Perché le relazioni di oggi sono destinate a fallire?

Perché non permettiamo alle persone di entrare nella nostra vita, e quando lo facciamo, poi, le lasciamo andare. Perché siamo terrorizzati dalla sofferenza, dai cuori infranti e dall'amore

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 29 Luglio 2024 12:52

“Ai miei tempi, tutto funzionava diversamente”, una frase questa che abbiamo sentito pronunciare più e più volte dalle nostre mamme e ancor prima dalle nonne riferendosi anche, e soprattutto, alle relazioni sentimentali. Perché se da una parte è vero che oggi abbiamo molta più libertà di amare e di vivere i rapporti secondo le nostre regole, e non in base a quelle imposte dalla società, è vero anche che queste ci portano quasi sempre a scontrarci con una realtà molto diversa da quella degli “altri tempi”. E allora viene da chiedersi perché, oggi, le relazioni sono (o almeno sembrano) destinate a fallire?

Le relazioni sentimentali ieri e oggi

Il modo di vivere un rapporto sentimentale è cambiato profondamente con gli anni, e questo è sotto gli occhi di tutti. Non solo nella gestione della relazione in sé, però, ma anche nel suo epilogo che, troppo spesso, viene affrontato a cuor leggero. Con questo non vogliamo standardizzare ogni tipo di rapporto, s’intende, ma è inevitabile guardare le differenze tra ieri e oggi.

E non c’è bisogno neanche di attingere a ricerche o a evidenze scientifiche, basta volgere lo sguardo sulla vita delle persone che ci circondano, e a volte anche sulle nostre scelte, per avere la conferma che ci basta davvero poco per mettere fine a quella relazione che avevamo proclamato come unica e straordinaria.

Analizzarsi in questo senso non è mai facile, ma guardiamoci intorno: viviamo in una società in continuo movimento, una frenesia questa che si riflette inevitabilmente anche nelle scelte sentimentali. Chi ha davvero voglia di investire tempo e risorse in una conoscenza? Chi è disposto ad aspettare l’altro, a scendere a compromessi, ad aprirsi completamente e ad accogliere un’altra persona nel cuore e nella vita?

L’amore – ora lo sappiamo – non può essere sacrificio, non è questa la sua moneta di scambio. Ma si tratta comunque di una forma d’impegno quotidiano per far sì che quella scintilla rimanga sempre viva. Non può essere lasciato lì, come un qualsiasi oggetto in bella vista su una mensola, solo perché sappiamo che ormai è nostro. Noi dobbiamo tenerlo al sicuro, proteggerlo, curarlo ogni giorno.

Ma la verità è che non siamo pronti, non a impegnarci sul serio, non a scendere a compromessi, non a diventare responsabili emotivamente. Siamo concentrati così tanto su noi stessi che alla prima tempesta abbandoniamo velocemente la nave per non correre il rischio di affondare. Eppure, senza nessuno che resti al timone, tutto è destinato a crollare. Aggiungiamoci che, poi, spesso non sappiamo neanche cosa vogliamo davvero e un po’ per la paura della solitudine, un po’ per il bisogno di compagnia, trascorriamo il tempo insieme a qualcuno, senza impegnarci a conoscerlo sul serio.

Perché le relazioni di oggi falliscono?

E non abbiamo più pazienza, quella che serve per coltivare l’amore. Così appena la passione finisce andiamo alla ricerca di qualcosa che ci regali di nuovo un brivido, lo stesso che però si esaurirà il momento dopo. E rinunciamo alla creazione di quei legami emotivi profondi e indissolubili che si creano solo con il tempo, con l’impegno e con la reciprocità, gli stessi che ci restituiscono un senso di appartenenza e che ci svelano il vero significato delle parole casa e famiglia.

Smettiamo di desiderare di conoscere davvero una persona, così ci annoiamo e ne conosciamo subito un’altra alla prima apparente delusione, senza mai concedere all’altro una possibilità reale, perché non ce la siamo data neanche noi.

Ecco perché le relazioni, oggi, sono destinate a fallire. Perché non permettiamo alle persone di entrare realmente nella nostra vita, e quando lo facciamo, poi, le lasciamo andare. Perché ci hanno insegnato che la nostra felicità viene prima di ogni cosa e siamo terrorizzati dalla sofferenza, dai cuori infranti e dall’amore.

Come si fa a far durare un rapporto?

Una premessa è doverosa: rispondere a questa domanda con certezza assoluta è impossibile. Non esiste il manuale della coppia perfetta, diffidate da chi dice il contrario, né tanto meno una sfera di vetro per prevedere il futuro. Niente e nessuno, né oggi né mai, può renderci immuni dai fallimenti sentimentali. Eppure, come in tutte le cose, è proprio imparando dai propri errori che si può raggiungere ciò che più si avvicina alla nostra idea di relazione.

La consapevolezza è quella parola “magica” che ci aiuta a costruire rapporti giusti per noi. Contemplare i nostri errori, ripartire da quelli, ci consente sicuramente di sapere chi vogliamo essere e chi vogliamo al nostro fianco. Ci permette di evitare quelle relazioni tossiche e disequilibrate, quelle che creano mancanze e non colmano i vuoti.

A questa, però, deve aggiungersi anche la responsabilità affettiva, un concetto troppo prezioso che abbiamo perso di vista. Un atteggiamento che ci aiuta a sviluppare, e a mettere in pratica verso l’altro, l’empatia e la coscienza. La responsabilità, appunto. È la consapevolezza che le nostre azioni e le parole hanno sempre un peso sull’altro che, volente o no, se ne fa carico. Questo, attenzione, non vuol dire rinunciare al nostro essere o alle nostre esigenze perché come abbiamo già ribadito l’amore non chiede sacrifici. Si tratta piuttosto di un monito che ci ricorda che tutto ciò che facciamo ha delle conseguenze. Per noi, per l’altro e per la coppia.

Per far durare un rapporto, inoltre, ci vuole presenza. Come abbiamo già detto, non possiamo considerare l’amore come qualcosa di immutabile e che sempre sarà solo perché abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo. Noi dobbiamo alimentarlo quel sentimento, dobbiamo proteggerlo e curarlo, giorno dopo giorno. Dobbiamo farlo, appunto, con la presenza e la reciprocità, preservando l’individualità e anche la coppia.

Non dobbiamo neanche vivere nell’illusione che sarà sempre tutto “rosa e fiori”, perché questa narrazione non è reale. Perché spesso le insidie del quotidiano si insinuano proprio lì, tra i vuoti non colmati di due amanti. Ma dobbiamo anche ricordarci che, per quanto grandi, quegli ostacoli si indeboliscono se li affrontiamo in due. E che una relazione non è un oggetto da buttare via alla prima caduta.

Infine, dobbiamo avere pazienza. Il colpo di fulmine sa essere bellissimo, entusiasmante ed eccitante, ma solo il tempo saprà dirci se può trasformarsi in un sentimento più grande. Un tempo che ha bisogno di esistere per conoscersi, per accettarsi, per viversi e per imparare ad amarsi.