Il cane piange, cosa vuole dirci? Ecco come scoprirlo e i consigli per affrontare il suo disagio

Perché i cani, che siano cuccioli, adulti o anziani, emettono suoni simili al pianto? Dipende ovviamente dalla situazione: ecco tutti i consigli dell'esperto per affrontare al meglio questi momenti.

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

I cani possono manifestare il pianto per diverse ragioni, producendo suoni che, in un certo senso, possono sembrare simili a quelli umani. Tuttavia, è fondamentale comprendere che il pianto del cane è una forma di comunicazione autentica che richiede attenzione e comprensione.

Ignorarlo o, ancor peggio, punirlo, rappresenta un grave errore: quando il tuo cane piange o guaisce, infatti, sta cercando di comunicarti qualcosa ed è necessario comprendere le sue motivazioni e garantirne il benessere.

Il cucciolo che piange

Il cucciolo che piange può suscitare preoccupazione e per dare una risposta adeguata bisogna comprendere le ragioni del suo richiamo: per farlo, è necessario considerare il loro istinto di appartenenza al branco e il processo di adattamento alla nuova casa.

I cuccioli, quando vengono separati dal contesto familiare in cui sono nati e cresciuti, possono sentirsi spaventati e soli. La mancanza della madre e dei fratelli di cucciolata può generare un senso di smarrimento, rendendo il piccolo ansioso e desideroso di attirare l’attenzione e stabilire un contatto con gli altri.

Quando il cucciolo piange, è importante ascoltarlo e confortarlo per fargli capire che sei presente e che può fare affidamento su di te. Non seguire il consiglio di lasciarlo solo in una stanza sperando che smetta di piangere, poiché questa non è una soluzione appropriata che nega le sue necessità psicologiche.

Nei primi giorni, è consigliabile farlo dormire accanto al tuo letto, in modo da creare un senso di sicurezza e vicinanza mentre, con il passare dei giorni, quando il cucciolo si sarà gradualmente ambientato nella nuova casa, potrai iniziare a spostare la sua cuccia dalla tua stanza verso la sua destinazione finale. Assicurati che la cuccia sia un luogo accogliente e positivo per il cagnolino, fornendo giocattoli interattivi e leccornie per renderla ancora più piacevole. Con il tempo e la pazienza necessari, il cane imparerà a dormire pacificamente nella sua cuccia anche se separato dalla tua camera da letto.

Quando un cane adulto piange

Il pianto nei cani adulti può avere diverse ragioni e per rispondere efficacemente dobbiamo comprendere cosa vuole comunicarci. Uno dei motivi più comuni per cui un cane adulto piange è per comunicare la necessità di uscire a fare i bisogni.

Altre volte, il pianto può essere un modo per attirare la nostra attenzione. Il cane potrebbe piangere per indicare il desiderio di interagire o per chiedere cibo: per quanto difficile possa essere, è consigliabile non cedere alle richieste in questi casi, adottando piuttosto un approccio proattivo. Programmare attività di gioco, anticipare le esigenze di uscita e fornire adeguato esercizio fisico e mentale contribuirà certamente a soddisfare i bisogni del cane e a ridurne il pianto.

È importante considerare anche la possibilità che il cane pianga a causa del dolore: un’articolazione dolorante, un’otite o una frattura possono causare lamento e pianto nel cane. In questi casi, è fondamentale rivolgersi immediatamente al veterinario per una valutazione e un trattamento appropriati. Identificare il disagio o il dolore nel cane adulto è cruciale per garantire il suo benessere. Osservare attentamente il suo comportamento e intervenire tempestivamente in caso di segnali di dolore è essenziale per affrontare il problema.

Il cane anziano che piange

Il pianto nel cane anziano può essere causato da una serie di cambiamenti legati all’età e potenziali problemi di salute. Uno dei motivi comuni del pianto nei cani anziani è l’osteoartrosi, una patologia che causa dolore articolare. Anche l’invecchiamento mentale, come la demenza senile, può influire sul comportamento del cane anziano, causando disturbi del sonno e lamenti durante la notte.

Quando ci si confronta con un cane anziano che piange, è fondamentale consultare un veterinario di fiducia per individuare e affrontare eventuali patologie sottostanti. Nel caso dell’osteoartrosi, esistono integratori e farmaci che possono aiutare a gestire il dolore e migliorare la qualità di vita.

Per quanto riguarda la demenza senile, le opzioni mediche e farmacologiche sono limitate ma è possibile prendere alcuni provvedimenti per supportare il cane: mantenerlo attivo con esercizi di stimolazione mentale e garantire un sonno adeguato durante la notte può contribuire a ridurre il pianto e favorire il suo benessere.

Il pianto del cane in situazioni sociali: separazione e interazioni con altri simili

Il pianto può manifestarsi in diverse situazioni sociali, per esempio quando il cane è lasciato solo in casa o durante le passeggiate, in presenza di altri simili. Queste circostanze possono scatenare un mix di emozioni nei nostri amici a quattro zampe, portandoli a esprimersi attraverso vocalizzi simili al pianto. Vediamole insieme.

