C’è una grossa interferenza nella Forza. I Millennial l’hanno percepita, pur non comprendendone esattamente le cause, ma ora è tutto chiaro: la Smemoranda sta sparendo. Non una notizia dell’ultima ora, a essere onesti, dal momento che oggi giungono aggiornamenti in merito a una condizione precipitata lo scorso marzo, nel silenzio quasi generale. Un colpo al cuore per un’intera generazione, ma non è ancora detta l’ultima parola per la Smemo.
Cosa sta succedendo alla Smemo
È prevista a Milano un’asta giudiziaria per procedere all’acquisto del marchio Smemoranda. Dopo 45 ani di storia, infatti, si assiste a un doloroso passaggio di consegne, che giunge in circostanze deprimenti. Sotto l’ampia ala del brand sono posti numerosi prodotti scolastici e di cancelleria ma, indubbiamente, la Smemo è stata l’assoluta regina.
Nella maggior parte dei casi è stata una fedele compagna di banco per 8 anni, tra medie e superiori. C’è poi chi non ha mai smesso di farne uso, tramutandola in un diario, tra università e vita adulta, e chi invece si lascia andare di tanto in tanto alla nostalgia, rileggendo quelle pagine.
Ma cos’è accaduto lo scorso marzo 2023? Il marchio era di proprietà di Smemoranda Group, fallita dopo una prolungata crisi. Debiti accumulati nel corso degli anni, con il colpo di grazia giunto con le chiusure scolastiche prolungate nel 2020 a causa del Covid-19. Chiusi anche i principali punti vendita, come cartolerie e librerie, per un fatturato profondamente danneggiato, passando da 47,6 a 27,9 milioni di euro tra 2019 e 2020.
A marzo 2022 era stata avviata la procedura di composizione negoziata della crisi. Un tentativo ultimo di evitare il fallimento, che corrisponde alla richiesta di un esperto indipendente incaricato di affiancare l’azienda nelle trattative con i creditori.
Un modo per alleggerire il proprio debito, seguito dalla vendita di uno dei suoi marchi cardine, Zelig, passato a RTI, controllata del gruppo Mediaset. Fallite le trattative per la ristrutturazione del debito, si era passati alla procedura di concordato preventivo con riserva. Questa è stata davvero l’ultima chance per evitare il fallimento, prontamente giunto.
A marzo 2023 il tribunale di Milano ha avviato la liquidazione giudiziale di Smemoranda Group e delle sue società. Ciò vuol dire che non è in vendita l’edizione 2023-24? No! Giochi Preziosi ha ottenuto il marchio in licenza fino al termine dello scorso anno.
La storia di Smemoranda
Smemoranda è morta? Non proprio ma di certo non se la passa bene. Resta incerto il suo futuro e la sparizione totale dall’orizzonte del settore non è da escludere. I fan restano alla finestra e, probabilmente, sono ora tentati dal ricercare in giro per casa quei vecchi diari.
Guardando al passato, riscopriamone origini e punti cardine della sua evoluzione. La celebre agenda è nata nel 1978. Frutto dell’operato di un gruppo di giovani milanesi, vicini al movimento studentesco, intenzionato a gettare sul mercato una proposta editoriale che fosse nuova, in risposta alle esigenze della loro generazione.
Un progetto giunto sul mercato senza un vero capitale o uffici marketing, nato da Gino e Michele, ovvero Luigi Vignali e Michele Mozzati, e Nico Colonna. Si stimano 20 milioni di studenti che hanno avuto tra le mani un’agenda Smemoranda. Diffusa inizialmente a Milano, sua città natale, poi in tutt’Italia.
Dal 1978 a oggi, ha saputo superare il confine generazionale, tramandato da genitori a figli. I Millennial sono stati, di fatto, i principali utilizzatori, ma dopo anche la Gen Z ne ha individuato i pregi. Pensieri, citazioni, dediche e tutto il vortice di emozioni e sensazioni che caratterizzano la gioventù. Nel cuore, Smemoranda non morirà mai e, nel mondo reale e concreto, la speranza è che questa istituzione non svanisca e sopravviva al passare del tempo e delle mode.