Nuovi dettagli si aggiungono sulla morte di Lady Diana, scomparsa in un tragico incidente automobilistico a Parigi il 31 agosto 1997 a soli 36 anni.
I particolari emersi potrebbero addirittura far riaprire il caso, secondo la stampa britannica. A rivelarli è un testimone oculare dello schianto, Le Van Thanh, che sarebbe stato a bordo della Uno, la vettura che inseguiva la Mercedes su cui si trovava la Principessa con Dodi Al-Fayed. Quella notte morirono entrambi, insieme all’autista. Unico sopravvissuto in quel terribile incidente è la guardia del corpo, Trevor Rees-Jones.
La confessione (e non è l’unica) è contenuta in un libro di prossima uscita, Diana: Case Solved. Ma il magazine New Idea ha anticipato parte del contenuto dell’inchiesta condotta da Colin McLaren che ha contattato Le Van Thanh. Quest’ultimo ha dichiarato: “Stavo guidando la Uno e all’improvviso l’auto di Diana mi è piombata addosso“.
A provocare l’incidente sarebbe stata una vettura francese. “La polizia ha ricostruito la dinamica dello schianto ma non ha fatto trapelare nulla per proteggere il loro connazionale che avrebbe causato la morte di Diana”. Il testimone però si è rifiutato di rivelare altri aspetti, perché “oltre alla polizia sono coinvolte molte persone potenti“.
Radar Online cita anche Michael Cole, il primo portavoce del padre di Dodi Al-Fayed, che ha affermato che le informazioni contenute nel libro potrebbero cambiare le carte in tavola, ma andrebbero riferire a un funzionario del tribunale, perché – continua – “rivolgersi alla polizia francese o britannica si correrebbe il rischio che vengano insabbiate“.
Intanto, in occasione del 22esimo anniversario della morte di Diana, Harry con la moglie Meghan Markle e il figlio Archie si recherà sulla tomba della madre, mentre a Parigi la piazza sopra il ponte dell’Alma dove è avvenuto l’incidente sarà dedicata alla Principessa triste.