Guardare le altre relazioni dal di fuori ci espone sempre a un rischio banale e assai scontato, quello di giudicare ciò che non conosciamo o che comunque reputiamo molto diverso da noi, dalle nostre idee e dal modo di vivere che ci appartiene.
E questo succede tutte le volte che ci troviamo a fare i conti con quelle forme d’amore che si allontanano, per esempio, dalle favole della buonanotte che ci accompagnavano da bambine o da quel principe azzurro che abbiamo aspettato durante tutta l’adolescenza.
Ma ci sono domande, che in tutta razionalità, sorgono spontanee: perché dovremmo giudicare l’amore? Chi siamo noi per decidere se quelle tacite regole che stanno alla base di una relazione siano giuste o sbagliate? E perché la poligamia non dovrebbe avere lo stesso valore della monogamia?
La monogamia non è più di casa
È un’affermazione forte, lo sappiamo, e anche provocatoria questa, sopratutto perché quando si tratta di amore e di relazioni non c’è trend che tenga di fronte a ciò che ci invita a fare il battito del cuore.
Quando diciamo che la monogamia non è più di casa, in realtà, vogliamo solo invitare le persone a riflettere sul fatto che quello dell’esclusività assoluta non è più considerato l’unico modo per stare insieme. Anche perché, come la storia e le nostre stesse esperienze ci insegnano, non sempre funziona.
Non è questione di perdere valore, che è sicuramente più culturale che personale, quanto più di una scelta libera e soggettiva, personale e condivisa, che esplora nuove forme relazionali.
Tutti i rapporti sentimentali, lo sappiamo, sono diversi l’uno dall’altro, perché siamo noi a decidere le regole di quella relazione che insieme al partner costruiamo giorno dopo giorno. Ed è proprio in questa costruzione che, spesso, abbiamo scoperto a nostre spese quanto quell’ideale di esclusività in realtà fosse basato su una menzogna.
Se i tradimenti sono all’ordine del giorno, nonché una delle cause principali di divorzio nel mondo, non è un caso. Ma con questo non vogliamo dire che la monogamia non può esistere. Vogliamo riflettere su quanto questa scelta sia davvero in grado di soddisfare uno o l’altro partner.
A volte la monogamia funziona, ed è allora che si può parlare di successo. Ma altre volte si trasforma solo in un aspetto di facciata, intensamente radicato nella società occidentale, che nasconde il crollo di tutte le promesse di amore eterno.
Il poliamore
Fare un coming out per esprimere il desiderio di vivere in una relazione poliamorosa è complicato. È difficile, perché viviamo in una società in cui la monogamia è considerata l’unica forma accettabile di vero amore. Ma come abbiamo visto, in molti casi è quella che rende meno felice.
Eppure sono sempre di più le persone che scelgono di vivere questa relazione libera e aperta, dove il poliamore rimpiazza in tutto e per tutto l’esclusività che tiene in piedi un rapporto, e che diventa in questo caso l’elemento di stabilità di una coppia.
Sì perché non c’è niente di più forte di una scelta consensuale che rende entrambi i partner liberi. Una libertà, questa, che può essere affettiva o sessuale, ma che viene esercitata sempre nel rispetto dell’altro, con un dialogo sincero e sempre costante.
E questa, in realtà, è una grande lezione che dovremmo fare nostra per coltivare tutte le relazioni della nostra vita. Rapporti che, indipendentemente dalla monogamia o dal poliamore, ci ricordano che l’amore non è mai possesso o privazione della libertà individuale.