Papa Leone XIV, chi sono i fratelli Louis e John

Leone XIV è cresciuto con i fratelli Louis e John in una famiglia cattolica devota: ecco chi sono e perché non appaiono mai in pubblico

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Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Pubblicato: 8 Maggio 2025 23:51

Dietro l’immagine solenne di Papa Leone XIV affacciato dalla Loggia di San Pietro, con la mozzetta rossa sulle spalle e l’anello del Pescatore al dito, si nasconde una storia familiare fatta di discrezione, affetto e una fede vissuta ogni giorno. Robert Francis Prevost, il nuovo Pontefice, è l’ultimo di tre fratelli cresciuti in una casa semplice ma intensa, dove il Vangelo non si leggeva soltanto: si viveva. E anche se Louis e John – i fratelli maggiori – restano lontani dai riflettori, sono parte essenziale del mosaico che ha formato l’uomo chiamato oggi a guidare la Chiesa universale.

Papa Leone XIV, chi sono i fratelli Louis e John

La famiglia Prevost ha radici profondamente cattoliche e multiculturali. Il padre, Louis Marius Prevost, era un veterano dell’esercito e poi un educatore molto amato a Chicago: fu preside della Mount Carmel Elementary School e in seguito sovrintendente scolastico. La madre, Mildred Martínez, aveva origini spagnole ed era l’anima spirituale e conviviale della casa. Cantava nel coro parrocchiale, organizzava incontri per le famiglie e accoglieva con entusiasmo i sacerdoti di passaggio: a casa Prevost, il tavolo era sempre apparecchiato per uno in più.

È in questo contesto che sono cresciuti Louis, John e Robert. Tre fratelli, nessuna sorella, ma un legame stretto come una treccia ben annodata. Tutti e tre servivano come chierichetti nella parrocchia di St. Mary of the Assumption, nella periferia sud di Chicago. Erano gli anni Settanta, e mentre il mondo cambiava, la famiglia Prevost restava fedele a una routine fatta di Messe, volontariato e scuola cattolica. La religione non era imposta, ma respirata: e Robert, il più piccolo, ha sempre sentito in quella quotidianità la voce discreta di una vocazione.

La casa dei Prevost

Oggi che il minore dei tre è diventato Papa Leone XIV, ci si aspetterebbe di veder spuntare i fratelli in prima fila nei telegiornali. E invece no. Louis Martin Prevost e John Joseph Prevost sono rimasti lì dove si trovavano da sempre: in silenzio, defilati, coerenti. Entrambi hanno scelto di non rilasciare interviste dopo l’elezione del fratello, e tramite l’associazione degli ex-alunni di una scuola cattolica hanno fatto sapere che la famiglia non desiderava parlare pubblicamente. Una scelta che il Papa ha rispettato pienamente, non citandoli mai per nome nei suoi discorsi ufficiali.

Di Louis si sa pochissimo. Le fonti lo descrivono come un uomo riservato, senza ruoli pubblici noti. Non è un religioso, non è stato coinvolto nelle attività del Vaticano e non ha mai cercato la ribalta. Probabilmente ha scelto una vita lontana dalla visibilità – e oggi più che mai, la sua discrezione è diventata quasi poetica.

John, invece, ha lavorato per molti anni nel mondo dell’educazione. È stato preside della St. Gabriel Elementary School, nel quartiere Canaryville di Chicago, dal 1993 al 2004, per poi tornare a ricoprire quel ruolo nel 2015. Anche lui, pur essendo inserito in un ambiente cattolico, ha mantenuto un basso profilo e non ha mai utilizzato il nome del fratello per emergere. È il tipo di uomo che lavora in silenzio, educa generazioni e saluta con un sorriso gli alunni all’ingresso ogni mattina.

La madre, Mildred, è un altro tassello fondamentale di questa storia. Descritta come una donna solare, accogliente, determinata, amava cantare, cucinare, creare comunità. Era lei a guidare i figli nella preghiera, a coinvolgerli nelle attività parrocchiali, a rendere la casa una piccola chiesa domestica. La sua ospitalità era famosa: ogni sacerdote della zona sapeva che dalla signora Mildred non mancava mai un piatto caldo e un sorriso. E non è difficile immaginare quanto questo stile abbia influenzato anche l’attitudine pastorale del futuro Papa.