Quanto vive un pesce rosso? La risposta che vi stupirà

I pesci rossi sono fra gli animali più diffusi nelle nostre case perché occupano poco spazio e richiedono poche cure. Ma è davvero così? E quanto vive questo piccolo animale? Scopriamolo insieme.

Foto di Eleonora Toresi

Eleonora Toresi

Veterinaria

Amante sin da bambina degli animali, a 16 anni decide di diventare veterinaria. Si trasferisce in Spagna a studiare, prima a Lugo poi a Madrid, specializzandosi in medicina felina. Per DiLei scrive nella sezione Pets.

Il pesce rosso è uno degli animaletti preferiti dai bambini: si tratta di un piccolo compagno di vita che non occupa molto spazio e che di solito non richiede particolari impegni o attenzioni. Spesso i pesci rossi vengono vinti alle feste di paese ma, nonostante la loro semplicità, è facile affezionarsi a loro. Ecco allora tutto quello che bisogna sapere su di loro, per prendersene cura, con una particolare attenzione alle sue aspettative di vita.

Il pesce rosso: caratteristiche fisiche e comportamentali

I pesci rossi sono fra gli animali più diffusi per quanto riguarda i fiumi e i laghi di tutto il mondo. Questo animale è noto anche con il nome di Carassius Auratus, ovvero Carassio dorato. Si tratta di un pesciolino davvero armonico, ogni parte del suo corpo è perfettamente proporzionata a tutto il resto. Ha inoltre un corpo non troppo robusto ma prestante con pinne delineate alla perfezione, anche se in alcuni casi possono presentare un certo rigonfiamento sul fianco del corpo.

Il colore non è della stessa intensità in tutti gli esemplari e dipende dall’età perché tende a scolorirsi con l’invecchiamento. In alcuni casi la loro colorazione può subire un cambiamento se entrano in gioco fattori esterni come l’alimentazione e la temperatura dell’acqua. Se l’acqua è troppo calda, infatti, la sfumatura delle lische si accentua mentre se è troppo fredda si affievolisce.

Per quanto riguarda il comportamento sembra che uno dei punti forti di questo animale sia la versatilità. Pare infatti che riescano a portare a termine alcuni compiti molto semplici e che si adattino facilmente a contesti di vita molto diversi fra di loro. Si tratta poi di un animale molto socievole, tende a vivere in branco e non può fare a meno di socializzare per tutto l’arco della tua vita.

Come ogni animale, anche il pesce rosso ha i suoi punti deboli. Pare che quello più grande sia quello che ha a che fare con la memoria, poiché questo tipo di animale riesce ad essere consapevole delle proprie azioni solo per qualche secondo prima di dimenticarsene completamente.

Dove vivono i pesci rossi?

I pesci rossi sono fra gli esemplari più diffusi in tutto il pianeta, in origine però questo pesce è originario dell’Asia Orientale. Pare infatti che i primi esemplari di pesce rosso siano stati allevati in Cina alla fine del decimo secolo, per poi diffondersi nelle altre parti del mondo a partire dal XVII secolo.

Si tratta di un animale che vive sia in cattività che in natura, è possibile trovarlo nelle nostre case e nei laghetti artificiali, ma anche in distese d’acqua come fiumi con una profondità di circa 20 metri. È proprio qui che il pesce rosso riesce a crescere arrivando a misurare quasi 20 cm di lunghezza.

Secondo le ultime dichiarazioni scientifiche, il pesce rosso è fra gli esemplari più indicati per contrastare la presenza delle zanzare. È proprio per questo motivo che lungo le grandi distese d’acqua è possibile trovare un gran numero di questi esemplari, i quali vanno ad incidere notevolmente sull’ecosistema naturale. Se da una parte riescono a scongiurare la presenza di insetti potenzialmente nocivi, dall’altra danneggiano irrimediabilmente la flora marina come ad esempio le alghe.

Alimentazione e riproduzione nel pesce rosso

Per quanto riguarda l’alimentazione non ha particolari difficoltà perché si tratta di un pesce che si ciba di tutto quello che gli capita a tiro, anche se predilige alghe, insetti e piccoli crostacei.

In commercio esistono molti mangimi dedicati a questa tipologia di pesce, ma non ci sono delle particolari ristrettezze da rispettare per tutelare la sua salute. L’unico accorgimento è quello di tenere sotto controllo la sua ingordigia: il pesce rosso, infatti, tende ad abbuffarsi e questo potrebbe essere pericoloso per la sua salute. Ecco perché si consiglia di somministrare la giusta quantità di cibo all’animale, magari razionandolo in tre diversi momenti della giornata.

È inoltre raccomandabile somministrare al pesce cibo secco e in granuli, non disdegnando la possibilità di proporgli cibi freschi, ma questo solamente qualche giorno alla settimana. Fra i più indicati le verdure come le zucchine e le carote, ma anche i piselli e l’insalata sono davvero molto graditi dal pesce. Una buona alternativa per i pesci rossi sono le zanzare o anche l’artemisia salina. È raccomandabile però, evitare di eccedere con le proteine, in quanto i pesci rossi tendono a mettere su peso e sviluppare strati di adipe senza troppe difficoltà.

