6 segnali che ti svelano perchè non vuoi un legame

Pensi di non trovare mai uomini disponibili e "giusti" per te. Ma forse sei tu che non cerchi realmente una relazione. Forse per uno di questi 6 motivi

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Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

“Possibile che non ne trovi uno giusto?”, ci chiediamo mentre ci guardiamo allo specchio con aria sconsolata. Nessun uomo ci fa scattare la scintilla: usciamo con diversi probabili partner, ma poi ci pare più interessante lo spritz che abbiamo davanti che le chiacchiere di lui. Non ce n’è uno che sia cosi’ “wow” da accendere il nostro fuoco e farci desiderare un domani insieme. Ma forse il nocciolo della questione non sta nell’assenza dell’uomo “giusto” a cui legarsi, ma in qualcosa dentro di noi che vi si oppone.

Premessa: non ce l’ha ordinato il dottore

Nasciamo, cresciamo e viviamo con l’idea che siamo destinate a trovare un partner. Già a 13 anni, se non abbiamo un filarino, ci disperiamo. Crescendo, continuiamo a struggerci in cerca della nostra metà della mela. Ma se è vero che con un partner ci sentiamo più complete, sicure e gratificate, possiamo cavarcela bene anche da sole. Prima o poi l’amore arriva, ma se siamo single non dobbiamo sentirci delle derelitte senza speranza. Avere un compagno/a non è la condizione indispensabile al raggiungimento della felicità. E non la prescrive nessun medico!

Perché non troviamo il partner perfetto per noi

Principe Azzurro, dove sei?

Uno dei modi astuti per evitare (senza accorgercene) di legarci a un possibile partner è non trovargli abbastanza pregi. È simpatico, ma talvolta è banale. È cortese, quasi stucchevole. Ha i capelli ricci e a me piacciono lisci. È molto colto, ma pare un nerd. È affettuoso, ma è mammone; benestante ma non ricchissimo. A letto è bravo, ma noioso. Insomma, si è innescata la sindrome “voglio-il-Principe-Azzurro”, ovvero l’uomo perfetto. Abbiamo in mente un personaggio fiabesco e non un uomo reale, vero, che accanto ai pregi ha anche (e ovviamente) dei difetti. Come ne abbiamo noi, del resto. Non penseremo mica di essere perfette?

Cerchiamo di attenuare la nostra indole super-critica: la perfezione non esiste e se lo fosse sarebbe noiosa e anche un po’ inquietante. Il mondo è pieno di uomini imperfetti, ognuno con la propria personalità, pro e contro, timori e manie, ma comunque onesti, gentili, generosi, rispettosi e divertenti. Dobbiamo avere il coraggio di scoprirli e non nasconderci dietro la scusa che non siano Mr. Perfect.

Non valgo abbastanza per essere amata

Nessun ragazzo ci va bene perché siamo noi che non andiamo bene a noi stesse. Pensiamo di non valere niente, ci sentiamo anonime e insulse, quando vediamo uno specchio ci giriamo dall’altra parte. Il pensiero che ci blocca è “Ma ti pare che questo tipo carino guarda proprio me (che faccio schifo)?”. Se abbiamo un’idea negativa di noi stesse, non ci riterremo degne dell’amore di nessuno. E quindi scarteremo tutti.

Riflettiamo onestamente sui nostri punti di forza (che ci sono di sicuro, non neghiamolo). Abbiamo begli occhi, siamo originali, intelligenti, abbiamo senso dell’umorismo, tanti interessi, sappiamo ascoltare… e siamo degne dell’amore come chiunque altro. Non scartiamo ogni possibile partner pensando che non valiamo abbastanza per essere amate. Siamo preziose, inestimabili, pregiate. Concediamoci di mostrarlo a chi ci amerà per questo.

Non me la sento di impegnarmi

Essere fidanzate con qualcuno, avere degli obblighi e dei doveri, rispettare appuntamenti, precludersi rapporti d’amicizia con altri uomini, passare i weekend insieme, ma anche le feste comandate, le serate sul divano a guardare film, fare sesso quando preferiremmo dormire, magari ipotizzare pure a un figlio… aiuto! Ci sentiamo soffocare! L’intrusione così invasiva di qualcuno nella nostra vita è veramente too much per noi.

