Sono tre le cose che mi hanno colpita in questo tuo breve e sincero racconto e sono le stesse sulle quali, insieme a te, vorrei riflettere per capire come mai ti senti intrappolata in una situazione che al momento non sai gestire. Una trappola che probabilmente si è attivata nel momento stesso in cui hai fatto delle scelte che non rispecchiavano a pieno le tue volontà.
La prima sulla quale ti invito a ragionare è la parola che utilizzi quando parli del lavoro che hai dovuto lasciare dopo la terza maternità. Le rinunce sono terribili, e per quanto spesso ci convinciamo che queste rappresentino l’unica alternativa che abbiamo, tornano sempre a pesare nel presente e nel futuro. Lo fanno con il desiderio di evasione e di libertà, con i sensi di colpa e con la sensazione di annaspare da un momento all’altro.
In quella rinuncia io ci vedo tanto, tutto. Sopratutto perché è stata fatta per assecondare un desiderio che forse non ti apparteneva. E questa è l’altra cosa su cui ti invito a riflettere. Perché non metto in dubbio, in nessun modo, l’amore che provi per il tuo bambino, ma non posso fare a meno di pensare che se avessi seguito le tue esigenze, e non quelle di tuo marito, probabilmente avresti fatto delle scelte a immagine e somiglianza dei tuoi desideri, e di nessun altro.
Rifletterci è doveroso, ma ti prego non commettere l’errore di cadere nei sensi di colpa e nei rimpianti, perché il passato non si può cambiare. E poi, non è questo il punto. Il punto è capire come mai la presenza di questo innocuo flirt è l’unica cosa che ti fa sentire viva in questo momento.
Scegliere di andare oltre a questa complicità di sguardi e di parole che si è creata tra voi, o di non farlo, è una decisione che spetta soltanto a te. E non sarò certo io a elencarti i motivi per cui dovresti provarci e lasciarti andare, oppure non mettere a rischio il tuo matrimonio.
Quello che posso fare però, è invitarti a pensare bene alle motivazioni che ti fanno sentire viva solo ed esclusivamente quando le attenzioni di questo ragazzo sono rivolte su di te. Come mai senti questa spinta verso di lui? E cosa stai lasciando dietro di te? Sono queste le domande che dovresti porti prima di prendere qualsiasi decisione.
Lo so, alcune emozioni sono irrazionali, e cercare di dare una spiegazione a quello che ci succede dentro non è mai un’impresa facile. Eppure credo che sia giunto il momento di indagare ciò che provi, sia nei confronti di quella vita in cui ti senti intrappolata, sia rispetto a quella nuova e inedita libertà che vivi solo in piccoli frammenti quotidiani.
Ecco, è questo il mio invito. Ritagliati dei momenti che siano tuoi e di nessun altro. Cerca di capire come mai senti l’esigenza di cercare fuori un modo per colmare i vuoti che hai dentro e perché la quotidianità che vivi e che condividi con tuo marito e con la tua famiglia non ti fa sentire più viva.