Perché le streghe sono il simbolo del nuovo movimento femminista globale?

La forza di una strega attinge alla sua congrega, che è naturalmente formata da altre donne: possiamo forse ispirarci a questo per il nuovo movimento femminista globale?

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 4 Novembre 2018 11:12Aggiornato: 31 Luglio 2024 20:52

In passato sono state temute, così tanto da trasformarsi nel capro espiatorio di tutti i mali della società. Sono state inseguite, perseguitate e condannate, poi celebrate e onorate. Oggi sono le protagoniste di film, di cartoni animati e serie televisive. A volte fanno ancora un po’ paura, altre volte invece sono così adorabili da circondarsi di fan club ben nutriti.

Stiamo parlando delle streghe, ma anche delle donne la cui storia si intreccia inevitabilmente con il passato condiviso, ma anche con il presente. Indipendentemente da ciò in cui si crede, quando si parla di stregoneria e occulto, la storia e i fatti che le accomunano non possono essere ignorati. Impossibile non notare il parallelismo tra le due figure: lo stesso sesso, la sorellanza, le discriminazioni e persino quello slogan utilizzato dalle protagoniste del femminismo.

Negli anni ’70, infatti, tutte le donne che rivendicavano i loro diritti, quelli che la società gli negava, si incontravano tra le strade e le piazze al grido di “Tremate, tremate, le streghe son tornate”, lo stesso motto che riecheggia oggi nelle manifestazioni in difesa della legge 194, per esempio. Perché nessuno vuole tornare nel Medioevo, nessuna vorrebbe mai vedere una nuova Inquisizione.

Eppure siamo ancora qui, oggi esattamente come ieri, a condurre tutte quelle battaglie che non riconoscono i nostri diritti e quelle che mettono a rischio tutto ciò che abbiamo conquistato fino a questo momento. Ma siamo più forti, adesso, perché grazie alle tecnologie ci siamo unite a tutte le donne nel resto del mondo, a tutte le streghe che non accettano più di essere processate ingiustamente.

Lo dimostrano i grandi movimenti globali, come MeToo e Non una di Meno, che hanno riunito miliardi di persone, uomini e donne, motivate dallo stesso obiettivo: combattere la violenza di genere, annullare il gender gap, favorire l’inclusività e l’autodeterminazione femminile, garantire alle donne le stesse possibilità che sono concesse ogni giorno alla controparte maschile.

Dall’Argentina alla Polonia, passando per l’Italia gli Stati Uniti, il femminismo e la lotta per l’autodeterminazione sono tornate a essere le parole d’ordine sulle quali basare la propria esistenza. La potenza del MeToo e di Non una di meno, per citare due dei movimenti più celebri a livello internazionale, è arrivata a coinvolgere e colpire ogni piano, sia politico e culturale. Le cose stanno cambiando, seppur con ostacoli e difficoltà, ma le nostre battaglie, adesso, sono sotto l’occhio di tutti.

Ma soprattutto le donne, proprio come negli anni ’70, si sono riappropriate di un immaginario da molti considerato come negativo, ma che invece è simbolo di forza, unione e sorellanza. Stiamo ovviamente parlando delle streghe.

Come fa notare l’autrice femminista Silvia Federici nel suo Calibano e la strega, la cosiddetta caccia alle streghe non è stato altro che il simbolo di una vera e propria guerra contro le donne condotta dal potere patriarcale, da una società che non poteva accettare il nostro essere persone libere. E, dato che quell’ordine costituito che si vuole sovvertire è sempre lo stesso, quale miglior immaginario di quello della strega per farlo?

Dalla nostra abbiamo anche la cultura mainstream, basti pensare a tutte quelle serie televisive che hanno come protagoniste le streghe. Non più personaggi secondari, ma soggetti principali di una storia che trova molti punti in comune con la realtà che viviamo. Ne “Le terrificanti avventure di Sabrina” abbiamo a che fare con una teenager che crede fermamente nel libero arbitrio e non vuole essere l’ancella né di Dio né di Satana. “Perché non possiamo essere sia libere sia potenti?”, chiede la giovane alle Sorelle Infernali. “Perché il Diavolo in fondo è un uomo. Non vuole che abbiamo entrambi”.

Anche “American Horror Story: Coven” e “Apocalypse” sono serie basate interamente sulle streghe e le loro congreghe. Così come il remake di “Charmed”, attualmente in onda negli Stati Uniti. Ma il movimento femminista rivendica la figura della strega anche per un altro motivo: la sorellanza. La strega è più forte quando si allea con altre streghe, le donne sono più forti quando si uniscono con le altre, perché “tutte insieme, facciamo paura”.