Cos’è e come si riconosce il basalioma

Il carcinoma basocellulare o basalioma è il tumore più diffuso che può colpire la pelle. La diagnosi precoce è dunque fondamentale

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Tra le diverse forme neoplastiche che possono colpire la pelle, il carcinoma basocellulare o basalioma è il tumore più diffuso. E l’incidenza di questa forma appare in crescita. La diagnosi precoce è fondamentale perché aiuta a risolvere definitivamente il quadro. Come avviene per il melanoma, l’insorgenza di questa forma tumorale può essere anche collegata all’esposizione esagerata e senza l’adeguata protezione al sole e alle radiazioni emesse dalle lampade solari.

Perché si chiama così

Il basalioma è legato alla crescita incontrollata e maligna di cellule che si trovano nell’epidermide, le cosiddette cellule basali, ecco perché prende questo nome. L’epidermide, va ricordato, è lo strato più superficiale del mantello cutaneo, sopra il derma e l’ipoderma. Il tumore basocellulare cresce lentamente e compare soprattutto sulle aree che, giorno dopo giorno, sono esposte al sole. Si può presentare come una lesione rilevata a superficie lucente, di colore variabile dal roseo al marrone scuro al blu, che con il tempo può sviluppare una piccola depressione centrale. Le lesioni più superficiali, poi, possono assumere le caratteristiche di di eczema, psoriasi o cute disidratata, che tuttavia non guariscono.

Questo tumore spesso cresce per anni senza causare particolari problemi. Se non trattato, comunque, il tumore è in grado di approfondirsi e di allargarsi, distruggendo quindi le strutture sottostanti e circostanti. Sul fronte dei fattori di rischio, oltre alla già citata azione potenzialmente nociva delle radiazioni solari che rappresenta quello basilare come nel caso del melanoma e alla possibile predisposizione su base genetica, esistono condizioni che possono aumentare le possibilità che insorgano le lesioni. Ad esempio appare a maggior rischio chi ha la pelle molto chiara e quindi è più esposto alle scottature solari, chi presenta quadri di insufficiente risposta del sistema immunitario, magari legati all’uso protratto di farmaci o più semplicemente all’età, chi si espone a fonti di radiazioni ultraviolette per terapia. dal punto di vista del riconoscimento la lesione appare ben visibile e quindi questo richiede la visita del dermatologo. Per la diagnosi, infatti, occorre far riferimento allo specialista, che già al momento della visita può indirizzarsi sull’origine della lesione.

È comunque importante effettuare sempre un piccolo prelievo di tessuto nell’area interessata dal processo, la cosiddetta biopsia, perché in questo modo si riesce a capire sia la natura della lesione sia le caratteristiche delle cellule che la determinano. Questi passaggi, come detto, vanno fatti prima possibile. La diagnosi precoce è fondamentale per dare una risposta terapeutica corretta.

Come si affronta

Fortunatamente, in termini generali, il carcinoma basocellulare non è particolarmente maligno. Per questo lo specialista può puntare su diversi approcci, da utilizzare caso per caso anche in base al tipo di obiettivo estetico che si vuole raggiungere.

Ovviamente la cura va sempre scelta dal dermatologo, sia sulla scorta della localizzazione della lesione sia sulle sue caratteristiche. Tra i trattamenti si può puntare su una sorta di “raschiamento” della pelle nelle forme più superficiale, associata a sistemi che contrastino le emorragie, sull’azione di trattamenti con la luce che mette in azione un farmaco specifico applicato localmente per attaccare le unità tumorali, su veri e propri interventi chirurgici mirati, sull’azione del freddo, su farmaci da applicare direttamente nella zona di pelle in cui è presente la lesione. In casi più seri e rari, con il tumore che tende a diffondersi si possono anche effettuare trattamenti come la radioterapia o addirittura ci sono medicinali antitumorali specifici.

Si tratta solo di esempi (esistono altre possibilità di trattamento) per capire quanto e come lo specialista abbia a disposizione armi per una vera e propria terapia mirata. L’importante, in tutti i casi, è arrivare presto per limitare i problemi e mettere da parte il carcinoma basocellulare.