Fanny Targioni Tozzetti, chi è e cosa prova per lei Giacomo Leopardi

Bella, colta e aristocratica, Fanny Targioni Tozzetti ha rubato il cuore di Giacomo Leopardi senza mai ricambiare il suo sentimento

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Pubblicato: 7 Gennaio 2025 16:12

È bella, colta e fa parte di una delle più prestigiose famiglie della nobiltà fiorentina. Siamo nella prima metà dell’Ottocento quando Fanny Targioni Tozzetti ruba il cuore di Giacomo Leopardi, dando vita a un amore tormentato e doloroso perché non corrisposto, che il poeta ha tradotto nei celebri versi dedicati ad Aspasia.

Il primo fatidico incontro con Leopardi

Tutto accade nel maggio 1830. Quel giorno Giacomo Leopardi, giunto da poco a Firenze, incontra per la prima volta una donna che sarebbe diventata la protagonista del suo ultimo grande amore. A presentargliela è l’amico Alessandro Poerio, anche lui poeta. Del resto Fanny Targioni Tozzetti è nota per essere una delle maggiori protagoniste della cosiddetta “Firenze bene”, lei che nella sua casa di via Ghibellina dà vita a un celebre e animato “salotto” frequentato da scienziati, politici, letterati. Tra questi ultimi, oltre ad Alessandro Poerio, c’è anche Antonio Ranieri, grande amico di Leopardi – e tanto diverso da lui – che è stato al fianco del poeta fino alla fine dei suoi giorni.

Chi è Fanny Targioni Tozzetti

Nata nel 1801 col nome di Francesca Ronchivecchi e poi soprannominata amichevolmente Fanny, non è una donna nubile quando Leopardi la incontra per la prima volta. Fanny è già sposata con il medico e botanico Antonio Targioni Tozzetti, dal quale ha avuto le tre figlie Giulia, Teresa e Adele.

Impossibile non notarla. Fanny è una donna affascinante e colta, che ama circondarsi di menti brillanti ma il fatto di essere già sposata la mette in cattiva luce di fronte alle immancabili “malelingue”. In un’epoca senza i social, ci pensano i sussurri e i passaparola ad avvelenare la reputazione altrui. Si dice che la signora Targioni Tozzetti abbia una vita amorosa piuttosto movimentata e tra i suoi prediletti ci sarebbe proprio Antonio Ranieri, l’affascinante donnaiolo amico di Leopardi col quale è solita scambiare lettere e pensieri.

“Leopardi e Niccolini dicono essere ella non solo bellissima e cortese di modi, ma eccellente oltre al solito delle donne nella pittura, nelle lingue moderne ed in altri pregi – si legge in una lettera che Poerio scrive a Ranieri nel 1830 -. La Targioni […] è ormai fatta tutta letteratura e signoria. Dicesi che Carlo Torrigiani sia attualmente il suo favorito. Altri nominarono Luigi Mannelli. C’è pure chi pretende che Gherardo Lenzoni e il marchese Lucchesini di tempo in tempo facciano incursioni sull’antico dominio. Io non posso indurmi a credere di sì prudente donna così licenziose novelle e credo che de’ quattro amanti almeno due siano favolosi”. Gossip in piena regola.

Un amore non corrisposto

Per Giacomo Leopardi l’incontro con Fanny Targioni Tozzetti è determinante, un vero e proprio colpo di fulmine. Lui la cerca, le scrive e ha anche uno scambio piuttosto frequente con la nobildonna. Ma Fanny non ricambia sentimento né attrazione nei suoi riguardi.

Non è il periodo di massima forma per il poeta, le sue condizioni fisiche sono precarie e a questo si aggiunge il tormento di un amore che ha compreso benissimo non sarebbe mai stato corrisposto. “Addio, bella e graziosa Fanny. Appena ardisco pregarvi di comandarmi, sapendo che non posso nulla. Ma se, come si dice, il desiderio e la volontà danno valore, potete stimarmi attissimo ad ubbidirvi. Ricordatemi alle bambine, e credetemi sempre vostro“, conclude una lettera che Leopardi le ha spedito nel dicembre 1831.

Aspasia, i versi dedicati a Fanny Targioni Tozzetti

Leopardi decide di tradurre in versi l’esperienza amorosa e dolorosa con la sua Fanny, che sua in fondo non sarà mai, e lo fa nel Ciclo di Aspasia. Cinque poesie scritte tra il 1833 e il 1835, tra le quali figura proprio Aspasia. La scelta del nome non è casuale per il poeta: Aspasia di Mileto è una donna colta, bellissima e chiacchierata nel V secolo a.C., una etera (ovvero una cortigiana) che riesce a lasciare il segno persino nella politica ateniese, divenendo tra l’altro compagna dello statista Pericle.

Questi sono alcuni dei versi con cui Leopardi l’ha resa immortale:

Nè tu finor giammai quel che tu stessa

Inspirasti alcun tempo al mio pensiero,

Potesti, Aspasia, immaginar. Non sai

Che smisurato amor, che affanni intensi,

Che indicibili moti e che deliri

Movesti in me; nè verrà tempo alcuno

Che tu l’intenda. In simil guisa ignora

Esecutor di musici concenti

Quel ch’ei con mano o con la voce adopra

In chi l’ascolta. Or quell’Aspasia è morta

Che tanto amai. Giace per sempre, oggetto

Della mia vita un dì: se non se quanto,

Pur come cara larva, ad ora ad ora

Tornar costuma e disparir. Tu vivi,

Bella non solo ancor, ma bella tanto,

Al parer mio, che tutte l’altre avanzi.

Dopo la morte di Leopardi, Fanny sembra non aver mai capito i reali sentimenti del poeta. Cosa piuttosto improbabile, che sottolinea anche Antonio Ranieri quando in una lettera le risponde con certezza: “Aspasia siete voi, e voi lo sapete, o almeno lo dovreste sapere, o almeno io immaginava che lo sapeste”.

Giusy Buscemi è Fanny Targioni Tozzetti nella serie dedicata a Leopardi

Il primo incontro tra Giacomo Leopardi e Fanny Targioni Tozzetti è immortalato nella mini-serie Leopardi – Il poeta dell’infinito, prodotta da Rai Fiction e diretta da Sergio Rubini. In onda per la prima volta il 7 e 8 gennaio 2025, vede tra i protagonisti gli attori Leonardo Maltese nei panni del poeta di Recanati e Giusy Buscemi in quelli di Fanny Targioni Tozzetti.

“Al posto di una figura grigia, rischiosamente polverosa e respingente, preferiamo tratteggiarne un’altra più brillante, variopinta, trasgressiva e soprattutto piena di fascino. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità”, spiega il regista.