Scrittore, nel senso più ampio e creativo del termine, Oscar Wilde si è dilettato con prosa e poesia, ma è stato anche un giornalista, un saggista e un critico.
Per lui parlano le tante opere che ci ha lasciato ma anche la vita, da dandy, che ha trascorso sempre fedele a sé stesso, diventano uno di quegli autori di culto che ancora oggi vengono letti come se tra le loro pagine ci fosse un passaggio obbligato per ogni lettore. E probabilmente è proprio così: Oscar Wilde va letto, va compreso, studiato, apprezzato.
Un artista, ma anche un uomo che aveva piccoli vezzi eccentrici come quello di non svelare la propria età, o di cambiare il modo con cui si faceva chiamare e la sua firma (è stato – ad esempio – Wills Wilde, ma anche Sebastian Melmoth e altri). Dal celebre Il ritratto di Dorian Gray, alla poesia come Ravenna, fino ai saggi e alle opere teatrali, passando per alcuni suoi romanzi come Il fantasma di Canterville e le sue lettere: la vita, le opere, gli amori e le passioni di Oscar Wilde.
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Oscar Wilde, la vita e le opere del celebre scrittore
Una vita vissuta, intensa e affascinante: Oscar Wilde è nato a Dublino il 16 ottobre del 1854 con il nome di Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, papà celebre oftalmologo, che ha avuto in cura re e regine, mamma poetessa, dalla quale ha carpito molto del suo carattere e del suo aspetto fisico. Figlio di mezzo, Oscar aveva un fratello maggiore – scrittore e critico – e una sorella minore. Ha studiato in casa fino ai 9 anni, per poi passare alla Portora Royal School e – ancora in seguito – al Trinity College di Dublino.
Era uno studente brillante, infatti basti sapere che durante gli anni a scuola ha vinto la Berkeley Gold Medal e poi due borse di studio. A seguire ha frequentato l’Università di Oxford dove è entrato a far parte della massoneria (da cui poi verrà mandato via).
Anni di studi appassionati ma anche di quella formazione fatta grazie ai viaggi che non era inusuale per l’epoca, tanto che nel 1875 è partito per l’Italia per un viaggio in alcune città, ripetuto successivamente. Inoltre, è stato un periodo davvero proficuo, infatti in quegli stessi anni segnati dalla morte del papà (nel 1876) ha scritto e pubblicato molto. E ha anche speso molto del denaro che aveva a disposizione, tanto che si considerava povero, ma in realtà portava solamente avanti una vita al di sopra delle sue possibilità.
Quella del 1978 è un’altra data importante nella vita del letterato che infatti ha concluso l’università con onore, ottenendo l’Oxford Newdigate Prize per un suo componimento.
Quelli che vengono dopo sono stati anni di sperimentazione: fa portare in scena una rappresentazione teatrale, ha scritto articoli e ha continuato a cercare una borsa di studio. La sua fama negli anni si è accresciuta e ha raggiunto anche gli Stati Uniti: eccentrico, amante del bello e dall’intelligenza acuta e vivace, Oscar Wilde ha vissuto una vita molto piena anche perché non si è mai sottratto e non è mai sceso a patti con le idee degli altri, ma è sempre stato fedele a sé stesso, alla sua vita e alle sue passioni. Nel 1887 collabora con una rivista femminista: il Woman’s World magazine.
Ha fatto conferenze in giro per il mondo, ha sperimentato nell’estetica e ha amato molto: uomini, nonostante le nozze, e una donna. Con lei ha avuto due figli, per loro ha scritto Il principe felice e altri racconti, una raccolta di favole (nel 1888). Mentre è del 1890 Il ritratto di Dorian Gray, il 1891 invece è dedicato al dramma Salomè, ma anche a Intenzioni, un saggio in cui parla dell’estetismo. Nel 1895 va in scena per la prima volta la sua commedia L’importanza di chiamarsi Ernesto.
Ha trascorso del tempo a Parigi, dove ha avuto modo di conoscere personalità della cultura dell’epoca come Emile Zola e Marcel Proust. Si è concesso tanto e ha pagato fin troppo, come la prigionia.
I processi e la prigionia
Nel corso della sua vita Oscar Wilde ha dovuto fare i conti con due procedimenti giudiziari, che hanno portato alla sua prigionia. Siamo nel 1895 ed è lo scrittore ad aver citato in giudizio per calunnia John Sholto Duglas, padre di Alfred che all’epoca era l’amante di Wilde. Ma il finale che forse lo scrittore sperava non si è verificato e – a causa della sua omosessualità e alle prove raccolte – ha preso il via un secondo processo in cui è stato imputato e condannato per “indecenza grave”.
La vita sentimentale di Wilde, infatti, andava contro quelle che erano le regole della società dell’epoca e questo ha portato alla sua incarcerazione in prigione durata due anni e ai lavori forzati. Un fatto che ha avuto molta eco, essendo lui piuttosto celebre in diverse parti del mondo.
In questo periodo ha scritto De Profundis, una lettera indirizzata ad Alfred Douglas, con cui ha vissuto una turbolenta relazione. È tornato libero il 19 maggio del 1897.
Gli amori del letterato
Ha amato molto, ha avuto amanti, una moglie ufficiale e due figli. E ha scontato il suo modo di vivere e di amare con una delle pena più grandi: il carcere. Tante le relazioni e le storie che ha intrecciato nel corso della sua vita, ma ne ricordiamo due in particolare.
La prima è quella con la moglie Constance Lloyd conosciuta nel 1881, donna di cultura grazie alla quale pare sia riuscita a colpire lo scrittore. Si sono sposati il 29 maggio del 1884 e hanno avuto due figli, Cyril e Vyvyan; dopo quel momento la loro relazione è iniziata a essere sempre più complicata, anche perché Wilde continuava a vedere degli uomini. Lei, giornalista e scrittrice, impegnata dal punto di vista sociale, aveva idee femministe. Dopo gli anni di prigione del marito ha cambiato cognome (anche ai figli) ed è morta a Genova a soli 39 anni. La sua tomba si trova nel cimitero monumentale di Staglieno.
Grande amore di Oscar Wilde, poi, è stato quello che ha vissuto in maniera tempestosa con Lord Alfred Bruce Douglas, il cui soprannome era “Bosie“. Anche lui poeta e scrittore, si è incontrato con Wilde nel 1891 e i due hanno subito iniziato a frequentarsi vivendo una relazione turbolenta fatta di alti e bassi e culminata – come sappiamo – con la prigione per uno dei due. Tornato libero, Oscar Wilde e Douglas hanno fatto un viaggio, ma si sono lasciati per sempre a Napoli.
La morte di Oscar Wilde
Nel corso della sua vita Oscar Wilde ha dovuto fare i conti spesso con la mancanza di denaro, come è accaduto per un periodo dopo l’uscita dal carcere.
Nel 1898 va a vivere a Parigi e dà alle stampe una sua opera che ottiene grande successo The ballad of reading gaol. Sono anni di viaggi e di diversi incontri con tante persone. Tra cui Papa Leone XIII che gli ha dato la benedizione. Nel 1900 – a partire dal mese di settembre – ha iniziato a stare particolarmente male tanto che, pur non riuscendo più a parlare, il 29 novembre è riuscito a richiedere la presenza di un sacerdote per convertirsi al cattolicesimo e ricevere l’estrema unzione. È morto il 30 novembre. Dal 1909 la sua tomba si trova nel celebre cimitero di Pere-Lachaise a Parigi, dove riposano molti personaggi famosi, tra cui Jim Morrison, Claude Chabrol, Amedeo Modigliani e Maria Callas.
Sulla sua tomba si legge un epitaffio Lacrime sconosciute riempiranno l’urna della Pietà per lui. Avrà i lamenti degli uomini esiliati, per gli esiliati esiste solo il pianto”.
Precedentemente era stato sepolto da un’altra parte, sempre a Parigi ma nel cimitero di Bagneaux, e gli amici gli avevano fatto realizzare una tomba con su scritto: “Nulla osavano aggiungere alle mie parole, e su di loro stillava goccia a goccia il mio discorso”.
Le frasi, gli aforismi e il successo che continua ad avere Oscar Wilde
Difficile girare in rete e non imbattersi in una frase o un aforisma di Oscar Wilde, tutte citazioni tratte dalle sue opere che – nel corso del tempo – sono diventate sempre più celebri. Parole che racchiudono il pensiero dello scrittore e che sono state raccolte, anche in vita, in alcuni volumi tra cui la stessa prefazione de Il ritratto di Dorian Gray, ma anche Aforismi di Sebastian Melmoth volume che non è stato pubblicato da lui ma da Robert Ross suo grande amico ed ex amante conosciuto nel 1886 (le sue ceneri si trovano insieme a quelle di Wilde).
Lo scrittore è stato celebrato anche al cinema: esistono infatti delle pellicole tratte dai suoi lavori o ispirati alla sua vita, così come esistono opere teatrali.
Il critico d’arte e biografo americano Richard Ellmann ha scritto la biografia di Wilde grazie alla quale, nel 1989, ha vinto il Premio Pulitzer ed è stata l’ispirazione per il film Wilde.
Piccoli segni tangibili della portata intellettuale di Oscar Wilde anche sul mondo di oggi. Perché è ciò che accade a chi lascia un segno indelebile nel mondo. Affascinante, carismatico, dalla lingua tagliente e la mente arguta Oscar Wilde ha vissuto e ha creato opere indimenticabili, proprio come la sua vita fatta di alti e bassi, ma anche di una continua ricerca del bello senza mai rinunciare alla sua essenza e alla parte più vera di sé.