“Respirava ancora”, le dichiarazioni del medico che soccorse Lady Diana dopo l’incidente

Il medico descrive con delicatezza i primi attimi dopo lo scontro fatale, con la Principessa ancora in vita e bellissima, deceduta però poche ore dopo

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Redazione

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Pubblicato: 24 Agosto 2022 19:36

Sono passati 25 anni da quel tragico 31 agosto del 1997, quando il mondo ha perso una delle donne più straordinarie e amate di sempre: Lady Diana Spencer. In esclusiva per il settimanale Oggi, il medico che la soccorse quella notte ha raccontato i primi concitati minuti nel tunnel de l’Alma, a Parigi, quando la Principessa respirava ancora.

Lady Diana respirava ancora dopo l’incidente

Un racconto delicato e tragico al tempo stesso è quello che Frederic Mailliez, il medico che per primo soccorso Lady Diana la notte della sua morte, ha disegnato nella sua intervista esclusiva sul settimanale Oggi. A 25 anni dalla tragica scomparsa della Principessa del Galles, l’uomo ha descritto quei minuti fatali, che lo hanno visto protagonista per puro caso. Frederic, infatti, non faceva parte della squadra di soccorso, ma si è trovato a passare per puro caso in quel momento, e mantenendo fede al suo giuramento, è intervenuto subito.

“Mi sono reso conto che ferma sulla corsia opposta c’era un’auto distrutta. Da quanto tempo era successo? Secondo la polizia, 30 secondi” racconta il medico, che non immaginava assolutamente che a bordo di quell’auto ci fosse Diana. “Mi sono fermato, ho messo il lampeggiante sul tetto, sono sceso e sono corso dall’altra parte”.

L’uomo racconta che, dopo essersi accertato di quante persone ci fossero a bordo, ha controllato uno ad uno le loro condizioni, concentrandosi sulla Principessa, l’unica che sul momento sembrava necessitasse di un aiuto.

“Il guidatore era scivolato in avanti, quasi non lo vedevo. A fianco c’era un uomo dolorante. Dietro c’era una donna. Posizione verticale, ginocchia sul pavimento, appoggiata al sedile davanti. Era di profilo, girata verso l’interno dell’auto. Respirava. Sul sedile posteriore era disteso un uomo.”

Secondo la ricostruzione di Frederic Mailliez, per l’autista Henri Paul, e Dodi Al-Fayed, non c’era nulla da fare. Il compagno di Diana era in arresto cardiaco e non respirava. La guardia del corpo Trevor Rees-Jones si lamentava, e sembrava potercela fare, per questo il dottore decise di concentrarsi sulla donna.

“La testa era abbassata sul petto. Dovevo sollevarla, ho messo la mano sul collo, ho cominciato a spingere verso l’alto e a un certo punto ho avuto davanti lo splendore del suo volto integro, perfetto“. Più volte si è discusso sui media delle condizioni di Diana al momento del suo ritrovamento, ma la delicatissima descrizione del dottore ha finalmente dato dignità agli ultimi momenti della donna più amata del mondo.

“Ho appoggiato la sinistra sulla nuca. Ho ancora nelle dita la sensazione di delicatezza di quei capelli morbidi, lucenti, curatissimi” conclude Mailliez, che ha ribadito che sul momento non sapeva chi fosse quella bellissima donna. Lo scoprì solo il mattino seguente quando, il suo compagno, dopo aver sentito i notiziari, mise insieme i pezzi.

I primi soccorsi e la presenza dei paparazzi

Frederic Mailliez, nella sua lunga intervista su Oggi, non si è scagliato contro i paparazzi, raccontando che, al contrario di quanto si sia spesso detto, non hanno intralciato in alcun modo i soccorsi.

“Al momento in cui sono arrivato nel tunnel, paparazzi non ce n’erano. E quando sono arrivati non hanno mai intralciato il mio lavoro” ha spiegato il dottore, che però fu accusato dai giornalisti dell’epoca di essere addirittura un agente dei servizi segreti britannici, intervenuto per finire Diana.

Parlando del suo intervento ha poi aggiunto: “Ho chiamato i soccorsi. Due in arresto cardiaco e due in condizioni gravi, ho detto. Non avevo defibrillatore, per l’autista e l’uomo sul sedile dietro non c’era nulla che potessi fare. Il passeggero davanti si lamentava, era cosciente, quindi poteva aspettare.”

Diana, invece, ancora cosciente, respirava a fatica, e grazie alla maschera respiratoria la sua areazione è migliorata. Però poche ore dopo, a causa delle gravi lesioni interne, venne dichiarata morta, mettendo fine alla sua favola triste.