Partorire in acqua: ci avete mai pensato? Perché sceglierlo e quando si può fare

Il parto in acqua, in ospedale, incuriosisce molte future mamme ma, in Italia, non è così frequente. Eppure ci sono moltissimi benefici sia per la donna che per i neonati.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

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Negli ultimi anni il parto in acqua ha guadagnato sempre più consensi tra le donne in gravidanza, pur rimanendo ancora un’esperienza limitata a poche future mamme. Come si intuisce dal nome stesso, la fase del travaglio come quella espulsiva non avviene né in piedi, né accovacciate o sdraiate, ma in una vasca piena di acqua calda.

Le ragioni di questa scelta sono legate soprattutto al desiderio di vivere un’esperienza meno medicalizzata, più intima e dolce, che riduca il dolore e favorisca il rilassamento. Ma quali sono i reali vantaggi? Quando è consigliato? E quali sono i rischi da conoscere? Queste sono domande fondamentali, che dobbiamo porci, prima di scegliere che tipo di parto vogliamo fare. In questo articolo, cercheremo di dipanare qualche dubbio sul tema, ricordando comunque quanto sia importante confrontarsi con il/la ginecologa che ci segue, per avere informazioni più precise ed attuali.

Parto in acqua
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Scegliere di partorire in acqua

Che cos’è il parto in acqua e come funziona

Anche se la mente di tutte noi, quando si pensa al parto in una vasca piena di acqua, naviga verso alcune pellicole sulla gravidanza, nelle quali donne fuori dall’ordinario, partoriscono in casa, mentre altre cantavano in coro, tenendosi per mano, il parto in vasca, in ospedale, è tutt’altra cosa.

Il parto in acqua, all’interno di normali strutture pubbliche, è possibile già da diversi decenni, anche in Italia. A Vipiteno sono state numerosissime le donne che hanno fatto questa esperienza, dando poi il via ad atri ospedali e cliniche private.

Il parto in acqua prevede che la donna trascorra almeno parte del travaglio in una vasca con acqua mantenuta a una temperatura costante di circa 36-37°C, in quanto il calore aiuta a rilassare i muscoli, favorisce la produzione di endorfine (ormoni naturali del benessere) e può contribuire a rendere il parto meno doloroso.

Del resto, anche senza partorire in una vasca, durante il travaglio viene consigliato di mettersi sotto la doccia calda per rilassare i muscoli. A volte, tale pratica si comincia a casa, altre volte, arrivate in ospedale, quando la fase espulsiva è ancora lontana. Questi aspetti sono spesso dettagliatamente descritti anche dai sanitari e dal personale ostetrico durante i corsi preparto.

Tornando al parto in vasca, sarà poi la gravida a decidere se il parto dovrà avvenire completamente in acqua oppure se solo la fase iniziale del travaglio avvenga in vasca. Oltre alle preferenze della futura mamma, ciò che contano sono le sue condizioni di salute. Qui stiamo parlando di gravidanze fisiologiche prive di particolari criticità, ovviamente.

Le strutture ospedaliere attrezzate prevedono l’assistenza costante di ostetriche esperte, che monitorano attentamente il benessere della madre e del bambino, non lasciando sole le donne durante il travaglio.

Parto in acqua
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Scegliere di partorire in acqua

Quando è consigliato il parto in acqua

Come dicevamo, il parto in acqua è generalmente indicato se ci si trova di fronte a condizioni imprescindibili come:

  1. buona salute;
  2. gravidanza fisiologica;
  3. gravidanza singola;
  4. età gestazionale compresa tra le 37 e le 42 settimane;
  5. presentazione cefalica del feto;
  6. assenza di diabete gestazionale o di altre condizioni critiche;
  7. indice di massa corporea nella norma;
  8. nessun parto cesareo precedente.
Parto in acqua
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Scegliere di partorire in acqua

Benefici del parto in acqua

Viene lecito chiedersi se valga la pena di fare questa esperienza, se ci siano dei reali benefici o si tratti solo di un modo originale di partorire. La risposta sui benefici, ce la fornisce proprio Vipiteno che ha documentato gli effetti positivi del parto in acqua sia per la madre che per il neonato.

Per la madre si constata una riduzione della percezione del dolore che, grazie al calore dell’acqua, si rilassa più facilmente. Inoltre, le donne che partoriscono in acqua richiedono meno analgesici. Anche i travagli sono più brevi, sempre per merito del calore dell’acqua che contribuisce ad accelerare le contrazioni. Infine, si sono constatate anche minori episiotomie, in quanto il tessuto perineale risulta più elastico in acqua. Sotto l’aspetto emotivo, inoltre, l’ambiente più intimo della vasca crea una sensazione di controllo e benessere che influisce positivamente sullo stress.

Anche per il neonato non mancano benefici: il passaggio dall’ambiente intrauterino a quello esterno è più graduale e meno traumatico. Il bambino nasce in un ambiente liquido, simile a quello amniotico.

Nonostante i benefici, la richiesta delle donne, rispetto a questo tipo d esperienza, in Italia, è ancora una realtà limitata.

Parto in acqua
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Scegliere di partorire in acqua

Rischi e controindicazioni del parto in acqua

Sebbene il parto in acqua sia generalmente sicuro per le gravidanze fisiologiche, esistono alcuni rischi e controindicazioni che devono essere attentamente valutati con il team medico. Si tratta di rischi eccezionali, ma che è bene conoscere prima di decidere come partorire.

I rischi sono legati alla pulizia della vasca e dell’acqua, in quanto potrebbero esserci infezioni. Come potrebbe, inoltre, essere inalata dal neonato dell’acqua, al momento della fase espulsiva.

In caso di complicazioni improvvise, potrebbe essere necessario uscire rapidamente dalla vasca per intervenire, ma la presenza in ospedale di professionisti e professioniste qualificate, riduce i rischi, aiutando a correggere le criticità manifestate.

Parto in acqua
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Cosa indossare quando si partorisce in acqua

Cosa indossare durante il parto in acqua

Come per il parto tradizionale, anche per quello in acqua, è importante che si tratti di capi comodi, traspiranti, facili da togliere in caso di necessità e che non ostacolino l’azione dell’ostetrica. Queste sono le riflessioni da tenere presente, quindi, quando prepariamo la nostra borsa il parto. Dalla maglietta lunga alla canotta oversize, dal top sportivo al reggiseno da allattamento, sino al costume o al corpo nudo, se l’ambiente ci fa sentire a nostro agio. Come sempre, di quel momento, difficilmente ricorderemo il nostro outfit!