosi lieve può corrispondere a una riduzione del 20-49%, una stenosi moderata dal 50% al 69%, e una stenosi severa è considerata quando il restringimento è del 70% o più. È importante sottolineare che, anche in presenza di una stenosi lieve, possono essere richiesti interventi di prevenzione secondaria e controlli periodici, a seconda della presenza di placche ateromatose e di altri fattori di rischio cardiovascolari del paziente. La valutazione accurata del grado di stenosi è cruciale per definire il corretto approccio terapeutico e per la prevenzione degli eventi cerebrovascolari.

Ecocolordoppler del cuore. Consente di valutare la struttura del cuore, studiandone il flusso sanguigno, la morfologia delle valvole cardiache e delle quattro camere di cui si compone. È consigliato in chi soffre di ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, dispnea, endocardite infettiva, aterosclerosi, soffi cardiaci.

Ecocolordoppler arterioso e venoso degli arti inferiori. Analizza i vasi sanguigni delle gambe, per valutare il corretto andamento del flusso sanguigno. L’esame è consigliato alle persone che soffrono di insufficienza o di incontinenza venosa, trombosi, stenosi, aneurismi.

Ecocolordoppler della ghiandola tiroidea. Studia la vascolarizzazione del tessuto ghiandolare per una diagnosi precoce di malattie autoimmuni e infiammatorie (tiroiditi) o di patologie neoplastiche, in quanto capace di rilevare – tra le diverse anomalie – i noduli tiroidei.

Ecocolordoppler del testicolo. Indicato in caso di sospetta dilatazione dei vasi sanguigni (varicocele).

Preparazione all’ecocolordoppler

L’ecocolordoppler non richiede una preparazione particolare. Solo in caso di ecocolordoppler dell’addome è necessario essere a digiuno poiché, trovandosi vicini all’intestino, i vasi addominali potrebbero non vedersi bene in caso questo sia pieno. Indolore e privo di controindicazioni, l’esame si svolge con il paziente steso sul lettino: la zona da esaminare viene cosparsa di un gel denso, su cui la sonda scorre. Nessun fastidio viene avvertito dalla persona.

Fonti bibliografiche: