Mino Reitano, cantante: biografia e curiosità

Una voce che è rimasta nel cuore di tutti: chi era davvero Mino Reitano

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 30 Novembre 2016 18:16Aggiornato: 26 Ottobre 2024 20:55

Un cuore grande, che unito a una voce straordinaria, lo ha reso eterno. Mino Reitano è stato uno dei volti più amati della musica leggera italiana, grazie alla sua pasta vocale calda e alle sue canzoni che raccontavano storie di vita quotidiana, di amore e di speranza. La sua carriera è stata ricca di successi, e la sua personalità gentile e generosa lo ha reso un personaggio molto apprezzato anche fuori dal palcoscenico.

La carriera di Mino Reitano

Mino Reitano, nato Beniamino Reitano il 7 dicembre 1944 a Fiumara, un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria, mostra fin da giovane una spiccata inclinazione per la musica. Cresciuto in una famiglia di modeste condizioni economiche, Reitano era il terzo di cinque figli. La musica, in particolare, faceva parte della sua vita familiare: suo padre suonava la tromba nella banda del paese, e i suoi fratelli condividevano con lui la passione per le note. Già da giovanissimo, Mino comincia a suonare strumenti come il pianoforte e il violino, dimostrando un innato talento che coltiva al Conservatorio di musica dove studia.

A soli 18 anni, nel 1962, decide di emigrare in Germania insieme ai fratelli Franco e Vincenzo, formando un gruppo musicale chiamato “Franco Reitano e i Fratelli”. Iniziano esibendosi nei locali e club tedeschi, dove il giovane Mino sviluppa ulteriormente le sue abilità musicali e impara a suonare diversi strumenti, inclusa la chitarra e il basso. Il loro repertorio è vario e include sia brani italiani che internazionali, permettendo al giovane Mino di crescere come artista e di acquisire esperienza sul palco.

Il vero successo di Reitano arriva al suo ritorno in Italia, quando nel 1965 partecipa al Festival di Castrocaro, una delle più importanti competizioni per giovani talenti dell’epoca, senza però centrare la finale. Questo evento segna l’inizio della sua ascesa nel mondo della musica leggera italiana. Poco dopo, nel 1967, partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con la canzone Non prego per me, scritta da lui insieme a Mogol e Lucio Battisti, che lo impone come uno dei giovani talenti più promettenti della musica italiana.

Negli anni successivi, Mino Reitano consolida il suo successo grazie a una serie di brani che diventano grandi successi popolari, come Avevo un cuore (che ti amava tanto), Una chitarra, cento illusioni e Meglio una sera (piangere da solo). Le sue canzoni sono spesso caratterizzate da melodie semplici, ma molto emozionanti, capaci di parlare direttamente al cuore del pubblico. Uno dei suoi punti di forza è la capacità di raccontare storie universali, in cui le persone possono riconoscersi. Reitano canta spesso dell’amore, della nostalgia e delle difficoltà della vita, temi che toccano profondamente il suo pubblico.

Mino Reitano a Sanremo e in tv

Nel corso della sua carriera, Mino Reitano partecipa a numerose edizioni del Festival di Sanremo. È presente anche nel 1988 con il brano Italia, un inno patriottico che sottolinea il suo profondo amore per il Paese e che gli vale grande apprezzamento. La sua musica è infatti fortemente radicata nel sentimento popolare italiano, e molte delle sue canzoni hanno un tono celebrativo e ottimista, in netto contrasto con le tendenze più malinconiche o sperimentali di altri artisti contemporanei.

Oltre alla carriera musicale, Reitano ha avuto anche un’esperienza nel mondo del cinema e della televisione. Tra gli anni ’60 e ’70 partecipa a diverse pellicole e sceneggiati televisivi, come Viale della canzone e Nessuno mi può giudicare. Reitano era un artista a tutto tondo, capace di spaziare tra diverse forme di intrattenimento, anche se rimase sempre legato principalmente alla musica.

La vita privata

Mino Reitano era noto non solo per la sua carriera artistica, ma anche per la sua vita personale, caratterizzata da un forte senso della famiglia e da valori semplici. Aveva sposato Patrizia Zappulla nel 1977, con la quale aveva avuto un matrimonio lungo e felice. La coppia era molto unita, e Mino parlava spesso della moglie come la sua principale fonte di supporto e ispirazione. I due rimasti insieme fino alla morte di lui, testimoniando un legame affettivo solido e raro nel mondo dello spettacolo.

Dal matrimonio con Patrizia sono nate due figlie: Giuseppina e Grazia. Reitano era un padre molto affettuoso e presente, nonostante gli impegni della carriera. Desiderava trasmettere alle figlie i valori con cui era cresciuto, come l’amore per la famiglia e il rispetto per gli altri. In molte interviste, parlava dell’importanza della famiglia nella sua vita, considerandola il suo rifugio e la sua principale fonte di serenità.

Nonostante il grande successo, Reitano era rimasto sempre una persona modesta e legata alle sue radici calabresi. Amava tornare nel suo Paese natale, dove si sentiva ancora un “ragazzo di campagna” come amava definirsi. Questo forte legame con le origini lo ha reso particolarmente amato dal pubblico, che vedeva in lui un artista genuino e autentico, lontano dalle mode o dagli eccessi tipici di molte celebrità.

La malattia e la morte nel 2009

Purtroppo, la vita di Mino Reitano è stata segnata, negli ultimi anni, da una grave malattia. Nel 2007 gli è stato diagnosticato un tumore all’intestino e nonostante la gravità della malattia, ha affrontato la sua battaglia con coraggio e determinazione, continuando a mostrarsi sorridente e positivo nelle rare apparizioni pubbliche, anche durante il lungo percorso di cure a cui era stato sottoposto.

Il tumore si è rivelato particolarmente aggressivo, e nonostante diversi interventi chirurgici e terapie, le condizioni di salute del cantante sono peggiorate progressivamente. Mino Reitano è morto il 27 gennaio 2009, all’età di 64 anni, nella sua casa di Agrate Brianza, circondato dall’affetto dei suoi cari. Dopo la sua morte, il corpo di Mino Reitano è stato trasportato presso il cimitero della città in cui risiedeva con la sua famiglia.