#SegretiDelCuore

Sto vivendo una relazione tossica e non so come uscirne

Se lui ci giudica, ci isola, ci svaluta, ci critica, allora non è amore ma qualcosa che nemmeno gli somiglia. Ecco come riconoscere che la storia ci sta facendo davvero male e ritrovare la serenità

Marina Mannino

Giornalista

Ho 17 anni e sono fidanzata con G., un ragazzo di 22 anni. Siamo insieme da un anno. Ma io, anche se non posso fare a meno di lui, non mi sento felice. G. non approva quasi mai quello che faccio, mi critica spesso, mi prende in giro per come parlo (ho la “s” sibilante), poi però mi fa regali a sorpresa e mi dice che mi vuole solo per lui. Gli dispiace quando esco con i miei amici (che lui giudica tutti cretini) e si arrabbia se guardo i loro messaggi su whatapp. Io sono confusa: un po’ mi sento legatissima a lui, un po’ mi sento soffocare.

Antonia

Ciò che ci racconta Antonia sembra proprio l’inizio di quella crepa inarrestabile e distruttiva che si può aprire in un rapporto tra due persone che stanno insieme. Molti lo definiscono un “amore tossico”, perché piano piano avvelena non solo la natura della relazione ma anche la persona che lo subisce. Cerchiamo di capire come riconoscerlo e come riuscire ad uscirne.

I segnali a cui fare attenzione

1) Ci vuole cambiare

“Sei carina ma devi perdere qualche chilo”, “Levati quella camicia che sembri un clown!”, “Devi cambiare il tuo atteggiamento, altrimenti non andiamo d’accordo”. Se lui critica il nostro modo di essere, da come ci vestiamo a ciò che pensiamo, non sottovalutiamo questa sua attitudine disfattista nei nostri confronti. Non perdoniamolo perché “È fatto così” o “Ma lui scherza!”: chi ama davvero non dà giudizi taglienti e non pretende di cambiare il partner. Chi ama davvero costruisce insieme alla persona amata la storia di entrambi, e l’accetta così com’è.

2) Non si fida di noi

“Cara, dammi la tua password…”, “Non devi vedere i tuoi amici, chissà che ti mettono in testa!”, “Dammi il telefono, voglio vedere che idiozie ti scrivono”. Se lui vuole avere il controllo sulla nostra vita personale, se sminuisce i nostri affetti, se dubita dei nostri impegni, se vuole vedere i nostri messaggi, non lo sta facendo per scherzare o perché ci ama tanto. Lo fa per sorvegliarci, per verificare se non gli sfugga nulla del suo dominio su di noi.

3) Nega il valore di quello che facciamo

“L’esame ti è andato bene perché piaci al prof”, “Al saggio di danza mi sei sembrata la più goffa”, “Quello che hai fatto tu lo può fare chiunque”. Se lui denigra ciò che facciamo, lo svuota di valore, lo minimizza, è un comportamento che ci deve far pensare. Chi ama veramente è felice dei successi del partner e lo considera come il numero uno in ogni campo, sia personale che professionale.

4) Ci fa sentire sbagliate

“Ma sei proprio ridicola”, “Ti dovresti vergognare di quello che hai fatto/detto”, “Sei inaffidabile e infantile”. Se lui ci insulta (anche senza un linguaggio volgare), sia in privato che davanti agli altri, significa solo che non ci rispetta. Non lo fa “per il nostro bene” o perché ci vuole far riflettere sui nostri “difetti”. Lo fa per ferirci e farci sentire delle nullità di fronte a lui che è il depositario della verità.

5) Esagera con gli atteggiamenti affettuosi

“Amore sei tutto il mio mondo!”, “Sono qui per te, so che senza di me ti senti perduta”, “Ti amo più di quanto tu riesca a immaginare”. Parole da bigliettino di cioccolatini si susseguono nelle sue manifestazioni esagerate: telefonate nella notte, fiori davanti alla porta di casa, regali “di rappresentanza”. Attenzione: ci ipnotizza con modi da soap opera e poi ci stordisce con rimproveri o assenze ingiustificate. Apriamo gli occhi.

6) Appare e scompare

“Vieni a vivere da me? Però ne parliamo domani”, “Ho da fare, non mi cercare”, “Ti amo ma stasera non mi chiamare”. Se lui va e viene, si dichiara pronto a tutto per noi ma poi sparisce nel nulla, diffidiamo. Non è super-impegnato, cerca solo di tirare la corda per farci sentire con l’acqua alla gola, assalite dal dubbio che ci stia lasciando o che abbiamo fatto qualcosa di male per meritarci la sua scomparsa. Poi torna tutto sorridente e noi ci sentiamo miracolate…

7) Vuole l’esclusiva su di noi

“Devi stare solo con me…”, “Gli altri non ti capiscono, lasciali stare”, “Non hai bisogno di vedere la tua famiglia, ci sono io!”. Se lui pronuncia frasi simili a queste, non è perché ci ama così tanto che ci vuole tutta per sé. Sta invece cercando di far scattare la trappola che ci potrebbe portare all’isolamento. Vuole legarci a lui in un rapporto di dipendenza affettiva che taglierà via dalla nostra vita tutti gli altri affetti. E allora è arrivato il momento di tagliare, sì, ma il filo soffocante che ci lega a lui.

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Cos’è in realtà un partner “tossico”

La relazione basata su un rapporto tossico conduce a uno scenario di sconforto, ansia, insicurezza, depressione, paura e, purtroppo, anche rassegnazione. “Anche se con lui non sono felice, devo tenermelo così perché in fondo mi vuole bene”: e no! Non ci vuole bene per niente. La persona di cui siamo (quasi) certe di amare è un uomo possessivo, narcisista, egoista, prevaricatore, che potrebbe diventare violento. Noi non siamo le crocerossine destinate a curarlo da questo suo male di vivere: la nostra mission è fare in modo che non ci contagi con i suoi problemi di relazione.

Riprendiamoci la felicità

Solo abbandonando un amore tossico potremo tornare a sorridere. Ci farà malissimo staccarci da questa persona che ci ha legato a lui con l’abilità di un ragno tessitore. Ci sembrerà di strapparci un pezzo di cuore. Ci sentiremo stupide e destinate a restare sole per sempre. Ma è proprio qui che avremo la prova di quanto il suo “veleno” ci abbia intossicate. Proviamo a dedicarci a noi stesse tornando a fare ciò che amiamo e ad apprezzare noi stesse. Chiudiamo ogni contatto con chi ci ha tolto la gioia di vivere. Sarà terribile, ma anche bellissimo. Ritroviamo la piccola gioia di fare shopping con un’amica, provare un nuovo taglio di capelli, fare tardi la sera davanti ad una birra con un vecchio amico. Ricominciamo a respirare.

Se il percorso si fa troppo difficile, parliamone con i nostri genitori, con un’amica fidata, una zia che ci vuole bene. E consideriamo la possibilità di ricorrere all’aiuto della psicoterapia.

Noi ci meritiamo la felicità, la libertà, l’indipendenza. Perché Il vero amore si nutre della diversa personalità e dell’autonomia dei partner, che coltivano i propri spazi e si arricchiscono delle reciproche conoscenze. Il vero amore si basa sulla fiducia, il rispetto e la grande considerazione reciproca. Sulla libertà di scelta e sulla condivisione di principi. Chi si ama davvero si sente fiero del proprio partner e lo difende, lo incoraggia e lo ammira, lo protegge dal dolore e cerca la sua serenità.