“Volevo liberarli dai demoni”, così Giovanni Barreca ha ucciso la sua famiglia

Giovanni Barreca ha ucciso la moglie e due dei suoi tre figli, la pista è quella del fanatismo religioso. Arrestati anche due presunti complici

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Voleva liberarli dai demoni e per farlo ha compiuto una strage. Giovanni Barreca, 54 anni, ha ucciso la moglie Antonella Salomone e due dei suoi tre figli, nella villetta in cui vivevano e che si trova nella campagna di Altavilla Milicia, provincia di Palermo. Nei fatti un evento terrificante, che è difficile spiegare con razionalità.

È stato lui stesso a costituirsi, lo ha fatto nel corso della notte di domenica chiamando il 112. E ora, dopo le prime ricostruzioni, quello che emerge è un evento terribile in cui sono stati uccisi brutalmente tre membri della famiglia dell’uomo.

L’unica a essere scampata dalla furia omicida è stata la figlia di 17 anni. Insieme all’uomo pare ci fosse una coppia di amici, presunti complici. Tutti e tre ora si trovano in stato di arresto.

Il triplice omicidio di Altavilla Milicia: Giovanni Barreca uccide moglie e figli

Una telefonata, una dichiarazione che mette i brividi: “Volevo liberarli dai demoni”. Così Giovanni Barreca ha confessato l’omicidio della moglie e di due dei suoi tre figli. Si è costituito il 10 febbraio e la pista, ma che non è ancora stata confermata, è quella del fanatsimo religioso.

Restano ancora tante ombre e tanti punti di domanda, in merito a come si sono svolti gli eventi. Quello che è chiaro è tre persone sono state uccise brutalmente e che gli investigatori nella villetta di famiglia hanno trovato i corpi di Kevin e Emanuel, rispettivamente 15 e 5 anni, l’ipotesi è che siano stati strangolati. Nel giardino dell’abitazione, invece, è stato trovato il cadavere della moglie Antonella Salomone, bruciato e sotterrato. Tra gli elementi da chiarire, ad esempio, la data della morte della donna, che potrebbe essere avvenuta anche diversi giorni prima.

Unica sopravvissuta alla strage la figlia di 17 anni trovata viva e in stato confusionale, al momento si trova in una comunità protetta e avrebbe spiegato: “Hanno fatto un esorcismo per liberarci dal demonio”.

Si ipotizza, quindi che i delitti siano avvenuti prima, quello della donna anche di diversi giorni rispetto alla confessione. L’uomo ha chiamato i carabinieri nella notte di domenica 10 febbraio, una telefonata in cui avrebbe detto: “Ho ucciso la mia famiglia, vi aspetto: venite a prendermi”. Successivamente, come riporta il Corriere della Sera, ha detto agli investigatori: “C’era il demonio in casa”.

Le ipotesi del fanatismo religioso e i presunti complici

Sono stati successivamente fermati anche due presunti complici, anche loro posti in stato di arresto. Si tratta di Sabrina Fina e Massimo Carandente, i due – ha detto il legale Sergio Sparti – si sono dichiarati innocenti: “Sono entrambi disperati, non fanno che piangere a dirotto. Sono in stato confusionale, stremati dalla situazione. E mi hanno detto di dichiararsi innocenti. Sono distrutti”, si legge su Fanpage.

La loro posizione va chiarita, al momento si trovano in carcere. L’unica superstite, trovata nella villetta in stato di choc, avrebbe raccontato alcuni particolari e tra questi, pare, anche il ruolo che ha avuto la coppia di amici del padre, che – secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera – avrebbero partecipato materialmente a una specie di rito di purificazione.

La pista è quella del fanatismo religioso e pare che venissero organizzati incontri di preghiera in casa, dopo che si erano allontanati da una chiesa evangelica di Palermo.

Una storia degli orrori, su cui ora si cerca di fare chiarezza, ma i dettagli che stanno piano piano emergendo sono terrificanti: una vicina della famiglia ha raccontato che Barreca le faceva paura, pochi contatti con il mondo esterno, incontri che sembrano tratteggiare un fanatismo inquietante.  E l’epilogo della strage.