Abbiamo bisogno di libertà, dei nostri spazi, di non avere vincoli. Giustissimo, ma l’amore vero non costringe, non toglie aria, non forza nessuno a cambiare se non vuole. Teniamoci pure il nostro gusto per l’indipendenza e l’autonomia, ma non lasciamo che il timore di perdere la libertà ne precluda un’altra, quella di amare. Diamoci una chance. Se tra noi  e “lui” c’è chimica, intesa e feeling, ci “impegneremo” senza nemmeno accorgercene.

Ho troppa paura di soffrire

Qualche brutta esperienza in famiglia, storie di amiche infelici, una nostra relazione finita male: abbiamo una percezione dell’amore come rischio più che come opportunità e questo ci porta a diffidare di possibili partner. “Vuole approfittarsi di me, fare sesso e mollarmi, divertirsi e basta, mi tradirà di sicuro” ci dice una timorosa vocina interiore, pronta a tirare il freno a mano quando siamo agli albori di un flirt, così da impedirci di correre libere ed euforiche sulla strada dell’amore. Ma non vivere questo sentimento per paura di soffrire è una limitazione davvero ingiusta da infliggerci.

Coraggio! Non rinunciamo a goderci l’amore per timore di essere ferite. Siamo adulte e vaccinate, quindi in ogni caso sapremo intuire se c’è pericolo. Se è giusto avere dei must imprescindibili come pretendere rispetto, onestà, fiducia e sicurezza, è anche legittimo e lecito concedersi la passione, la voglia di appartenersi, di crederci, di guardare insieme nella stessa direzione.

La sfiga mi perseguita, non ce la posso fare

“Non me ne va bene una”, “Sono proprio iellata”, “Qualcuno mi ha gufata”. In certi momenti della vita crediamo davvero di essere sfortunate. Quindi con ogni possibile partner che incontreremo finirà male. Spoiler: la sfortuna non esiste. Ma un atteggiamento negativo e sfiduciato verso la vita condiziona l’esito di ogni evento. Per esempio, avremo la sensazione di essere incomprese e condannate da un’implacabile sfiga. Così agiremo senza realmente credere in quello che facciamo, meno che mai si tratta dell’approccio con qualcuno che forse ci piace.

Però è troppo comodo delegare a questa (inesistente) malasorte i nostri fallimenti e accoccolarci nella nostra mestizia senza alzare un dito per reagire. Eppure siamo noi le artefici di ogni avvenimento della nostra vita. Se siamo convinte che le cose andranno male, tenderemo a mollare davanti ai primi ostacoli. Così eviteremo anche gli incontri con possibili partner perché “tanto andrà male”, o comunque saremo così negative e prevenute che andrà male sul serio. Cerchiamo invece di essere le protagoniste di ogni nostra esperienza. Accettiamo le sfide, anche in amore: abbiamo tutto da guadagnare, in divertimento, emozioni, autostima e gratificazione.

Forse gli uomini siano “la mia tazza di tè”

Quando gli inglesi vogliono comunicare educatamente che non apprezzano qualcosa, dicono “it’s not my cup of tea”, ovvero “non è la mia tazza di tè”. Un modo singolare che significa “non mi piace”, “non fa per me”. Forse ce lo siamo sempre negato, oppure è rimasto come un’eco sotterranea che ci suggeriva di guardare altrove. Gli uomini sono adorabili come amici, confidenti, aiutanti. Ma non sentiamo tutto quello slancio verso di loro che la società ci spinge a provare. Il cuore ci batte di più e l’emozione si fa più forte se guardiamo una donna, così dolce, simpatica, spontanea, in grado di capirci perché è come noi. Bene: togliamoci dalla testa che ci sia qualcosa di proibito, peccaminoso o sconveniente nell’avere una relazione con un’altra donna. L’amore fiorisce dove vuole; se ne infischia dei pregiudizi ottusi e dei giudizi meschini. Adora la libertà e vuole solo la nostra felicità. Forse è il momento di scegliere.

I 6 “non” che ti aiutano

  • Non svalutarti
  • Non accontentarti
  • Non isolarti
  • Non colpevolizzarti
  • Non prenderti troppo sul serio
  • Non cambiare per compiacere qualcuno