La tecnologia ha fatto passi in avanti davvero incredibili e questi miglioramenti, impensabili fino a pochi anni fa, hanno avuto un impatto positivo anche sulla sostenibilità. Esistono infatti processi super innovativi che consentono di riutilizzare perfino quelli che sono considerati rifiuti, abbattendo in parte l’impatto ambientale di alcuni tipi di produzione e, collateralmente, di altre che vi sono connesse. Vediamone qualcuno di davvero incredibile.
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La fibra rigenerata Econyl®
L’Econyl® è una fibra di nylon rigenerata che viene realizzata partendo da vecchie reti da pesca recuperate dal mare e da tappeti esausti. Il nylon ha la proprietà di essere riciclabile all’infinito, perché può essere ripolimerizzato e ritrasformato in filato tutte le volte che si vuole, con processi di tipo meccanico. Questo consente non solo di recuperare rifiuti dal mare, ma anche di non immettere nell’ambiente nuove materie prime.
La fibra sostenibile Muskin
La Muskin è una fibra che ricalca le caratteristiche della pelle, ma di pelle non ha nulla: è quindi una scelta non solo ecologica, ma anche etica. A differenza di altri tessuti ottenuti dai funghi e poi uniti ad altre materie tessili, il Muskin proviene interamente da una specie di fungo gigante non commestibile, che viene poi trattato con metodi simili a quelli della concia ma totalmente naturali.
Wineleather®, la prima pelle vegetale Made in Italy
Sempre parlando di pelle ecologica e soprattutto etica, non si può non menzionare la Wineleather®, la prima pelle vegetale al 100% Made in Italy. Questa fibra si ottiene dalla vinaccia, materia prima di scarto derivante dalla produzione del vino, industria molto presente sul suolo italiano (sapete che siamo tra i primi produttori al mondo?). Per realizzarla si impiega un processo produttivo che trasforma le fibre e gli oli vegetali presenti nella vinaccia in materiale ecologico con le stesse caratteristiche meccaniche, estetiche e tattili di una pelle.
Tessuti sostenibili, il caso di Orange Fiber
Orange Fiber è un’azienda siciliana, la prima al mondo a produrre tessuti sostenibili partendo dai sottoprodotti dell’industria di trasformazione degli agrumi. Insieme al Gruppo Lenzing, leader mondiale nella produzione delle fibre tessili come la viscosa, provenienti dalla cellulosa del legno, hanno realizzato una fibra di lyocell a marchio TENCEL™ composta da cellulosa da arancia e cellulosa da legno. Anche qui, un materiale che sarebbe uno scarto viene recuperato in modo sostenibile per dare vita ad un tessuto nuovo e sostenibile.
La fibra tessile sostenibile prodotta dal latte
Perfino dagli scarti del latte si possono produrre fibre tessili! Anche la fibra di latte fa parte della famiglia delle viscose e la produzione avviene attraverso un processo in cui la caseina viene separata dal siero del latte. Gli amminoacidi che vengono estratti vengono poi uniti ad una soluzione filabile che permette di ottenere la fibra di latte. Questo filato ha caratteristiche analoghe a quelle della seta: è termoregolatrice, traspirante e naturalmente antibatterica, addirittura idratante per le pelli più delicate come quelle dei bambini.