#SegretiDelCuore

Ancora vergine a 32 anni

Sentirsi inadeguate perchè non si è ancora vissuta la prima volta è comprensibile, ma ognuna ha i suoi tempi e i suoi motivi. E deve vivere questa esperienza con convinzione (e passione)

Marina Mannino

Giornalista

Mi chiamo Beatrice, ho 32 anni e sono vergine. Ho avuto un paio di fidanzati con cui è durata poco e non ho mai avuto con loro una tale confidenza da farmi desiderare il sesso completo. Il tempo poi è passato veloce, tra un lavoro molto impegnativo, vacanze con le amiche, preoccupazioni familiari. Ora mi ritrovo con questa “mancanza” nella mia vita e se prima non ci davo peso, ora invece sento che essere vergine alla mia età è patetico e anche un po’ ridicolo. Cosa dovrei fare? Bea

Sentirci costretti a fare qualcosa perché ci si aspetta che tutti la facciano è comprensibile, ma non sempre è la via per soddisfare le nostre reali esigenze. Può succedere infatti che qualcuno, come l’amica che ci ha scritto, non senta l’urgenza di vivere quella fatidica “prima volta” che è socialmente considerata un momento di passaggio necessario per la vita di tutti i giovani.

Molti potrebbero essere i motivi che portano a questa scelta. La poca confidenza con il proprio corpo, la paura di lasciarsi andare, il timore del giudizio altrui, la difficoltà di condivisione emotiva con il partner. Ma anche il non riconoscersi del tutto in una condizione adulta. O l’assenza di quell’amore appassionato che fa mollare tutte le remore. Oppure l’aver idealizzato l’amore cristallizzandolo in un’immagine lontana dalla realtà.

Leggi anche: Vergine a 30 anni, perchè non bisogna farne un dramma

Al di là delle cause, il problema però si presenta quando la propria verginità comincia ad essere un peso perché, alla resa dei conti, ci si sente comunque diversi dagli altri, innescando meccanismi auto-accusatori che non servono a niente tranne che a farsi male.

Uscire dalla comfort zone

Che fare? Disfarsi della verginità con quel tipo conosciuto all’aperitivo con le amiche? Recuperare quel vecchio compagno dell’università con cui c’è stato un mezzo flirt? No. A 17 anni come a 32, la prima volta è importante: e in ogni frangente della vita, dobbiamo mettere al primo posto il rispetto per noi stesse. Ma per affrontare quello che stiamo vivendo come un problema, dobbiamo uscire dal guscio della comfort zone. Va bene il lavoro, gli impegni familiari, le amiche, ma bisogna “mettere il naso fuori” senza pregiudizi verso l’altro, con la curiosità di conoscerlo e la consapevolezza di “rischiare” di vivere un sentimento forte e trascinante. E meravigliosamente imperfetto.

Concediamoci di uscire con nuovi amici, di andare a vedere uno spettacolo, di fare una gita fuori porta, con l’animo leggero e senza pensieri pesanti. Come cantavano i Beatles, “All you need is love”, tutto quello di cui hai bisogno è l’amore: è a questo “vento di passioni” che dobbiamo aprire il colossale portone dietro cui ci siamo nascoste.

Il resto verrà da sé. Nessun uomo si sentirà infastidito dal fatto di essere il primo. Anzi, ne sarà gratificato. Inoltre sarà lo spunto per parlare e confidarsi timori e speranze. E scoprire il sesso insieme, un passo per volta. In fondo, perché rinunciare a una cosa così tanto piacevole?