Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici a riposo

L'Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici a riposo è un esame ultrasonografico che valuta il flusso sanguigno nelle arterie che irradiano il cervello (carotidi e vertebrali), essenziale per diagnosticare stenosi o altre patologie vascolari

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

L’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (TSA), noto anche come ecocolordoppler carotideo o dei vasi epiaortici, è un procedimento diagnostico non doloroso e del tutto non invasivo. Questo esame permette di valutare la circolazione del sangue arterioso che fluisce al cervello attraverso le arterie carotidi e vertebrali.

Questo esame è comunemente indicato per identificare la presenza di placche arteriosclerotiche, note come ateromi, nei vasi sanguigni che portano il sangue ossigenato al cervello, particolarmente in individui con predisposizione o fattori di rischio. Il rilevamento di tali placche arteriosclerotiche, qualora presente, rappresenta una condizione clinica che necessita di essere prontamente valutata e, se necessario, trattata per prevenire lo sviluppo di ictus ischemici.

Stando a quanto riportato dalla fonte “Conoscere l’Ictus” di A.L.I.Ce Italia Onlus, si registrano in Italia all’incirca 200.000 casi di ictus annualmente, con l’80% di essi rappresentanti nuovi eventi e il restante 20% affliggenti soggetti precedentemente colpiti.

L’ictus è classificato come la terza maggiore causa di decesso in Italia e costituisce inoltre la principale fonte di disabilità. Di conseguenza, la prevenzione riveste un’importanza cruciale: solo attraverso una vigilanza costante delle condizioni cliniche è possibile agire tempestivamente, scongiurando così il rischio di morte o di disabilità irreversibile.

In cosa consiste l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici a riposo

L’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici condotto a riposo è un esame diagnostico che consente di rilevare direzione e intensità del flusso sanguigno arterioso che convoglia il sangue carico di ossigeno verso il cervello tramite le arterie carotidi e vertebrali. L’esame valuta la pervietà del lume del vaso, la struttura più o meno ispessita delle pareti e l’eventuale presenza di una o più stenosi, ovvero un punto in cui l’arteria, ridotta di calibro, consente il passaggio di una quantità di sangue minore rispetto al normale.

Una stenosi a livello di questi vasi è, in genere, causata dalla presenza di placche. Queste, partendo dalla parete, accrescono in dimensione causando un restringimento (stenosi) e una conseguente diminuzione del flusso. Le placche possono essere formazioni di calcio, grasso o miste e il loro sviluppo e la loro evoluzione sono accelerati da uno stile di vita poco sano: fumo, diabete, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia ed età. Dalla placca possono staccarsi agglomerati di materiale di diversa natura che possono incunearsi in un vaso a valle, ostruendo il flusso sanguigno.

I valori considerati normali per la stenosi riflettono l’assenza di restringimenti significativi nei vasi sanguigni. Generalmente, una stenosi viene quantificata in base alla riduzione percentuale del diametro del vaso. Valori normali indicano una stenosi inferiore al 15-20%, il che significa che non c’è un restringimento clinicamente rilevante che possa compromettere il flusso sanguigno al cervello. Una stenosi lieve può corrispondere a una riduzione del 20-49%, una stenosi moderata dal 50% al 69%, e una stenosi severa è considerata quando il restringimento è del 70% o più. È importante sottolineare che, anche in presenza di una stenosi lieve, possono essere richiesti interventi di prevenzione secondaria e controlli periodici, a seconda della presenza di placche ateromatose e di altri fattori di rischio cardiovascolari del paziente. La valutazione accurata del grado di stenosi è cruciale per definire il corretto approccio terapeutico e per la prevenzione degli eventi cerebrovascolari.

Chi deve fare l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici a riposo e quando

L’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici a riposo è il miglior metodo di diagnosi di queste malattie dell’apparato cardiovascolare in soggetti sintomatici ed asintomatici. L’esame verrà richiesto dal medico competente ai pazienti che presentino un quadro clinico rilevante o fattori di rischio specifici, quali: diabetefumoipertensione arteriosa o alterazioni del profilo lipidico. L’esame consente di escludere eventuali stenosi e di trattarle adeguatamente prima che sviluppino ictus ischemici o TIA (attacco ischemico transitorio).

Preparazione necessaria e controindicazioni

Per effettuare l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici a riposo non occorre alcun tipo di particolare preparazione, neanche il digiuno. È un esame piuttosto semplice e veloce, realizzabile in 10/15 minuti, non invasivoindolore e completamente privo di rischi e controindicazioni.

Nel concreto, questo esame è un esame ecografico: il paziente viene fatto stendere su un lettino e il distretto da esaminare viene cosparso con un gel e, tramite l’utilizzo di una sonda, viene esaminata. Le immagini verranno restituite a colori, con uno spettro che va dal rosso al blu, su uno schermo e serviranno allo specialista per formulare una corretta diagnosi.

Fonti bibliografiche: