Bambini oggi: il rischio di essere online

Il 72% dei minori connessi in rete, con un'età compresa tra gli 8 e i 17 anni, si è sentito in pericolo durante la navigazione. Ecco quali rischi corrono

I bambini di oggi sono in pericolo. E non lo sono solo in strada quando si muovono alla scoperta del mondo che li circonda, spensierati e innocenti, fiduciosi ed entusiasti, curiosi come un tempo lo eravamo anche noi. Loro sono in pericolo ogni giorno e tutti i giorni quando sono in casa, quando si rifugiano nella loro cameretta, quando davanti a un tablet, a un computer o a uno smartphone accedono al web.

I fatti di cronaca parlano, e a fargli da eco sono anche i dati che, vi anticipiamo, non sono per nulla rassicuranti. Da una ricerca condotta da Boston Consulting Group, infatti, è emerso che i rischi legati all’essere online, per i minori, oggi è più alto che mai.

Un argomento, questo, di cui parliamo spesso, ma che ancora oggi sembra non aver trovato gli giusti strumenti per tutelare i ragazzi dato che, più della maggioranza dei giovani connessi si è trovato in pericolo almeno una volta, e anche più volte.

Quante sono le minacce in rete? Lo svelano i dati

Come abbiamo anticipato, ci ha pensato la ricerca Why Children Are Unsafe in Cyberspace condotta dal Boston Consulting Group a fare chiarezza sul quadro generale dei rischi che i minori corrono stando online, fornendoci delle stime tutt’altro che confortevoli. Dai dati, infatti, è emerso che il 72% dei giovani che navigano su internet si è trovato almeno una volta a subire una qualche forma di minaccia. Dal report, inoltre, emerge che solo il 40% di loro ha scelto di parlarne con i genitori e quindi di chiedere il loro aiuto.

Un quadro, questo, che sottolinea l’urgenza di fare qualcosa di concreto, soprattutto in tutti quei casi in cui i minori scelgono di non parlarne con i genitori, rinunciando così a un aiuto che risulta essenziale e prezioso. Non lo fanno per tutti una serie di motivi: per paura, per vergogna, per pudore e anche perché a volte il rischio è troppo sottovalutato.

Chi sono questi ragazzi, che connettendosi a internet corrono un pericolo ogni giorno, lo svela proprio la BCG. Si tratta di giovani e giovanissimi, con un età compresa tra gli 8 e i 17 anni, che ogni giorno si connettono alla rete attraverso tablet, smartphone e computer.

Quali sono i rischi che corrono i nostri bambini?

Tutti i nostri ragazzi sono su internet, e trascorrono proprio in rete la maggior parte del loro tempo. Il 72% di questi si è sentito in pericolo almeno una volta durante la navigazione diventando vittima di cyber bullismo, di sexting o di pubblicità aggressiva e indesiderata. Più sono piccoli, poi, più il rischio aumenta perché non è facile riconoscere le trappole che si nascondo dietro lo schermo.

Il fatto che solo il 40% di loro sceglie di parlarne con la famiglia è allarmante, così come lo è il fatto che solo il 60% dei genitori controlla le attività online dei propri figli. L’esposizione al rischio, è evidente, cresce a dismisura.

Parlarne in famiglia non è un consiglio che può bastare. Come dimostrano i dati, infatti, non tutti sono disposti a farlo, anche perché spesso i ragazzi non percepiscono il pericolo, se non quando è già tardi. Secondo Paola Francesca Scarpa, managing director e partner di BCG, occorre quindi ampliare i programmi di educazione al web e quelli di prevenzione del cyberbullismo, già promossi da associazioni e organizzazioni, e coinvolgere maggiormente la scuola e gli insegnanti in questo processo di tutela dei minori per una navigazione più sicura, e a portata dei ragazzi.