Le Regine inglesi più famose della storia

Quattro regine che hanno regnato in epoche diverse, contribuendo a scrivere la storia: dall'Inghilterra alla Gran Bretagna, dall'Impero al Commonwealth

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Gilda Faleri

Giornalista e Royal editor

Royal Watcher toscana laureata in comunicazione. Conduce un programma TV dedicato alle famiglie reali e ha fondato uno dei primi blog italiani a tema royals.

Pubblicato: 7 Marzo 2025 19:34

La monarchia britannica è una delle più antiche del mondo ancora regnante. Nel corso dei secoli, alcune regine hanno lasciato un segno indelebile nella storia del loro Paese, imponendosi come leader carismatiche in un contesto spesso dominato dagli uomini.

Le quattro sovrane più celebri sono Elisabetta I, Anna, Vittoria ed Elisabetta II. Ognuna di loro ha attraversato un’epoca, affrontando grandi sfide e contribuendo alla costruzione della Gran Bretagna moderna.

Elisabetta I: la Regina dell’età dell’oro

Quando Elisabetta I sale al trono nel 1558, l’Inghilterra è un Paese fragile, diviso da tensioni religiose e minacciato dalle grandi potenze europee. Nata nel 1533 da Enrico VIII e Anna Bolena, la sua infanzia è segnata dall’incertezza: dopo l’esecuzione della madre, vive una vita di grandi difficoltà e solitudine. È l’ultima regnante della dinastia dei Tudor.

Alla morte della sorellastra Maria I, diventa regina e inaugura un’epoca di stabilità e prosperità che dura 45 anni. Il suo primo obiettivo è risolvere la crisi religiosa che lacera il Paese: ristabilisce la Chiesa anglicana con l’Atto di Supremazia e persegue una politica di equilibrio tra cattolici e protestanti, pur venendo scomunicata da Papa Pio V.

Grazie alla pace ristabilita riesce anche a far decollare l’economia e per l’Inghilterra inizia l’età dell’oro. Ma la minaccia più grande al suo regno viene dalla Spagna: nel 1588, Filippo II invia la Invincibile Armada per invadere l’Inghilterra. Elisabetta, con un celebre discorso alle truppe a Tilbury, dichiara: “So di avere il corpo debole e delicato di una donna; ma ho il cuore e lo stomaco di un re, e per di più di un re d’Inghilterra”.

L’Inghilterra vince, grazie anche alla superiorità della sua flotta, e da quel momento si conferma come grande potenza navale. Sul fronte culturale, Elisabetta I è una grande mecenate e il suo regno vede affermarsi due grandi protagonisti: William Shakespeare e Christopher Marlowe.

Non si sposa mai, guadagnandosi il soprannome di “Regina Vergine”: di pretendenti ne ha molti, alcuni re, molti principi e tantissimi aristocratici inglesi ma decide di dedicarsi alla sua nazione. Si dice che sia sua la frase: “Mio Lord, io voglio che qui ci sia una sola padrona e nessun padrone”.

Mantiene il potere assoluto fino alla sua morte nel 1603, lasciando l’Inghilterra più forte e unificata.

Anna: la Regina della Gran Bretagna

La Regina Anna è tra le quattro sovrane quella meno conosciuta al di fuori della Gran Bretagna, ma il suo regno è fondamentale nella storia del Paese. Anna regna dal 1702 al 1714, ed è la prima sovrana del Regno di Gran Bretagna, nato dall’Atto di Unione del 1707.

Fino a quel momento, Inghilterra e Scozia sono due regni distinti, anche se governati dallo stesso sovrano. Durante il regno di Anna, il Parlamento, con grandi difficoltà, approva un’unione formale che trasforma i due Paesi in un’unica entità politica.

Il suo regno è segnato dalla Guerra di Successione Spagnola, in cui la Gran Bretagna si allea con l’Austria contro la Francia di Luigi XIV. Il conflitto è decisivo per la nascita dell’Inghilterra come potenza coloniale: il generale John Churchill, duca di Marlborough, antenato del famoso Primo Ministro Winston, ottiene grandi vittorie e consolida il prestigio militare britannico.

La Regina Anna contribuisce alla creazione del Regno Unito come lo conosciamo oggi e apre la strada agli Hannover, la dinastia che governerà la Gran Bretagna fino alla Regina Vittoria.

Anna ha una vita personale drammatica: su 17 gravidanze, nessuno dei suoi figli riesce ad arrivare all’età adulta, portando all’estinzione della dinastia Stuart. Dopo la sua morte nel 1714, il trono passa alla casa di Hannover, inaugurando una nuova fase della monarchia britannica.

