Chi è Paola Concia, la politica al centro della polemica sull’educazione alle relazioni

La politica ed attivista era stata indicata dal Ministro dell'Istruzione per guidare il nuovo progetto sull'educazione affettiva e relazionale

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Anna Verrillo

Giornalista e Lifestyle Editor

Sangue campano e cuore a stelle e strisce. Scrive di cultura e spettacolo con frequenti incursioni nella cronaca rosa perché da brava gemelli non ama prendersi troppo sul serio.

Chi è Anna Paola Concia, al centro delle polemiche per il suo ruolo nel progetto sull’educazione alle relazioni? La politica ed attivista LGBT, da anni impegnata nel campo dei diritti civili e della lotta alle discriminazioni, era stato indicata dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per guidare  “Educare alle relazioni“, il nuovo programma ideato dal governo per promuovere la formazione affettiva e relazionale dei giovani in risposta ai recenti femminicidi e casi di violenza sulle donne. Tuttavia, dopo numerose critiche e una raccolta firme ad opera di ProVita, la nomina della Concia è saltata.

Chi è Paola Concia

Anna Paola Concia è una politica e attivista italiana, deputata tra le fila del Pd nella XVI legislatura. La sua attività politica ha inizio negli anni ’80 nel Partita Comunista Italiano, passando poi al Partito Democratico della Sinistra e infine al Pd. Il suo impegno si concentra sui diritti civili e sulla lotta alle discriminazioni: oltre ad essere fondatrice di Emily, associazione nata per sostenere l’impegno politica delle donne, ha assunto il ruolo di portavoce del tavolo nazionale LGBT del PD.

Nel 2015 è entrata nel consiglio d’amministrazione di Firenze Fiera, designata dalla Camera di Commercio di Firenze. Nel 2017 è diventata Assessora alle Relazioni internazionali e Cooperazione, turismo, fiere, congressi, marketing territoriale, attrazione di investimenti del Comune di Firenze. Impegnata anche sul fronte educativo, nel 2019 Anna Paola Concia ha coordinato  il Comitato organizzatore di Didacta Italia, la fiera della scuola dedicata a Leonardo Da Vinci.

Per molti anni ha lavorato nelle Istituzioni: prima come assistente parlamentare presso la Camera dei Deputati, poi consulente dei Ministri per le Pari Opportunità Anna Finocchiaro e Maria Cecilia Guerra, e dei Beni e Attività Culturali Giovanna Melandri. E’ stata inoltre editorialista (in Germania) del quotidiano l’Unità.

Paola Concia, vita privata

Paola Concia ha fatto coming out nel 2000, ed è stata una dei primi deputati dichiaratamente omosessuali nella storia della Repubblica italiana. Impegnata in una lunga relazione con la criminologa tedesca Ricarda Trautmann, si è a lei unita civilmente il 5 agosto 2011 nella città di Francoforte. Dopo la cerimonia, la Trautmann ha assunto il cognome della Concia, e nel 2012 la coppia ha presentato un ricorso presso il tribunale civile di Roma per chiedere che l’unione fosse riconosciuta anche in Italia: quando il tirbunale ha respinto la richiesta, lei ha annunciato ricorso presso la Corte europea dei diritti dell’uomo.

Paola Concia, la polemica per il progetto di educazione alle relazioni

Il nome di Paola Concia è finito al centro delle polemiche quando il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara l’ha nominata coordinatrice del progetto per le scuole “Educare alle relazioni”, pensato per sensibilizzare i più giovani sul tema della violenza di genere. Tuttavia il suo incarico ha creato malumori nel governo di centro-destra, costrigendo Valditara a ritirare la sua nomina insieme a quella di Suor Monia Alfieri, Paola Concia e Paola Zerman.

“Capisco la decisione del Ministro Valditara e lo ringrazio della fiducia accordatami: dopo due giorni di polemiche da ambienti massimalisti della destra e della sinistra, è per me evidente che non esistono le condizioni per svolgere il lavoro equilibrato e dialogante che mi ero proposta insieme alle altre due garanti del progetto ‘Educazione alle relazioni’. Resto convinta che solo il confronto tra matrici culturali differenti possa produrre linee guida efficaci e non divisive sul tema del rispetto della libertà delle donne” ha fatto sapere la Concia dopo aver appreso la decisione di Valditara.