L’amor che move il sole e l’altre stelle: citare Dante, tanto caro a Roberto Benigni, non è un azzardo se si deve parlare del grande amore che lo lega a Nicoletta Braschi. La loro è una storia da manuale, che probabilmente non si può spiegare soltanto a parole. Ma è tanto bella che vale e varrà sempre la pena tentare.
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La luce, l’amicizia, l’amore
«La prima volta che ti ho vista ricordo che emanavi talmente tanta luce che ho pensato che nostro Signore facendoti nascere avesse voluto adornare il cielo di un altro sole»: queste sono senz’altro fra le più belle parole che Roberto Benigni ha dedicato alla sua Nicoletta. Ma quando si sono incontrati? Com’è accaduto? Com’è nata una coppia così straordinaria? Secondo quanto hanno spiegato loro stessi, correvano gli anni Ottanta ed entrambi si trovavano a Roma.
Nicoletta Braschi si era trasferita da poco nella Capitale per iscriversi all’Accademia di Arte drammatica, Roberto viveva lì già da un po’. Ci hanno pensato degli amici comuni a presentarli ed è subito scattata una bellissima intesa che, però, per i primi tempi, si è limitata a rimanere sul piano dell’amicizia.
Poi, il primo film insieme. E la luce che Roberto vede in Nicoletta inizia a brillare ancora di più, come se accendesse l’intera stanza: è l’amore vero, non quello passionale che brucia e annichilisce tutto, non quello romantico che viene idealizzato: è l’amore complice, l’amore che nasce e cresce, che da un piccolo semino si trasforma in una quercia così robusta da fornire ossigeno anche a chi si limita a gravitarle intorno.
Visione comune e indipendenza
Dopo Il Piccolo Diavolo i due sono sempre più inseparabili. Le loro giornate iniziano e finiscono insieme, ogni sforzo è diviso, condiviso, ripartito in una maniera così equa ed equilibrata che chi li guarda non riesce neanche a credere che ci sia un inizio e una fine fra loro due: sono un’unica cosa. Nel 1991 decidono di sposarsi e lo fanno senza alcun clamore: i loro matrimonio si svolge il 26 dicembre, mentre tutti sono ancora impegnati a festeggiare il Natale, dentro il Convento di Clausura delle Suore Cappuccine di Cesena, dove Nicoletta è nata.
Riservatissimi, i due non lasciano circolare alcun dettaglio: solo qualche giorno dopo si viene a conoscenza di qualche piccolo particolare, grazie alle poche (solo venti) persone presenti all’evento. Decidono, insieme, di non dipendere dall’industria cinematografica: scrivono e producono insieme i loro film, collezionando successi dietro successi. Sono insieme ovunque, in ogni occasione. Lei più schiva, lui esuberante, lei che lo segue con lo sguardo, lui che incrocia i suoi occhi e ancora, dopo oltre quarant’anni, ci si perde.
Un amore immenso e a “eterna vista”
Forse, però, per spiegare quanto l’amore di Roberto e Nicoletta sia immenso, bisogna semplicemente citare la meravigliosa dedica del 2021. Benigni aveva vinto il Leone D’Oro, era il 2 settembre e di fronte a una platea commossa, ha raccontato del suo “amore a eterna vista“. Chi ha visto quel discorso, chi ancora oggi lo guarda in rete, avverte subito una sensazione calda, forte, indiscutibile: in quella sala erano in moltissimi, ma in realtà c’erano solo loro due. Soltanto i loro occhi, i loro sorrisi, i loro sguardi innamorati, avvolti in un abbraccio che non si può spiegare, per cui non esistono parole.
Roberto ha iniziato il suo discorso dicendo «In verità non posso nemmeno dedicare questo premio a Nicoletta, perché in verità le appartiene. E quindi Nicoletta, lo dedicherai tu a chi vorrai. Io e te abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni. Io conosco una sola maniera di misurare il tempo: con te e senza di te. Però lo possiamo condividere questo Leone: io mi prendo la coda, per farti vedere la mia gioia, la mia gioia scodinzolando e tu ti prendi il resto; soprattutto le ali sono tue, perchè se nel lavoro qualche volta ho preso il volo è grazie a te, al tuo talento, al tuo mistero, al tuo fascino, al tuo talento, alla tua bellezza, alla tua femminilità, al fatto di essere donna».
Sempre guardandola, Roberto ha poi continuato: «Essere donna è un mistero che noi uomini non comprendiamo. Aveva ragione Groucho Marx quando diceva che gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta. Ed è la verità: io non ce l’ho fatta ad essere come te Nicoletta. Se qualcosa di bello e buono ho fatto nella mia vita è stato sempre attraversato dalla tua luce. Il nostro è stato un amore a prima vista, anzi ad eterna vista».
E noi, sognatrici, non possiamo altro che ammirare questa coppia e augurare (e augurarci) che un giorno sia proprio un amore così ad attraversarci, a riscaldarci, a farci prendere il volo nel più rosa, poetico e romantico dei cieli.