Vittoria: la Regina dell’Impero

Se c’è una regina che segna un’epoca intera, questa è senza dubbio Vittoria. Salita al trono nel 1837, a soli 18 anni, regna per 64 anni, facendo del Regno Unito la nazione più potente del mondo.

Il XIX secolo è un periodo di enormi cambiamenti: durante il suo regno si sviluppa maggiormente la Rivoluzione Industriale, il Regno Unito diventa un gigante economico e l’Impero Britannico raggiunge la sua massima espansione. Vittoria regna su oltre un quarto della popolazione mondiale. Nel 1876, viene proclamata anche Imperatrice d’India.

Durante i primi giorni di regno nei suoi diari scrive: “Farò del mio meglio per adempiere al mio dovere verso il mio Paese. Sono molto giovane e forse per molti, anche se non per tutti, inesperta, ma sono certa che pochissimi hanno più vera buona volontà e più autentico desiderio di fare ciò che è giusto e opportuno di me”.

La Regina Vittoria
Fonte: IPA
La Regina Vittoria

Nonostante venga spesso dipinta come una conservatrice, con alta moralità, disciplina e rigore si deve anche a lei il consolidamento della monarchia costituzionale, che già dall’epoca della Regina Anna ha tolto molto potere alla Corona.

La sua vita privata è segnata dall’amore per il Principe Alberto, con cui ha 9 figli e 42 nipoti, che si sposano con famiglie reali in tutta Europa. La loro unione è molto felice, ma quando Alberto muore nel 1861, Vittoria entra in un lungo periodo di lutto, vestendo di nero fino alla fine dei suoi giorni.

Quando muore nel 1901, la Gran Bretagna è ormai una superpotenza globale e il suo nome diventa sinonimo di un’intera epoca, l’età vittoriana.

Elisabetta II: la Regina del cambiamento

Elisabetta II è la monarca britannica più longeva, con oltre 70 anni di regno. Alla nascita, nel 1926, non è destinata al trono, ma la sua vita cambia quando suo zio, Edoardo VIII, abdica nel 1936, lasciando il posto al padre Giorgio VI.

Divenuta Regina nel 1952, Elisabetta affronta un mondo in rapida trasformazione: il Regno Unito ha da poco perso il suo impero e la giovane Regina è un punto fondamentale per il consolidamento del Commonwealth delle Nazioni.

Pur mantenendo il ruolo tradizionale della monarchia, sa modernizzare l’istituzione, aprendo la famiglia reale ai media. Dal discorso televisivo annuale a Natale, alla decisione di trasmettere in tv gli eventi più importanti della Royal family, tra cui il matrimonio del figlio Carlo con Lady Diana Spencer nel 1981. Tutti passaggi che contribuiscono a rendere la monarchia più accessibile al pubblico.

Negli anni Novanta, Elisabetta II affronta momenti difficili, tra cui la morte di Diana nel 1997, un evento che mette in crisi l’immagine della famiglia reale. Nonostante il basso periodo di popolarità, grazie al suo lavoro e alla sua dedizione per il Paese, con il tempo riesce a riconquistare la fiducia del popolo, diventando una figura amata e rispettata, una vera leggenda vivente.

La Regina Elisabetta II negli anni Settanta
Fonte: IPA
La Regina Elisabetta II negli anni Settanta

La Regina Elisabetta ha saputo esercitare il “soft power” meglio di chiunque altro, l’essenza impalpabile e inarrivabile della monarchia britannica che ancora oggi affascina, continua ad essere la sua più grande eredità.

Elisabetta II è anche la Regina dei record, durante il suo regno ha collaborato con 16 Primi Ministri, ha visto passare 7 Papi e 14 Presidenti degli Stati Uniti, ha viaggiato in 120 Paesi in occasione di oltre 270 visite ufficiali.

Nel 2022, Elisabetta II muore, lasciando il trono a suo figlio Carlo III. Elisabetta ha saputo adattare la monarchia ai tempi moderni, mantenendo stabilità e continuità in un mondo in costante evoluzione.

Le regine d’Inghilterra dimostrano che il potere femminile può essere tanto forte quanto quello maschile. Elisabetta I rende grande l’Inghilterra, Anna crea il Regno Unito, Vittoria domina un impero ed Elisabetta II guida la monarchia nel XXI secolo. Ognuna di loro lascia un’impronta indelebile, dimostrando che la storia reale britannica è stata, e continua a essere, soprattutto una storia di donne straordinarie.