Da due anni mi vedo con un uomo in modo regolare e costante, ma lui dice che il nostro è un “vedersi” perché l’amore non esiste. Condividiamo molto e mi ha aiutata spesso nei momenti di difficoltà. Quando gli dico che allora il nostro rapporto è un rapporto fraterno o un’amicizia speciale, lui dice che tra fratelli o amici non si dorme assieme. Fa sempre la sfinge. Agli altri tassativamente vuole essere presentato come amico. Ho indagato, non vede un’altra. (Ho setacciato bene, credetemi). Insomma, cosa gli passa per la testa secondo voi? Io sto bene in sua compagnia ma allo stesso tempo mi sento a metà. Francy.
Mia cara Francy, non posso fare a meno di chiedermi, e di chiederti, se hai mai parlato con lui come stai facendo oggi con me con chiarezza e autenticità. Gli hai mai detto quali sentimenti ti legano a lui e come ti senti quando state insieme “a metà”? E a proposito, tu cosa provi per lui?
Avete ragione entrambi, sai? Tu quando parli di un’amicizia speciale, lui quando dice che tra amici ci sono dei confini che, evidentemente, avete già oltrepassato da tempo. Ma su una cosa non sono affatto d’accordo: non è vero che l’amore non esiste. Forse non assomiglia all’idea che lui si era fatto di questo sentimento, ma le nostre vite, quelle di tutti, sono traboccanti d’amore. In forme e maniere che spesso non riconosciamo, ma queste esistono e sta a noi accoglierle e viverle, come meglio sappiamo fare.
E forse questo rapporto, che non riesce ad avere un nome riconoscibile, è per lui la forma più giusta. Ma questo non vuol dire che sia quella giusta per te. Ed è su questo che ti invito a riflettere.
Voglio precisare, con questo, che non ti sto invitando a puntare i piedi a terra per ottenere un’etichetta da affiggere sul vostro rapporto. Quella non serve a nulla, non quando due persone basano una relazione sul supporto e sui sentimenti, sulla presenza e sulla reciprocità. Conosco persone che sono coppie a tutti gli effetti, anche su carta, e che hanno sperimentato la tremenda sensazione di sentirsi soli in due. E questa è una cosa che non auguro a nessuno, né tantomeno a te.
Tu, che non solo sei il focus della tua vita, ma sei anche l’unica persona in grado di poter risolvere l’enigma che sta attanagliando la tua quotidianità. Perdonami se piuttosto che rispondere alla tua domanda ti restituisco nuovi quesiti, ma credo sia doveroso per te affrontarli il prima possibile.
Quello che devi davvero domandarti non è cosa pensa o cosa prova lui. Anche se è lecito che tu lo faccia, né io né nessun altro possiamo conoscere la risposta. Chiediti, piuttosto, cosa provi tu per lui adesso e soprattutto quali aspettative hai da questa “relazione, non relazione”.
Hai sostanzialmente due strade davanti a te che puoi percorrere: accogliere questi momenti condivisi e farne tesoro, indipendentemente dai nomi, dalle etichette, e dall’epilogo per viverli per quello che sono in tutta la loro bellezza: attimi, appunto. Oppure guardarti dentro per capire perché a questo punto della tua vita “ti senti a metà”.