Funghi in gravidanza, si possono mangiare? Il parere dell’esperto

In questo articolo analizzeremo i motivi del "no" all'assunzione dei funghi in gravidanza e cercheremo di capire anche gli eventuali benefici legati ad un loro assunzione in gravidanza

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Biagio Flavietti

Farmacista e nutrizionista

Farmacista e nutrizionista, gestisce dal 2017 una pagina di divulgazione scientifica. Appassionato di scrittura ed editoria, lavora come Web Content Editor per alcune realtà del settore farmaceutico e nutrizionale.

Durante la gravidanza, le future mamme devono essere particolarmente attente alla loro alimentazione e i dubbi su cosa si possa mangiare o meno sono davvero tanti. A destare preoccupazione nelle donne in dolce attesa è, tra gli altri, il consumo di funghi, sebbene gli esperti siano quasi tutti concordi nell’affermare che mangiarli non sia affatto rischioso, a patto di attenersi scrupolosamente a determinate raccomandazioni. In questo articolo vediamo i motivi che si nascondono dietro il “si” e quelli che possono rafforzare il “no” all’assunzione di funghi in gravidanza.

Un momento delicato per la donna:

La gravidanza è il periodo in cui una donna porta in grembo un embrione o un feto all’interno dell’utero, fino alla nascita del bambino. Inizia con il concepimento, quando un ovulo fecondato si impianta nell’utero, e di solito dura circa 40 settimane. Durante la gravidanza, avvengono una serie di cambiamenti fisiologici nel corpo della donna per supportare la crescita e lo sviluppo del bambino. Questi cambiamenti includono l’aumento di peso, l’aumento del volume del sangue, l’espansione dell’utero e l’adattamento del sistema cardiovascolare, respiratorio, digestivo e ormonale. La gravidanza è un periodo importante e delicato, che richiede cure e attenzioni particolari per garantire il benessere della madre e del bambino. Tra queste vanno sicuramente ricordate tutte le raccomandazioni che vengono poste in campo dai medici e dai nutrizionisti per quanto riguarda la scelta degli alimenti giusti o per combattere la nausea gravidica.

Cosa sono i funghi:

I funghi alimentari sono organismi fungini commestibili utilizzati in cucina per il loro sapore e le loro proprietà nutritive. A differenza delle piante, i funghi non contengono clorofilla e non sono in grado di fotosintetizzare la luce solare per produrre il proprio cibo. Invece, si nutrono decomponendo sostanze organiche presenti nell’ambiente circostante.

Esistono diverse categorie di funghi alimentari, ognuna con caratteristiche e sapori distinti. Alcuni esempi includono:

  1. Funghi porcini: appartenenti al genere Boletus, i funghi porcini sono caratterizzati da un sapore robusto e una consistenza carnosa. Sono spesso utilizzati in piatti autunnali e invernali, come risotti e zuppe.
  2. Funghi champignon: noti anche come funghi bianchi, i champignon sono tra i funghi più comuni e versatili. Hanno un sapore delicato e una consistenza soda, rendendoli adatti per una varietà di piatti, dalle insalate alle pietanze principali.
  3. Funghi shiitake: originari del Giappone, i funghi shiitake hanno un sapore ricco e leggermente affumicato. Sono ampiamente utilizzati nella cucina asiatica e sono considerati benefici per la salute per le loro proprietà antiossidanti e immunostimolanti. Spesso vengono inseriti anche all’interno di integratori e prodotti salute.
  4. Funghi oyster: conosciuti anche come pleurotus, i funghi oyster hanno una forma e un aroma simili a quelli delle ostriche. Sono apprezzati per il loro sapore delicato e la consistenza morbida, e sono spesso utilizzati in piatti vegetariani e vegani.
  5. Funghi chanterelle: questi funghi hanno una forma distintiva a imbuto e un sapore leggermente fruttato. Sono considerati prelibatezze culinarie e sono spesso serviti in piatti gourmet.

