Come comportarsi se il bimbo inala un corpo estraneo

Imparare le manovre di disostruzione è fondamentale, così come il tempo d'azione: cosa fare in caso di ostruzione delle vie aeree

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

È una delle urgenze più drammatiche. Il bimbo mangia, gioca e si muove. Di colpo, qualcosa va ad ostruire le vie aeree bloccando la respirazione. occorre darsi da fare prima possibile. Il tempo è fondamentale.

La SIMEUP – Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica – torna il 23 ottobre in piazza per insegnare cosa fare in occasione della Giornata Nazionale delle Manovre per la Vita. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione verso la tematica dell’inalazione di corpo estraneo e divulgare la cultura del primo soccorso pediatrico, attraverso la conoscenza delle manovre salvavita.

Oltre 600 istruttori Simeup in più di 50 piazze italiane mostreranno attraverso l’uso di manichini, la procedura da eseguire per la disostruzione da corpo estraneo e per la rianimazione, i gesti da compiere e la giusta pressione da esercitare, differenziando le manovre per lattanti e bambini fino a un anno di vita da quelle per bambini con più di un anno e adulti.

Perché il bambino è a rischio

Anche se questi problemi non riguardano esclusivamente i bambini, sotto i tre anni d’età occorre la massima attenzione. Il motivo? Il bimbo conosce il mondo che lo circonda e ciò che viene a contatto con lui anche mettendolo in bocca, sia che si tratti di giochi sia che si tratti di oggetti.

Purtroppo capita che nei primi anni di vita le vie aeree non siano ancora completamente sviluppate, perché diventano cilindriche solo alla pubertà. Inoltre il bimbo non ha ancora sviluppato la capacità di masticare correttamente e in modo sicuro, la deglutizione non è ancora coordinata e quindi non è e del tutto efficiente. Ma soprattutto il bambino piccolo non ha esperienza di casi di soffocamento e quindi non sa ancora come reagire.

Altre curiosità anatomiche e fisiologiche? Ricordate che nel piccolo la lingua è in proporzione più grossa rispetto all’orofaringe, la trachea è più corta e la sua cartilagine meno robusta. Il riflesso e la potenza della tosse, unici meccanismi naturali che possono favorire l’espulsione del corpo estraneo, sono inoltre meno efficaci.

Per questo ci vuole la prevenzione, soprattutto a tavola, evitando che il bambino oltre a mangiare compia un’altra azione e che mangi da solo. Importante è anche mangiare “bene” in posizione corretta. Bisogna stare eretti eretta a tavola, concentrandosi sull’atto della masticazione, perché questo riduce drasticamente la possibilità che si verifichi un incidente grave.

Infine, è fondamentale saper mettere in opera immediatamente la manovra di Heimlich: già dopo quattro-cinque minuti si possono verificare danni permanenti al cervello privato dell’ossigeno. La manovra si si basa su una fortissima compressione sul torace che porti i polmoni ad espellere di colpo grandi quantità di aria, inducendo una spinta verso l’alto che può liberare la trachea ostruita.

Va fatta solo dopo l’anno di vita, prima è diversa ed è utile anche per chi ha anziani in casa con problemi di deglutizione, visto che purtroppo il rischio di soffocamento aumenta di nuovo nella terza età. Per impararla chiedete al pediatra ed allenatevi su internet: ci sono filmati che spiegano perfettamente cosa fare.

Come comportarsi

‘L’arresto respiratorio da inalazione di corpo estraneo è un’urgenza medica – spiega Stefania Zampogna, Presidente SIMEUP – che, se non prontamente trattata, può evolvere entro pochi minuti in arresto cardiaco portando al decesso della vittima. È un incidente che può capitare in qualunque contesto (tra le mura domestiche, a scuola, a lavoro o a ristorante) e in qualunque età, sebbene la fascia più spesso coinvolta sia rappresentata dai bambini nei primi anni di vita che esplorano l’ambiente circostante portando alla bocca ciò che trovano intorno e che hanno una conformazione delle vie aeree che aumenta, rispetto all’adulto, il rischio di ostruzione”.

Si stima che ogni anno in Europa gli incidenti da inalazione riguardanti bambini di età compresa tra 0 e 14 anni siano circa 50.000, l’1% dei quali mortale. In Italia, dal 2010 al 2019, secondo dati di mortalità elaborati sulla base della Classificazione Internazionale ICD10, si sono verificati 83 decessi nella fascia di età da 0 a 4 anni (dati Istat).

“Queste morti possono e devono essere evitate – sottolinea Zampogna – con l’applicazione immediata ed adeguata di semplici manovre che ci auguriamo possano entrare a far parte del patrimonio di conoscenze di tutta la popolazione per assicurare, quando necessario, la risoluzione degli incidenti da inalazione”. Nei paesi in cui l’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare in età scolare è obbligatorio le percentuali di rianimazione in ambiente extra-ospedaliero raggiungono fino al 60-75% dei casi, con una stima di cui un terzo di vite salvate.

“Imparare le manovre per la vita – conclude Zampogna – può fare davvero la differenza per salvare una vita umana. Proprio per questo mi auguro che l’impegno messo in campo dalla SIMEUP per un’educazione alla salute possa trovare domenica 23 ottobre nelle piazze italiane coinvolte in tutta Italia la giusta risposta da parte della cittadinanza perché un boccone di traverso o un piccolo oggetto nella trachea possono essere fatali se non si agisce in tempo. Tutti possiamo fare la differenza”.