L’arrivo di un figlio è, con tutta probabilità, il cambiamento più ingombrante nella vita di una coppia o di una persona. Cambiano le abitudini, le regole e tutto il mondo che conoscevamo. Cambia anche la responsabilità che non è più solo una questione personale, ma anche e soprattutto familiare.
Si diventa responsabili della crescita e dell’educazione e, ancor prima, della scelta del nome. E sì, perché se è vero che “Nomen omen”, è altrettanto vero che, destino a parte, il nome influenzerà inevitabilmente la vita del figlio, come se si trattasse di una sorta di “etichetta” che non può essere strappata via.
Sbagliare non è contemplato. Lo sanno bene i genitori confusi che, scegliendo di non seguire la tradizione e quindi i nomi dei nonni, optano per libri, portali e siti web, tutti dedicati ai nomi – e ai loro relativi significati – per bambini e bambine. Quando questi non bastano ecco che corrono in aiuto gli amici o i parenti con i loro consigli, ma anche in questo caso non è detto che funzioni. E allora, cosa fare? Semplice: se si hanno 30.000 dollari a disposizione ci si affida a Taylor Humphrey: la guru dei nomi per bebè.
Il servizio “di lusso” per scegliere il nome di un figlio
Lo abbiamo già detto: la scelta del nome dei futuri nascituri è davvero molto importante per i neo genitori, al punto tale da trasformarsi in un cruccio e in un tormento. Un nome che non solo resterà con quel bambino per tutta la vita, ma che in qualche modo racconta di lui. La responsabilità è enorme, e non tutti hanno il coraggio di assumerla. Anche perché poi il prezzo da pagare per un errore del genere sarebbe davvero alto.
Ecco perché, quando la creatività viene meno, la tradizione viene lasciata agli antenati e i nomi più gettonati diventano davvero troppi, i genitori scelgono di approcciare sull’ultima spiaggia, che poi per alcuni è anche la prima: affidarsi a un’esperta di nomi. Una professionista che, forte della sua conoscenza, indossa i panni della consulente perfetta per scegliere il nome da consegnare preziosamente ai genitori che, a loro volta, assegneranno il figlio.
Se ne parla adesso, soprattutto dopo che i costosissimi servizi offerti da Taylor Humphrey sono diventati virali su TikTok. Una sua consulenza, infatti, può costare anche fino a 30.000 dollari. Una cifra, questa, che non ha spaventato celebrities, influencer e personaggi di spicco che hanno scelto di affidare proprio alla Humphrey il nome dei loro figli.
È giusto affidare una scelta così importante a un estraneo?
Partendo dunque dalla consapevolezza che la scelta di un nome è un atto di estrema importanza e responsabilità, negli ultimi anni sono nati diversi servizi di supporto ai genitori. Oggi si parla soprattutto di Taylor Humphrey, e non solo perché è stata scelta da personaggi di lustro, ma anche perché la sua attività è diventata virale su TikTok. Ma non è certo la prima né l’ultima, sicuramente è la più costosa.
Il servizio di consulenza dei nomi, per esempio, è offerto in maniera gratuita da alcune influencer che, settimanalmente consigliano attraverso i loro profili i migliori nomi per bambini e per bambine. Per la Humphrey questo consiglio si è trasformato in un vero lavoro: “Nell’era dei social, l’unicità è fondamentale” – ha dichiarato la consulente in un’intervista al The Guardian – “I vostri nomi sono il vostro destino, identità, marchio”.
Ha ragione, è vero, tuttavia viene da chiedersi da dove e perché nasce questa esigenza. Viviamo in un’epoca in cui “il lavoro sporco” viene affidato agli altri, anche quando è il più emozionante del mondo, come quello della scelta del nome del proprio bebè. Forse è perché siamo così presi dagli impegni quotidiani che non abbiamo neanche più il tempo di affidarci e di fidarci della nostra creatività o, forse, è perché siamo così ossessionati dalla perfezione e dall’apparenza che abbiamo dimenticato il valore che può avere un nome, quello della storia familiare, per esempio, o quello di una passione, di un aneddoto o un incontro che ha dato vita a tutto.
Se è giusto o meno affidare una scelta così importante a un estraneo, seppur un “professionista”, non possiamo certo dirlo noi. Fatta sta che se è vero che è dell’identità di nostro figlio che stiamo parlando, forse vale la pena assumersi quella responsabilità.