Cos’è l’anticipo scolastico e quando conviene farlo

Iscrivere i tuoi figli a scuola a 5 anni e mezzo oppure no? Ecco tutti i vantaggi di scegliere la primina e cosa bisogna fare per iscriversi

La primina, o anticipo scolastico, è stato introdotto con un decreto legge nel 2004, permettendo di far iniziare la scuola elementare ai bambini di cinque anni e mezzo, che ne compiranno sei entro il 30 aprile dell’anno scolastico in corso. Molti genitori sono favorevoli a far iniziare prima la scuola al proprio figlio, prendendo in considerazione alcuni elementi come: sa già leggere e contare, è intelligente e sveglio. Però non sempre queste caratteristiche sono quelle giuste su cui basarsi per prendere la decisione di far fare la primina al bambino. In questo articolo vedremo quali siano i requisiti per scegliere l’anticipo scolastico, cosa comporta e quando conviene.

Anticipo scolastico o primina

Se sei un genitore che si sta chiedendo se sia il caso o meno di far frequentare al proprio figlio le elementari già a partire dai cinque anni e mezzo, la prima cosa su cui devi riflettere è se sia veramente una cosa adatta a lui e come si troverebbe con compagni di classe più grandi. Questa è una decisione importante che andrebbe presa non solo parlandone in famiglia, ma anche con le maestre della materna o con il pediatra, figure che possono sicuramente dare consigli utili in merito. Pedagogisti, educatori e ricercatori hanno differenti opinioni sulla questione.

C’è chi ritiene che un ambiente con più stimoli, in cui il più piccolo si confronti con i più grandi, possa favorire una maggiore rapidità di apprendimento. Molti psicologi, invece, sostengono al contrario che anticipando i tempi si corra in rischio di trasformare la scuola in un luogo di stress, mentre continuare con la stagione del gioco libero, dell’attività motoria, favorisca una crescita più equilibrata, soprattutto in un modo in cui i piccoli sono già iper-stimolati dallo stile di vita odierno, che crea spesso problemi dal punto di vista affettivo e relazionale.

Prima elementare a 5 anni e mezzo

Prima di iscrivere tuo figlio alla primina dovresti fare una valutazione complessiva che include alcuni fattori, tra cui:

  • La sua autonomia. Un bambino autonomo è in grado di tenere in ordine i suoi giochi così come potrà prendersi cura del materiale scolastico. È capace di vestirsi e svestirsi da solo, andare in bagno senza dover chiedere aiuto, mangiare a tavola correttamente utilizzando le posate, togliere e mettere le scarpe
  • Riesce a restare seduto per ore senza agitarsi di continuo perché ha sviluppato il giusto livello di concentrazione e attenzione. Se a casa collabora, facendo i compiti che gli vengono assegnati sarà in grado di farlo anche in classe, eseguendo tranquillamente gli esercizi che gli verranno assegnati o semplicemente ascoltando la maestra composto. Dimostrare di possedere queste abilità garantirà la tranquillità in classe
  • Ha un buon rapporto con gli altri bambini, possiede spirito di gruppo, gioca, condivide, non prevarica, non urla per farsi sentire, sa cos’è il rispetto e può inserirsi facilmente in un nuovo contesto. Sapersi comportare in modo adeguato lo renderà parte attiva del gruppo e la convivenza con gli altri bimbi sarà serena
  • Ha capacità logiche e di ragionamento, parla in modo corretto e può relazionarsi quindi con gli altri senza problemi
  • Lo stato emotivo. Sa gestire le sue emozioni con l’autocontrollo e spiegarle agli adulti serenamente, perché sta sviluppando una maturità emotiva più da grande. Non fa scenate se gli viene negato qualcosa, il distacco dai genitori non è vissuto come una tragedia, se è sbaglia o è frustrato trova un modo sano per interagire.

Fare la primina: sì o no

Presi in esame e valutati questi elementi, e non solo l’età anagrafica, la scelta se fare o no la primina sarà già più facile. Il passo successivo è chiedersi se andare a scuola prima del tempo sia un bene o meno. La decisione è importante e dev’essere presa per il bene del bambino, nel rispetto dei suoi tempi, della sua autonomia fisica e mentale, e non per orgoglio dei genitori che spesso vogliono far bruciare le tappe ai figli. Se il bambino è troppo piccolo per apprendere in modo efficace e vivere serenamente in un nuovo contesto perché forzarlo? Non c’è bisogno di avere fretta, l’importante è far crescere sereno il proprio figlio, con amore e rispetto.