Ciclo mestruale abbondante: cause e trattamento dell’ipermenorrea

Ciclo mestruale che dura oltre una settimana, stanchezza, mal di testa, possono essere spia di ipermenorrea. Scopriamo con l’esperta quali sono le cause e i trattamenti possibili

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

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L’arrivo del ciclo mestruale, spesso porta con sé un senso di spossatezza generale e una sintomatologia più o meno dolorosa, che si riversa nella quotidianità.

Tuttavia, un ciclo mestruale abbondante oltre a manifestarsi con sintomi quali dolore e perdita di sangue più consistente del solito, molte volte è anche accompagnata da anemia da carenza di ferro. Si tratta di una condizione in cui l’organismo non dispone di sufficienti livelli di ferro e questo può mettere a repentaglio il trasporto dell’ossigeno attraverso il sangue.

L’ipermenorrea è dunque un’alterazione del ciclo mestruale, dove quantità e durata del flusso sono superiori rispetto a quello definito “regolare”. Interessa una fetta della popolazione femminile e la sua comparsa richiede il consulto di un ginecologo per una diagnosi approfondita.

Il ciclo mestruale abbondante può infatti essere provocato da diversi fattori, per cui la prima cosa da fare è indagare per individuare la causa scatenante. A questo punto si potrà procedere con eventuali esami diagnostici suggeriti dallo stesso specialista e infine intraprendere un trattamento adeguato.

Quali possono essere le cause alla base dell’ipermenorrea e quali sono i trattamenti possibili? Abbiamo approfondito l’argomento con la Dottoressa Mariapia Di Nicola, Medico Chirurgo, Specialista in Ostetricia e Ginecologia.

Che cos’è

«Il termine ipermenorrea viene utilizzato per indicare delle mestruazioni abbondanti che durano oltre una settimana. In questo caso, vengono persi più di 80 ml di sangue durante un ciclo. Tecnicamente, una mestruazione con queste caratteristiche si chiama menorragia. In alcune situazioni può essere associata ad un aumento della frequenza delle mestruazioni (polimenorrea), cioè i giorni tra un ciclo e l’altro si riducono rispetto ai canonici 28 giorni», spiega la dottoressa.

Cause

«Alla base dell’ipermenorrea c’è un meccanismo per cui l’utero non riesce a controllare le perdite di sangue provenienti dall’endometrio. Questo può verificarsi per la presenza di fibromi, miomi o polipi uterini che sono tra le cause più comuni di questa condizione. Un aumento della quota relativa agli estrogeni all’interno del corpo può causare delle menometrorragie come succede, a volte, nel periodo premenopausale ed in quello adolescenziale.

Inoltre, diverse patologie sistemiche possono provocare menorragie tra cui instabilità ormonali, con la concomitante formazione di cisti ovariche, patologie della tiroide, della coagulazione, dei reni, ipertensione. In alcuni casi più gravi, le menorragie possono essere causate da tumori dell’endometrio», specifica la dottoressa Di Nicola.

Sintomi

«Le conseguenze di questi cicli così abbondanti possono essere importanti, prima fra tutte l’anemia. Per questo motivo, in presenza di un ciclo con queste caratteristiche, è bene controllare i valori del ferro nel sangue. Non meno importante è l’impatto che un ciclo abbondante può avere sulla qualità di vita. Ad esempio la stanchezza che questa condizione comporta, il mal di testa e le perdite ematiche abbondanti, rendono complicata la gestione della quotidianità per cui impegni di lavoro, di studio e familiari possono risentirne», continua la dottoressa.

Per capire dunque se il ciclo mestruale è abbondante bisogna guardare:

  • alla durata;
  • alla quantità, ovvero se si tende a cambiare l’assorbente con grande frequenza.

In questi casi meglio non sottovalutare la situazione, piuttosto è preferibile sentire il ginecologo che potrà suggerire diversi esami, come quelli del sangue, per controllare i livelli del ferro.

Trattamenti

«Per trattare correttamente l’ipermenorrea è importante partire da una corretta diagnosi. Una volta individuata la causa delle emorragie, bisogna poi eliminarla o gestirla con terapie farmacologiche adeguate. I farmaci principali che vengono utilizzati per controllare le emorragie in attesa di stabilire le cause sono: l’acido tranexamico e i progestinici. In alcune situazioni è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico», conclude l’esperta.

In generale quindi, è bene tenere sotto controllo la durata e l’abbondanza del flusso del ciclo mestruale. Se si nutrono sospetti, il consiglio è di consultare quanto prima il proprio ginecologo di fiducia per una visita approfondita.