Perché non riesco a buttare via nulla: la sindrome dell’accumulatore compulsivo

Accumulare oggetti e non riuscire a liberarsene quando sono inutili o privi di valore può essere sintomo di disturbo psicologico, la disposofobia.

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Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

La disposofobia, conosciuta anche con il nome di “disturbo da accumulo”, è un disturbo comportamentale caratterizzato dalla tendenza ad accumulare un gran numero di oggetti, senza essere in grado di buttare via nulla. Infatti, coloro che soffrono della cosiddetta sindrome dell’accumulatore comprano in maniera compulsiva un gran numero di oggetti e, soprattutto, li conservano per anni e anni, anche quando questi non possono essere più di alcuna utilità.

Questa condotta porta il soggetto non solo a vivere in un ambiente disordinato, ma anche ad “affezionarsi” così tanto ad oggetti vecchi e inutili da avere paura di liberarsene e, in alcuni casi, agire in maniera violenta quando qualcuno cerca di convincerli a buttarli. Chi soffre di questo disturbo, giustifica il suo comportamento con la classica frase “non lo butto perché potrebbe servirmi”.

Ovviamente, non c’è niente di sbagliato nel conservare oggetti di valore e ricordi speciali; tuttavia, quando conservare oggetti diventa un’ossessione è necessario correre ai ripari.

Come affrontare la disposofobia

  • Ammettere di avere un problema. Come per qualsiasi altra patologia, per guarire dalla disposofobia è necessario ammettere di avere un problema, cosi da fare i passi necessari per riprendere il controllo della propria vita.
  • Rivolgersi a un esperto. Se ti rendi conto di non riuscire a cambiare da sola, chiedi aiuto ad uno psicologo. Chiedere aiuto non significa essere deboli ma coraggiosi.
  • Prendi nota dei tuoi progressi. All’inizio non sarà facile buttare via degli oggetti e per farlo potresti dover chiedere l’aiuto di amici e parenti; tuttavia, ogni volta che butti qualcosa che in realtà non ti serve, prendine nota in un diario, in maniera tale da avere un incoraggiamento psicologico quando penserai di arrenderti: tenere un diario infatti ti darà la forza di perseverare nel tuo intento.
  • Premiati. Dopo un periodo di tempo ragionevole in cui sei riuscita a liberarti da oggetti inutili premiati; pensa a un’esperienza che desideri fare da tanto tempo e falla con orgoglio. Ad esempio, se gli oggetti che hai in casa sono di valore, puoi rivenderli ed alla fine dell’anno farti una bella vacanza.
  • Fai attenzione alle persone che frequenti. I nostri amici, nel bene e nel male, hanno una grande influenza sulle scelte che prendiamo e sui nostri comportamenti. Se vuoi guarire dal disturbo dell’accumulatore, evita di trascorrere del tempo con chi ha il tuo stesso problema ma, a differenza tua, non vuole cambiare.
  • Fai beneficenza. Se hai deciso di liberarti dalla “disposofobia” ma ti dispiace buttare oggetti che potrebbero essere riutilizzati, valuta di darli in beneficenza. Sapere di aver aiutato altre persone non solo ti farà sentire meglio ma renderà il tuo “processo di guarigione” più semplice.
  • Fai un passo alla volta. Anche se, molto probabilmente, all’inizio del tuo percorso avrai tante cose da buttare via, fai un passo alla volta. Infatti, se deciderai di buttare via tutto ciò che hai in casa di inutile in un solo giorno, potresti cambiare idea e arrenderti. Perciò, fai una lista di tutto ciò che vuoi eliminare e programma di buttare via ogni giorno un oggetto. Solo quando ti sentirai davvero pronta, potrai decidere di buttare via un gran numero di oggetti nello stesso giorno.