Elisabetta Franchi nella bufera: “Assumo solo le anta”. E il chiarimento non basta

L'imprenditrice prima dichiara di preferire lavoratrici over quaranta, poi fa un passo indietro sostenendo di essere stata fraintesa, ma non cessa la polemica.

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

La stilista Elisabetta Franchi è nella bufera per delle sue dichiarazioni riguardo il mondo del lavoro al femminile. In una video intervista, l’imprenditrice ha detto di preferire le lavoratrici anta, che hanno già figli e non rischiano di essere bloccate da una maternità improvvisa. Inutile dire come queste affermazioni abbiano scatenato una polemica violenta sui social dalla quale la Franchi ha cercato di svincolarsi, non riuscendoci.

Le parole di Elisabetta Franchi che hanno scatenato la polemica

Elisabetta Franchi ha scatenato un polverone sui social e sui siti di informazione per le sue parole, considerate “da medioevo” riguardo le lavoratrici della sua azienda. L’imprenditrice, sottolineando la massiccia quota rosa nella sua azienda, ha preso un enorme scivolone affermando di preferire le quarantenni già con figli alle loro colleghe più giovani, a rischio maternità.

“Quando metti una donna in una posizione molto importante poi non ti puoi permettere di non vederla arrivare per due anni” ha detto Elisabetta Franchi in una video intervista rilasciata durante un incontro organizzato da Il Foglio. “Un imprenditore investe tempo, energia e denaro e si ti viene a mancare quella figura è un problema” ha continuato la stilista, aggiungendo poi di aver preferito spesso in passato, proprio per questo motivo, gli uomini alle donne.

“Va fatta una premessa, oggi le donne le ho messe, ma sono anta, comunque ancora ragazze ma cresciute. Se dovevano far figli o sposarsi lo avevano già fatto”.

Un quadro triste, specie fatto da una donna sulle donne, e che chiede loro una disponibilità h24. L’aver già fatto figli o l’essersi sposate non può essere un criterio di assunzione o per una promozione. Sono decenni che le donne lottano per il diritto a una maternità tutelata e al mantenimento del proprio incarico anche al loro ritorno. Dunque sentire una delle più importanti signore della moda fare questa distinzione è disarmante, e le polemiche e gli attacchi sui social non solo erano scontati, ma anche fondamentalmente giusti (almeno questa volta).

Elisabetta Franchi: “Sono stata fraintesa e le mie parole strumentalizzate”

Ma Elisabetta Franchi non ha accettato nessuna critica, anzi, ha parlato di parole strumentalizzate e di un fraintendimento di fondo. Secondo l’imprenditrice il suo era un quadro veritiero della situazione attuale, fatto da una donna e una mamma che ha fatto gli stessi sacrifici delle altre.

“Non accetto strumentalizzazioni: sono una donna imprenditrice a capo di un’azienda da 131 milioni di fatturato e che ha tirato avanti anche la famiglia, con grande fatica. Come può essere contro le donne chi ha al suo interno l’80 per cento di forza lavoro femminile?” ha dichiarato la Franchi al Corriere della Sera.

Già questo punto di partenza del suo chiarimento stona perché appunto, un capo d’azienda con un tale fatturato non può mettersi al pari di una lavoratrice che spesso fa i salti mortali per arrivare alla fine del mese e che si vede sottratta una opportunità di lavoro perché troppo giovane, troppo “anta”, desiderosa di crearsi una famiglia o addirittura incinta.

“Ho cercato di dare una risposta all’assenza di donne nelle posizione gerarchiche nella moda – spiega ancora la Franchi – la conclusione è che donne dirigenti nel nostro ambiente non ne esistono, perché nel momento in cui una trentenne si assenta per maternità non ritrova la posizione che aveva lasciato. E questo perché da noi lo Stato non riesce a dare il sostegno che c’è altrove”.

Parole decisamente discordanti: parlare di donne che dopo la maternità non ritrovano il proprio posto come se sia lo stato a toglierglielo è un quadro distorto, specie dopo aver affermato di essere tra coloro che a prescindere non darebbe un posto alle ragazze in età da figli.

“Siamo in un’epoca in cui difendere gli uomini può essere un passo falso, ma in cui le donne vanno sostenute: mi auguro di trovare più dirigenti donne in futuro, ad oggi non ne vedo”. Una conclusione e una difesa che non convincono, le polemiche non sono cessate, anzi, si sono rinforzate perché Elisabetta Franchi si è discolpata, quasi come se le sue scelte aziendali non dipendessero da lei ma dalla società e dall’assenza di altre donne imprenditrici.