Cos’è il funerale laico e la differenza con quello religioso

Il funerale laico si svolge senza simboli religiosi: che cos'è e come si svolge la cerimonia

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Martina Dessì

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Un rito senza simboli per l’ultimo saluto alla persona defunta. Il funerale laico si differenzia da quello religioso per molteplici aspetti, in particolare per la sua struttura che non prevede nessun riferimento alla Chiesa o a qualsiasi cosa che richiami il credo. Si sceglie, in particolare, per le persone non credenti che solitamente ne danno disposizione prima della loro scomparsa. Con questa formula, abbiamo detto addio anche al Presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano, le cui esequie si sono tenute a Montecitorio.

Come si svolge il funerale laico

Si tratta di una cerimonia che non prevede simboli religiosi o la presenza di figure a essa collegate. Non ci sono ministri della fede cattolica, quali sacerdoti o altre figure, non ci sono crocifissi o altre icone. Le esequie laiche prevedono invece la presenza di musica, qualora sia stata scelta da chi ha organizzato il rito, e sono previste letture non sacre che siano legate – in qualche modo – al defunto. È consuetudine che il funerale venga celebrato da un familiare del defunto o comunque da un celebrante che abbia seguito un percorso speciale. Non sono però previste conoscenze specifiche.

L’attenzione si concentra su familiari e amici, più che al defunto, ed è un momento di condivisione sociale in cui si ricorda la vita di colui che non c’è più con aneddoti ed esperienze vissute dalla persona cara. Il luogo della celebrazione è a discrezione di chi organizza e può essere anche all’aperto. Non esistono regole o prescrizioni. Nel caso di cerimonie laiche più istituzionali, è possibile chiedere l’utilizzo degli spazi compresi all’interno delle municipalità. Nel caso di Giorgio Napolitano, i funerali si sono svolti a Montecitorio, mentre per Piero Angela, parenti, amici e pubblico si sono riuniti presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.

Le differenze con il rito religioso

Contrariamente al funerale laico, quello religioso è strutturato in maniera piuttosto rigida. Si inizia con la contemplazione, nella quale il feretro viene esposto per l’ultimo saluto (avviene, di norma, anche per il funerale laico), a cui segue la Messa funebre che viene celebrata da un Ministro della fede e che comprende preghiere, letture delle scritture, omelia, eucarestia, canti per la resurrezione e la possibilità di leggere un elogio funebre che riguarda la vita del defunto. È accaduto spesso nel caso di funerali di personaggi di spicco, come quello di Maurizio Costanzo per il quale ha parlato la figlia Camilla, e per quello di Michela Murgia, in cui si sono espressi i membri della sua queer family. Nel caso di artisti, viene letta la Preghiera degli Artisti.

Si procede poi con il pio ufficio della sepoltura, con un corteo che accompagna il feretro o l’urna cineraria al cimitero. In alcuni paesi, è prevista una cena al termine del servizio funebre. Quest’usanza è ancora presente in Italia soprattutto in alcuni paesi del Sud, in cui viene chiamata “Cena di Consolazione” e che affonda le sue radici proprio nella tradizione religiosa. Si offrono inoltre pane, grano e cereali, in una simbologia che rappresenta il ciclo della morte e della rinascita.