La riproduzione invece è un argomento interessante: si tratta infatti di una delle specie più fertili presenti sulla Terra. I pesci rossi sono soliti deporre le uova sulle alghe, solitamente durante la primavera e l’estate. Il pesce maschio individua la sua partner e per corteggiarla utilizza dei tubercoli con i quali le accarezza il ventre. Dopo il corteggiamento, la femmina depone le uova: può arrivare a deporre fino a 30.000 uova diverse per ogni ciclo.

Il ruolo del maschio è poi quello di fecondarle entro 30 secondi, in quanto lo sperma sopravvive solamente per questo breve periodo di tempo nell’acqua. Dopo una settimana, nascono gli avanotti, le larve del pesce rosso, che verranno nutriti dal sacco vitellino per una decina di giorni. Purtroppo, in questa fase, solo i più forti sopravviveranno e saranno quelli che, una volta diventati adulti, appariranno attivi sotto il piano sessuale.

Quanto vive in media un pesce rosso?

Sono davvero molti i fattori che possono influire sull’aspettativa di vita di un pesce rosso. Questa creatura, infatti, non è unica nel suo genere, ma esistono molte specie e varianti che possono vivere di più o di meno a seconda delle caratteristiche espresse nel loro DNA. Ovviamente, anche lo stile di vita e le cure possono incidere sulla durata della sua vita.

Se un pesce rosso vive in cattività e viene curato nella miglior maniera possibile, può arrivare a compiere dai 20 ai 40 anni. Tendenzialmente però, un pesce di questo tipo ha un’aspettativa di vita che si aggira attorno ai 5/ 10 anni.

In molti si chiedono se sia possibile far vivere un pesce rosso così a lungo: è impossibile dare una risposta a questa domanda, anche se esistono alcune soluzioni che potrebbero allungare l’aspettativa di vita di un pesce rosso. Il primo suggerimento consiste nell’adottare un acquario che garantisca almeno 20 litri d’acqua ad esemplare.

È doveroso cambiare l’acqua secondo le tempistiche previste, in quanto i depositi di cloro nell’acquario possono essere dannosi per la salute dei pesci.

Bisogna inoltre acquistare dei filtri che vadano a ripulire l’acqua dagli escrementi e dagli alimenti non consumati. Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave per quanto riguarda l’aspettativa di vita del pesce: se ben curata, potrebbe evitare l’insorgere di malattie che potrebbero avere la peggio sull’integrità dell’animaletto rosso.

Quali malattie possono incidere sulla vita del pesce rosso?

Purtroppo, anche i pesci rossi possono sviluppare delle malattie: solitamente le infezioni a opera di funghi sono fra le più diffuse fra i pesci rossi. Questa patologia è molto facile da individuare in quanto sulla pelle dell’animale vengono a formarsi delle macchie in rilievo tipicamente scure. Con il passare del tempo l’infezione va ad incidere sull’appetito del pesce, che smetterà di mangiare e potrebbe avere dei problemi per quanto riguarda l‘ossigenazione. Per fortuna è possibile intervenire con medicinali appositi che riescono a sconfiggere il problema, se preso in tempo.

Altrettanto pericolose e diffuse sono le infezioni batteriche che, solitamente, sono le maggiori responsabili per quanto riguarda la morte del pesce rosso. Un chiaro esempio è la malattia del cotone, ovvero una sorta di velo che compare sulle squame del pesce a causa della proliferazione dei batteri. In questo caso i batteri vanno a “mangiare” la carne dell’animale, che non riuscirà più a nuotare nè a provvedere ai suoi bisogni in maniera autonoma.

Le infezioni possono verificarsi anche a seguito della presenza di nitriti, nitrati e altre sostanze che vengono a formarsi nell’acqua quando questa non viene pulita a dovere. Da non sottovalutare anche la comparsa di piccoli puntini bianchi, che prendono il nome di Ictyo, un batterio che riesce a nutrirsi delle carni del pesce, andando uccidendolo.

Gli esperti del settore non possono non conoscere la malattia del velluto, causata da un agente patogeno che risulta essere estremamente contagioso. Questo riesce ad attaccare le pinne del pesce rosso, andando ad incidere sulla loro funzionalità. Anche la vescica del pesce rosso è molto delicata poiché si infiamma facilmente e può causare problemi digestivi e addirittura il blocco intestinale. In questo caso l’intervento del veterinario deve essere immediato, poiché la morte può sopraggiungere molto velocemente.

Esistono poi dei parassiti che colpiscono gli occhi del pesce rosso, rendendolo prima cieco e poi incapace di vivere una vita in maniera normale. Da citare anche la tubercolosi, patologia che si manifesta con la perdita di peso e lo sbiadimento del colore e la setticemia che, invece, comporta la morte del pesce nel giro di pochissimo tempo.