Il lato oscuro del pesce rosso, non va abbandonato ma accudito

Il pesce rosso è una specie aliena invasiva che minaccia gli ecosistemi, come se non bastasse non va abbandonato ma accudito come tutti gli animali domestici

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Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videoreporter

Giornalista pubblicista, videoreporter, copywriter e content editor. Si occupa di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società.

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Chi non ha avuto un pesce rosso almeno una volta nella vita, si tratta di uno degli animali domestici più diffusi negli appartamenti e rendono gli acquari davvero allegri e colorati. Ci sono, però, degli aspetti che non tutti conoscono e che rivelano un lato nascosto che riguarda le sue dimensioni. Ed è questa caratteristica che impone di non abbandonarlo, al di là del sacrosanto rispetto che si deve nei confronti di un essere vivente che non merita di soffrire con pratiche disumane.

Originari dell’estremo oriente e appartenenti alla famiglia dei Cyprinidae, ne esistono di diverse varietà e alcune di esse possono raggiungere notevoli dimensioni. Basti pensare che nel 2022, nelle campagne francesi della regione di Champagne, precisamente nei laghi Blue Water, è stato pescato un esemplare ibrido davvero enorme, pesante più di 30 chili. L’uomo che lo ha trovato, infatti, ha dovuto lottare per  25 minuti prima di riuscire a tirarlo a bordo della barca.

Il lato oscuro del pesce rosso

Il pesce rosso è parente delle carpe koi giapponesi – quelle famose in tutto il mondo grazie alle innumerevoli rappresentazioni artistiche – simbolo di fortuna, perseveranza, forza e determinazione, soprattutto grazie alla loro capacità di nuotare controcorrente. Molti le conoscono con il nome The Carrot, visto il colore che ricorda quello delle carote.

Ma quello che ha incuriosito gli etologi e gli scienziati riguarda un loro comportamento. Infatti, hanno cominciato ad avere l’atteggiamento tipico delle specie aliene invasive e a incidere negativamente sull’ecosistema dei laghi. Si tratta di animali che, a causa delle loro dimensioni e delle necessità alimentari, danneggiano altre specie e il loro equilibrio in natura.

Perché non bisogna liberarsi dei pesci rossi

La storia appena raccontata dimostra come liberare un pesce rosso ancora vivo nello scarico del bagno o nei fiumi sia un atto potenzialmente irresponsabile. Sono animali molto resilienti e in grado di sopravvivere alle condizioni ambientali di molte parti del mondo. Ecco perché, per esempio, negli Stati Uniti, è stato vietato di gettarli nei corsi d’acqua. Le specie aliene invasive rappresentano una delle ragioni principali della perdita di biodiversità a livello globale e il commercio di animali esotici da compagnia è la causa dell’introduzione di circa un terzo di tutte le specie acquatiche aliene.

Capita spesso che chi compra o riceve in regalo un pesce rosso poi si stanchi, non voglia gestire l’aumento di dimensioni e decida di liberarlo nei laghi e nei fiumi, magari direttamente dallo scarico del gabinetto, con la scusa di regalargli la libertà. Purtroppo però questo fenomeno fa acqua da tutte le parti perché, oltre al fatto che il passaggio negli scarichi sia una forma di maltrattamento, mette in circolazione specie potenzialmente aggressive nei confronti della biodiversità.

Pesce rosso in libertà: perché è pericoloso

Lo studio sulle specie aliene che lancia l’allarme

“Salvare la vita” di un pesce rosso potrebbe portare effetti catastrofici, a dirlo è anche uno studio recentemente pubblicato sulla rivista NeoBiota. Al fine di studiare meglio i rischi ecologici legati alle specie di pesci maggiormente commercializzate, i ricercatori della Queen’s University di Belfast, in Regno Unito, si sono concentrati sulle due specie più diffuse in Irlanda del Nord.

Si tratta del diffusissimo pesciolino rosso – il Carassius auratus – e il Tanichthys albunubes, conosciuto comunemente come pesce delle Montagne della Nuvola Bianca, una specie arrivata dall’Asia recentemente. Il primo è stato reso domestico, per la prima volta, più di mille anni fa raggiungendo anche il Nord America, dove sta causando enormi danni. Il secondo, invece, è una specie con una storia di invasione più circoscritta.

La ricerca ha valutato le conseguenze ecologiche e i potenziali pericoli a seconda della diffusione domestica, i livelli di alimentazione e i comportamenti adottati. È stato dimostrato come il pesce rosso sia estremamente vorace e mangi molto di più del Tanichthys albunubes o di altre specie autoctone. Inoltre è molto più audace e spavaldo, una caratteristica che lo aiuta molto nell’adattamento e nella diffusione.

Si tratta di una combinazione estremamente minacciosa per l’equilibrio della biodiversità in molte parti del mondo. Infatti, se i climi rigidi del Nord Europa non permettono alle specie alloctone di arrivare in determinati luoghi, il pesce rosso si conferma molto più perseverante e riesce a resistere alle temperature più basse. Non soltanto si nutrono di animali che normalmente avrebbero un altro destino, ma tolgono cibo anche ad altre specie. Un mix molto pericoloso.

Il pesce rosso: un animale che merita rispetto e cure adeguate

Il pesce rosso si è dimostrata una specie aliena invasiva ad altissimo rischio. Per questo, e perché merita di essere rispettato e accudito come qualsiasi animale domestico, non dovrebbe essere acquistato. A meno che non gli si possa garantire uno stile di vita dignitoso. Esattamente come i cani, i gatti e i conigli (per citarne alcuni) deve avere uno spazio abbastanza grande per potersi muovere e un’alimentazione adeguata al suo fabbisogno giornaliero.

Inoltre, non ci si può liberare di un essere vivente senza cognizione di causa. Oltre a farlo soffrire e combattere per la sopravvivenza in luoghi in cui non è abituato a stare, si mette a rischio l’equilibrio di interi ecosistemi, già in pericolo a causa del surriscaldamento globale.

Il rischio per altre specie esotiche in commercio

La ricerca inglese, poi, ha posto l’accento su altre specie esotiche in vendita nel Regno Unito e nel resto del mondo. Non è solo il pesce rosso che non va venduto senza regole e abbandonato nello scarico del bagno: il commercio non può seguire delle logiche che non tengano conto del benessere del pianeta, della flora e della fauna che lo abitano.

Infatti è molto probabile che anche altri animali finiranno presto per essere liberati. Ecco allora che analizzare i rischi del rilascio, oltre a diffondere una maggiore consapevolezza ed educazione per chi decide di adottare determinati animali, potrebbe contribuire a prevenire nuove e pericolosissime invasioni. Il segreto sta nel rispettare la natura di tutti gli esseri viventi, di prenderli con sé solo e quando possono avere garantito un corretto stile di vita, di non abbandonarli mai e poi mai, soprattutto seguendo delle pratiche che possono danneggiare anche altri animali.

Fonti bibliografiche

The Royal Society