Andare in vacanza con il pancione può non essere una cattiva idea, considerando il poco tempo a disposizione che abbiamo nel primo anno di vita del bambino. Se da un lato, andare in vacanza da gravide è positivo, permettendoci di svagarci, pensare a noi stesse, dall’altro canto, bisogna fare attenzione alle mete e al trimestre che stiamo attraversando.
La gravidanza non è una malattia, ce lo diciamo fino allo sfinimento, per cui non ci sono cose vietate in gravidanza, attività, sport, lavoro, lo stesso sesso con il partner, non fanno male, tutt’altro!
Ovviamente, diverso è il caso della gravidanza a rischio. Nei casi in cui la donna o il feto vivono nove mesi caratterizzati da particolari criticità, la mamma dovrà sempre interfacciarsi con il / la ginecologo/a di fiducia anche se volesse solo andare in vacanza con i pancione.
Indice
In vacanza col pancione: quando è sicuro
Abbiamo detto che non ci sono cose vietate ad una donna che sta vivendo una gravidanza fisiologica, al netto dell’alcol che rimane l’unico divieto durante i tre trimestri ed oltre.
La gravidanza, però, attraversa tre fasi principali assai diverse fra loro, dunque, c’è certamente una più sicura delle altre, se decidiamo di andare in vacanza.
Ovviamente, non parliamo della gita fuori porta, ma di una vacanza che richieda spostamenti lunghi e mete distanti dalla propria casa ma soprattutto dall’ospedale nel quale si è deciso di partorire.
Il primo trimestre è molto delicato per lo stesso stato della gravidanza. Purtroppo, sappiamo quante di noi hanno perso il proprio bambino entro la fine del terzo mese. Ma, anche senza pensare ad eventi così nefasti, molte di noi hanno sofferto, durante i tre mesi iniziali, di nausee mattutine, che hanno reso noiose le nostre prime giornate da future mamme.
Infine, il primo trimestre caratterizzato da una serie di esami, indagini, test per appurare che si tratti di una gravidanza fisiologica e, se qualcuno di essi non dovesse avere l’esito sperato, ce ne saranno altri a seguire.
Il secondo trimestre, invece, è il periodo nel quale la donna, in genere, sta meglio. Il corpo inizia a cambiare ma il pancione non è ancora ingombrante. Non ci sono più nausee ed il pericolo di una perdita, sebbene non possa mai essere eliminato al 100%, è fortemente ridotto. Durante il secondo trimestre noi donne non siamo ancora in ansia per il parto che, sebbene sia la fase che attediamo con amore, è legittimo che un po’ spaventi.
Il terzo trimestre diventa nuovamente delicato. Da un lato, molte di noi cominciano ad accusare stanchezza, anche a causa di pancioni piuttosto pesanti, dall’altro, con l’arrivo del settimo mese, c’è sempre un minimo rischio di un parto prematuro.
Infine, durante gli ultimi mesi, la donna comincia ad occuparsi anche del post parto: dalla doula, alla cameretta del bambino/a, etc etc. Cose che non si possono rimandare e vanno valutate e scelte con calma, proprio quando la meta si sta per avvicinare.
Alla luce di tutto questo, possiamo dire che il periodo migliore per andare in vacanza con il pancione, rimane il secondo trimestre!
In vacanza col pancione: dove andare per non rischiare
Se stiamo vivendo una gravidanza fisiologica, se siamo al secondo trimestre, possiamo andare in vacanza tranquillamente, col nostro bel pancione!
Non potrà che farci bene cambiare aria, che sia al mare o in montagna, che sia con il nostro partner che con le amiche/amici o con il resto della nostra famiglia.
Certo, non tutte le mete sono uguali. Quelle esotiche, ad esempio, che richiedono vaccinazioni, sarebbe meglio evitarle. Chiediamo sempre al/alla professionista che ci segue, prima di prenotare.
Il mare come la montagna hanno entrambi benefici importanti per la salute ma ci sono due elementi da considerare. Se per il mare, in estate, il caldo eccessivo non fa bene, per la montagna vanno considerate le altitudini. Anche qui, in base al trimestre, chiediamo alla ginecologa entro quale altezza, scegliere la montagna che possiamo permetterci!
Se la gravidanza ha un decorso regolare, gli spostamenti, per lo meno fino all’ottavo mese, non sono affatto preclusi e le future mamme possono sentirsi libere di viaggiare e muoversi come meglio credono. Non ci sono mezzi pericolosi, tutti i mezzi sicuri. Ciò che può essere determinante, per la scelta del mezzo con il quale spostarci, se andiamo in vacanza con il pancione, è la distanza da percorrere.
Ad esempio, i lunghi viaggi in automobile, soprattutto durante l’estate, quando le temperature sono torride, sarebbero da evitare, preferendo ad essi l’aereo.
Se decidiamo l’auto, quanto meno cerchiamo di fare molte tappe, di idratarci spesso, di sgranchirci un po’ le gambe.
L’areo come la nave hanno più vantaggi rispetto ad un lungo viaggio in auto ma è necessario verificare che le compagnie accettino donne in gravidanza. Appuriamolo prima di prenotare e facciamoci scrivere una nota dal ginecologo che ci segue, sulle nostre condizioni di salute che non precludono il viaggio. Alcune compagnie potrebbero volerlo.
Cosa portare con se quando si va in vacanza
Quando si va in vacanza con il pancione, quando si viaggia durante il periodo della gravidanza è importante portare con sé la cartella clinica, che si consegnerà in ospedale, il giorno del parto. Ovviamente questo è necessario, ed è spesso caldeggiato durante i corsi preparto, se la nostra destinazione è lontana dal nostro ospedale di riferimento e se siamo alla fine del secondo trimestre e specialmente al terzo.
In essa ci sono i nostri esami del sangue, le ecografie, tutti i referti che daranno modo, in caso di malesseri, disturbi, incidenti come anche improvvisi parti prematuri, di intervenire in modo accurato, avendo un quadro completo della nostra situazione clinica.
Altre cose possono essere utili, invece, sono relative al tipo di viaggio che andremo a fare. Volta per volta, comunicandolo al /alla professionista che ci segue, potremo verificarne la necessità. Stesso discorso vale per chi fra noi soffra di mal di auto o simili, prima di assumere un medicinale è importante consultarsi, in gravidanza non possiamo assumerli con leggerezza o come facevamo in precedenza.