Oltre al loro sapore, i funghi sono anche apprezzati per le loro proprietà nutrizionali. Sono una buona fonte di proteine, vitamine del gruppo B, minerali come il selenio e il potassio, nonché fibre alimentari. Di seguito è riportata una tabella generale dei valori nutrizionali per 100 grammi di funghi:

Nutriente Quantità
Calorie 22
Proteine 3,1 g
Carboidrati 3,3 g
Grassi 0,3 g
Fibre 1,3 g
Vitamina B2 0,4 mg
Vitamina B3 3,6 mg
Vitamina B5 1,5 mg
Vitamina B6 0,1 mg
Vitamina C 2,1 mg
Ferro 0,5 mg
Potassio 318 mg
Selenio 9,5 mcg

I funghi in gravidanza

Poveri di calorie, i funghi hanno un alto contenuto di minerali, come fosforo e potassio, utili per il sistema immunitario e per la formazione di ossa e denti, anche del feto. Per consumarli in totale sicurezza, è bene seguire, però alcune regole generali. Questo perché, anche nel caso di specie non velenose, potrebbero causare problemi nella fase della digestione, provocando gastriti, intossicazioni o altri tipi di disturbi più o meno gravi. Ecco perché, durante la gravidanza, è bene evitare di consumare funghi spontanei, raccolti nei boschi da parenti o amici. Inoltre, non si devono mai mangiare se non sono stati correttamente identificati come non nocivi, non tossici o non velenosi.

Secondo la normativa vigente in Italia, le regioni e le province autonome istituiscono e organizzano gli ispettorati micologici, autorizzati ad esaminare ed accertare la commestibilità dei funghi raccolti.

Consigli per il consumo di funghi in gravidanza

Stando alla guida del Ministero della Salute su come prevenire intossicazioni da funghi, durante la gravidanza si deve evitare di consumare porcini e ovuli, specialmente crudi, responsabili in alcuni casi di avvelenamento. Bisogna assicurarsi, inoltre, che i funghi siano di provenienza accertata e che siano stati lavati accuratamente e ben cotti. Di norma, andrebbero cucinati per almeno 5 minuti, perché la cottura comporta l’eliminazione di alcune sostanze nocive, che irritano l’apparato digerente. Ciò non toglie che, anche se cotti, i funghi velenosi rimangono tali.

Per quanto riguarda la quantità consigliata durante la gravidanza, non se ne dovrebbero consumare più di 200 grammi alla settimana, a causa del possibile contenuto di metalli pesanti presenti nei miceti. Bisogna prestare molta attenzione anche ai funghi sott’olio, per scongiurare il rischio di botulino.

Sebbene alcuni medici sostengano che il consumo di funghi in gravidanza vada evitato, la maggior parte degli esperti afferma che possono essere tranquillamente introdotti nel menù delle donne incinte, ma solo dopo che si siano accertate della loro commestibilità e freschezza. Se non freschi, infatti, anche i funghi non velenosi potrebbero sviluppare sostanze nocive, causando gravi intossicazioni.

Funghi “si” vs. Funghi “no”

Ci posizioniamo all’intero della disputa esistente sull’utilizzo dei funghi in gravidanza, esponendo le ragioni del “si” e le ragioni del “no”.

Funghi “si” in gravidanza

Molti nutrizionisti consigliano l’assunzione di funghi all’interno dell’alimentazione in gravidanza, poiché ritengono che questo alimento vegetale, meglio se raccolto e fresco, sia in grado di fornire importanti macro e micronutrienti. Per questo può essere utilizzato negli stufati o nelle zuppe, saltati nei primi piatti e come contorno, ma anche su pizze e insalate.

Non esiste nessuna raccomandazione medica che sostiene la nocività dei funghi edibili durante il periodo gravidanza. Questi prodotti della terra possono contribuire alla crescita e allo sviluppo del feto, soprattutto in virtù dell’elevato contenuto in vitamina D, ma anche di proteine e altri micronutrienti. Questi alimenti ricchi di vitamina D possono essere particolarmente importanti per la dieta della donna vegetariana in gravidanza.

Infatti, questa vitamina liposolubile è  carente in tutti i regimi alimentari che escludono i cibi di origine animale e per questo motivo, soprattutto d’inverno, i funghi possono aiutare a sopperire a questa carenza. Si ricorda che la maggiore fonte di vitamina D rimane la biosintesi endogena operata dal corpo umano, attraverso lo stimolo dei raggi solari.

