Affido Culturale, il primo esperimento in Italia: così i bambini, crescendo, imparano

Un'iniziativa semplice ma efficace per contrastare le disuguaglianze

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Affido Culturale è un nuovo progetto selezionato dall’impresa sociale Con I Bambini, nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile. Si tratta di un’iniziativa particolare volta a offrire a tutti i bambini e alle bambine la possibilità di accedere a prodotti e servizi culturali, per godersi al meglio la crescita e l’educazione. L’opportunità di accedere ad una adeguata formazione, scolastica ma anche personale, dovrebbe essere un diritto di tutti quanti. Purtroppo non è così e molte famiglie spesso si vedono costrette a fare delle rinunce, specie in questo periodo post pandemia.

Affido Culturale propone di mobilitare delle “famiglie risorsa”, valorizzando l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. Cosa significa? L’idea di fondo è molto semplice quanto valida. Un genitore, che abitualmente porta i suoi figli al cinema, a teatro, al museo o in libreria, ci porta anche un bambino che a queste attività non ha solitamente accesso, per diversi motivi. Il piccolo può anche essere accompagnato da un membro della famiglia di origine, così da creare una rete di supporto ancora più larga. I bambini così avranno l’occasione di fare amicizia, conoscere nuovi coetanei e accedere ad determinate attività culturali e formative.

Il progetto sta prendendo piede a Napoli, Roma, Bari, Modena e presto arriverà anche a Milano, creando un insieme di fruizioni culturali condivise, tramite le quali famiglie-risorsa e famiglie-destinatarie stringono un Patto Educativo. Quello che si offre è un sostegno complessivo multidimensionale promosso, garantito e monitorato dalla Scuola. Il progetto Affido Culturale è stato pensato in ogni dettaglio. L’organizzazione di Patti Educativi prevede la distribuzione, alle famiglie-risorsa di “e-ducati”, una moneta virtuale solidale, con cui pagare i biglietti di accesso a luoghi della cultura convenzionati ad hoc: cinema, teatri, musei, eccetera, i quali così si aggiungono fattivamente alla comunità educante. Le transazioni in e-ducati viaggiano su una app appositamente realizzata, che facilita il monitoraggio delle attività, oltre che il fundraising di progetto.

Un’idea davvero bella e utile che permette di fare qualche piccolo passo avanti verso l’uguaglianza. Le disparità vengono avvertite da bambini che non hanno gli strumenti per cogliere i meccanismi e le motivazioni dietro a quel divario. Con l’iniziativa Affido Culturale si cerca di unire i bambini e invogliarli a partecipare insieme a progetti e attività educativi e al tempo stesso divertenti e gradevoli. In fin dei conti l’infanzia dovrebbe essere il momento più spensierato e felice della vita, il minimo che si possa fare è cercare di rendere la crescita più facile e serena possibile ai più piccini.

Certo questo primo passo non è la soluzione alla povertà educativa minorile, ma è il primo mattone per la costruzione di una rete di sostegno che supporti tutte le famiglie che hanno bisogno di aiuto. La pandemia ha ulteriormente ridotto le disponibilità che le famiglie destinavano ai ben ritenuti “superflui” come la cultura. Questo aumenta il rischio di vedere bambini e bambine esclusi da attività e progetti educativi. La speranza è che presto il progetto Affido Culturale diventi un’iniziativa estesa su tutto il territorio nazionale, trasformandosi in una buona abitudine, semplice ma importantissima per molti minori.