Il cane piange quando viene lasciato solo in casa

Quando il cane viene lasciato solo in casa può manifestare il pianto come effetto della separazione; essendo un animale che ha vissuto in branco per millenni, non è abituato a rimanere da solo né comprende il motivo per cui tutti gli altri vanno via mentre lui resta a casa. La mancanza della figura di riferimento può far entrare il cane in uno stato di confusione e ansia. Inizierà a guaire, ansimare e saltare, e col passare dei minuti il suo stress aumenterà. In alcuni casi, potrebbe anche mettere in atto comportamenti distruttivi come rompere cuscini, rosicchiare sedie in legno o grattare i muri. Non fargliene troppo una colpa, in questi casi, il cane si trova letteralmente in preda al panico e se non si interviene in maniera delicata e graduale le circostanze possono peggiorare, arrivando a una sindrome da abbandono o all’ansia da separazione.

L’ipotesi di prendere un altro cane per fargli compagnia non risolve il problema perché sei tu la figura di riferimento principale per lui. Dunque, cosa fare per alleviare l’ansia da separazione? È fondamentale agire fin dal primo giorno. Dovrai procedere con esercizi di desensibilizzazione e controcondizionamento per abituarlo gradualmente alla nuova routine. Questo permetterà di evitare sofferenze per il cane e situazioni stressanti per te.

È consigliabile lavorare con un tecnico di riabilitazione comportamentale per stabilire un protocollo di rilassamento ed esercizi da svolgere più volte al giorno, in questo modo, la situazione si risolverà gradualmente senza alcun trauma.

Il cane piange quando vede altri cani in passeggiata

Le motivazioni principali dietro questo comportamento possono essere suddivise in due categorie: innanzitutto, il cane potrebbe provare paura o insicurezza nei confronti dell’altro cane. Piangendo, sta comunicando la sua ansia e cercando di segnalare che si sente minacciato o scomodo nella situazione.

Questo può accadere soprattutto se il cane non è stato adeguatamente socializzato o ha avuto esperienze negative in passato. È importante osservare il linguaggio del corpo del cane, prendendo in considerazione segnali come il rigirarsi delle orecchie all’indietro o la coda bassa tra le gambe.

D’altra parte, il cane potrebbe essere eccitato nel vedere un compagno di giochi potenziale. Il pianto potrebbe derivare dalla gioia e dall’entusiasmo di voler interagire con l’altro cane. In questo caso, il tuo amico a quattro zampe potrebbe mostrare segnali di eccitazione come la coda alta, movimenti vivaci e salti.

Per comprendere meglio quale dei due sentimenti sia sperimentando, è fondamentale osservare attentamente l’intero linguaggio del corpo: dalla posizione della coda al movimento del muso, ogni aspetto può fornire indizi sulla sua reale emotività.

Per gestire il pianto del cane durante le passeggiate, è consigliabile adottare alcune strategie: prima di tutto, è importante fornirgli un’adeguata socializzazione fin dalla giovane età, in modo che possa sentirsi più sicuro e a suo agio in presenza di altri cani. Inoltre, l’utilizzo di un guinzaglio lungo o di una pettorina che consenta al cane di avere più libertà di movimento può aiutarlo a gestire meglio le interazioni.

È anche utile adottare un addestramento con rinforzo positivo, ricompensando il cane per un comportamento calmo e controllato durante gli incontri con i propri simili. In ogni caso, è sempre consigliabile consultare un educatore cinofilo o un comportamentalista esperto per ottenere una valutazione specifica del vostro cane e ricevere consigli personalizzati su come gestire le passeggiate.

Cosa fare quando il cane piange: consigli

Prima di tutto, è consigliabile consultare un veterinario per escludere eventuali problemi di salute che potrebbero essere la causa del pianto. Alcune condizioni mediche, come il dolore, l’infezione o altre patologie, potrebbero provocare disagio al cane e manifestarsi attraverso il pianto. Il veterinario sarà in grado di effettuare una valutazione completa e di consigliare eventuali trattamenti o terapie specifiche, se necessario.

Creare un ambiente sicuro e sereno è fondamentale per il benessere emotivo del tuo piccolo amico. Assicurati che il cane abbia un posto tranquillo e riparato dove riposarsi, con accesso a cuscini o letti confortevoli. Forniscigli anche giocattoli interattivi o masticabili per tenerlo impegnato e distratto durante i momenti di solitudine.

Se il pianto persiste nonostante gli sforzi iniziali, potrebbe essere necessario considerare terapie o trattamenti specifici. Un comportamentista esperto o un addestratore cinofilo specializzato potrebbero essere in grado di valutare il comportamento del cane e fornire strategie personalizzate per affrontare il problema. In conclusione, quando il cane piange è fondamentale adottare un approccio attento e responsabile per comprenderne le ragioni e cercare di alleviare eventuali disagi.