Funghi “no” in gravidanza

Sono altrettanti i medici e i nutrizionisti che sconsigliano i funghi durante il periodo della gravidanza, in modo precauzionale. La maggior parte delle preoccupazioni sul consumo di funghi in gravidanza riguarda:

  • La specie biologica, che definisce la potenziale velenosità del fungo.
  • La condizione ambientali in cui cresce il fungo.

In gravidanza e non solo, sono ovviamente da evitare tutti i funghi velenosi, tossici, allucinogeni e opinabilmente commestibili. Anche i “funghi medicali“(shiitake, maitake, reishi ecc), spesso presenti all’interno degli integratori alimentari, devono essere esclusi dalla dieta in gravidanza poiché ritenuti poco sicuri per il feto.

In linea generica vanno sempre scelte le giuste fonti di approvvigionamento ed escluse vie alternative come la raccolta autonoma e l’acquisto da privati non autorizzati. Oltre al problema di saper individuare un fungo benefico da un fungo velenoso, esiste anche il problema dell’ambiente in cui il fungo cresce. Alcuni funghi possono essere raccolti sul bordo della strada, dove sono sottoposti ad accumulo di metalli pesanti e altre tossine ambientali.

In gravidanza si consiglia sempre di lavare e cucinare bene tutti gli alimenti, e in particolar modo i funghi, soprattutto per ridurre il rischio microbiologico. Stando a contatto con la terra, i funghi in teoria potrebbero essere contaminati dal Toxoplasma Gondii, quindi vanno lavati con estrema cura. Usare un paio di guanti ed evitare il contatto dei funghi crudi con le superfici della cucina. Dopo la normale cottura il pericolo della toxoplasmosi è praticamente pari a zeroSi ricorda, che in gravidanza è necessario limitare l’assunzione di funghi a una tantum, evitando una frequenza multipla settimanale, possibilmente in porzioni inferiori o uguali a 100-200 g.

Cosa fare in caso di intossicazione da funghi?

Il Ministero della Salute in caso di intossicazione da funghi ha predisposto le seguenti indicazioni:

Se dopo l’ingestione di funghi controllati insorgono disturbi:

  • Recarsi subito dal medico curante; le cure, se praticate tempestivamente, possono salvare la vita.
  • Non tentare di curarsi da soli! Il latte non è un antidoto efficace per l’intossicazione da funghi.

Se dopo l’ingestione di funghi non controllati insorgono disturbi:

  • Recarsi immediatamente al pronto soccorso. Non esiste un antidoto in grado di neutralizzare le tossine mortali dei funghi, ma è necessario allontanarle prima possibile dall’organismo attraverso procedure mediche.
  • Portare con sé tutti gli avanzi di funghi (cotti, crudi o resti di pulizia).
  • Se altre persone hanno consumato gli stessi funghi, contattarle immediatamente e invitarle ad andare al pronto soccorso.

Funghi e toxoplasmosi in gravidanza:

La toxoplasmosi è una delle preoccupazioni maggiori per le donne in gravidanza. Si tratta di un’infezione che può essere molto pericolosa per il feto, soprattutto se la patologia infettiva viene contratta nel primo trimestre della gravidanza. L’infezione è trasmessa da un parassita che si trova nelle feci dei gatti infetti, quindi per ammalarsi ci deve essere un contatto orale con le feci contaminate oppure con carni crude. Questi alimenti, tra cui possono esserci anche i funghi, può portare a infezioni serie per le donne in gravidanza.

Nel caso dei funghi, le raccomandazioni da seguire sono quelle di lavare molto gli alimenti. Infatti, stando a contatto con la terra, i funghi potrebbero essere contaminati dal Toxoplasma Gondii. Bisogna usare sempre un paio di guanti in modo da evitare il contatto dei funghi crudi con le superfici della cucina e delle mani. Dopo la normale cottura il pericolo di infezioni, come la toxoplasmosi è praticamente azzerato.

 

Fonti bibliografiche

Salute.gov