Elisa Claps, la ragazza sparita nel nulla

È il 12 settembre del 1993 quando Elisa Claps scompare all'improvviso. Il suo corpo viene ritrovato 17 anni dopo

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

12 settembre 1993: una studentessa di 16 anni, nata e cresciuta a Potenza, si allontana da casa per raggiungere la chiesa della sua città insieme a un’amica. Un saluto veloce a Gildo, suo fratello maggiore, con la promessa di rincontrarsi alle 13.00 per pranzare con tutta la famiglia nella casa di campagna, e poi in cammino verso la destinazione: la chiesa della Santissima Trinità in centro. Elisa Claps, questo il suo nome, non mantiene la promessa: non farà mai più ritorno a casa.

Chi è Elisa Claps

Elisa Claps ha 16 anni quando svanisce nel nulla a Potenza, la città dove è nata e dove è cresciuta. Vive lì, nel capoluogo della Basilicata, insieme ai genitori e ai suoi due fratelli maggiori e frequenta il terzo anno del liceo classico. La sua vita scorre tranquilla, tra pomeriggi di studi e uscite con le amiche, ma tutto cambia all’improvviso, e inaspettatamente, la mattina del 12 settembre del 1993.

È domenica, e l’adolescente decide di allontanarsi da casa per raggiungere la chiesa della Santissima Trinità, situata proprio nel centro cittadino, che frequenta abitualmente. Il programma della giornata prevede l’incontro con la sua amica e il rientro a casa alle 13.00 per pranzare con tutta la famiglia.

Ma il tempo scorre e la ragazza non fa ritorno a casa. È una persona socievole, Elisa, e forse sta ritardando perché è rimasta a chiacchierare con la sua amica dopo la celebrazione. I minuti diventano ore e, impaziente di sapere che fine ha fatto sua sorella, Gildo esce a cercarla. Si reca in chiesa, ma lì nessuno l’ha vista. La famiglia, ormai preoccupata, si rivolge alle forze dell’ordine per chiedere aiuto.

Intanto nell’ospedale cittadino di Potenza, un ragazzo di 21 anni si fa medicare alla mano. La sua sembra una ferita da taglio, eppure lui giura di essersi fatto male a seguito di una caduta all’interno del cantiere nei pressi della chiesa cittadina, proprio dove è appena stato Gildo. I suoi abiti sono sporchi di sangue, ma non è una cosa che desta sospetti, almeno in quel momento.

Che fine ha fatto Elisa?

Iniziano così le ricerche, che si concentrano principalmente nell’area adiacente alla chiesa della Santissima Trinità. La polizia cerca di ricostruire le ultime ore di Elisa e scopre che in realtà quella mattina, alle ore 11.00, la ragazza aveva un appuntamento con un ragazzo nei pressi della chiesa, un amico che voleva consegnarle un regalo a seguito della promozione scolastica.

Le forze dell’ordine risalgono velocemente all’identità dell’amico. Si tratta di Danilo Restivo, lo stesso ragazzo che è arrivato al pronto soccorso con gli abiti insanguinati poco dopo la sparizione di Elisa. Una coincidenza? Nei giorni successivi alla scoperta, la polizia prova a mettersi in contatto ripetutamente con Restivo, ma senza successo. Il ventunenne giustificherà l’irreperibilità dichiarando di essere a Napoli per sostenere un esame universitario.

Al suo ritorno a Potenza, le forze dell’ordine iniziano a mettere insieme i tasselli del puzzle. Danilo ha incontrato Elisa: è stato l’ultimo a parlare con lei. Il ragazzo dichiara di essere rimasto con lei solo qualche minuto per chiederle un consiglio sentimentale. Secondo la versione del ragazzo, proprio durante l’incontro, la Claps le avrebbe confessato di essere stata importunata da un uomo e di essersi rifugiata in chiesa per paura di incontrarlo di nuovo. Eppure, in quelle dichiarazioni, ci sono troppe ombre.

Un terribile sospetto

Quando scopre dell’appuntamento di sua figlia, mamma Filomena è assalita da un terribile presentimento: e se quel ragazzo di 21 anni avesse fatto del male alla sua bambina? È lei la prima a chiedere agli inquirenti di indagare su Danilo Restivo.

L’inchiesta, seguita dalla Procura della Repubblica, cerca di ricostruire i fatti andando a scandagliare la vita delle persone coinvolte. Si scopre che Danilo, originario di Erice e trasferitosi a Potenza con la famiglia, ha un atteggiamento quasi persecutorio nei confronti delle ragazze delle quali si invaghisce: colleziona ciocche di capelli, tagliate di nascosto, che porta sempre con sé ed è solito effettuare telefonate mute intervallate da suoni inquietanti. Gli inquirenti scoprono poi, grazie alle testimonianze delle amiche di Elisa, che Danilo Restivo aveva tentato più volte di conquistare l’adolescente, ma senza successo.

E allora perché Elisa ha scelto di incontrarlo quella mattina? Secondo le testimonianze il ragazzo le avrebbe chiesto un incontro per portarle un regalo e, per non ferire i suoi sentimenti, alla fine aveva accettato.

Il ritrovamento del cadavere

Il tempo passa e di Elisa si perdono tutte le tracce: la ragazza sembra svanita nel nulla. Danilo continua la sua vita, condannato solo a una multa per molestie a seguito di diverse denunce da parte di alcune studentesse. La famiglia continua a lottare per la verità, senza perdere la speranza. Nel 2002, Gildo Claps crea l’Associazione Penelope, la prima dedicata a supporto dei familiari delle persone scomparse.

La svolta della vicenda, tragica e assurda, avviene il 17 marzo del 2010. Dopo 17 anni esatti dalla sparizione, il corpo di Elisa viene ritrovato per caso all’interno della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Il cadavere, nascosto all’interno del sottotetto dell’edificio, viene ritrovato durante i lavori di ristrutturazione. I terribili sospetti di mamma Filomena sono adesso una certezza: la sua bambina è stata assassinata.

I jeans aperti e il reggiseno strappato che avvolgono quel che resta del corpo della ragazza portano gli inquirenti a pensare a un’aggressione sessuale precedente all’omicidio. Mentre si indaga sul colpevole, in molti si chiedono come è possibile che nessuno, prima di quel momento, abbia visto il cadavere. Secondo la famiglia Claps quel ritrovamento è una messa in scena. Ipotesi resa ancora più reale dal fatto che nel 1996, proprio nel sottotetto, erano stati effettuati alcuni lavori di manutenzione. Inoltre le dichiarazioni relative alla scoperta del cadavere si rivelano discordanti e poco chiare.

Nello stesso anno, due mesi dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa, Danilo Restivo viene fermato dalla polizia. È il 19 maggio e il ragazzo, ormai diventato uomo, vive da anni a Bournemouth, nel Dorset. Viene accusato di omicidio volontario: secondo la polizia inglese ha ucciso Heather Barnett, sua vicina di casa.

Il 28 maggio, in Italia, vengono resi noti i risultati dell’autopsia condotti sul corpo di Elisa. La 16enne è stata uccisa da 13 colpi di arma da taglio e soffocata.

Danilo Restivo
Fonte: Ansa
Danilo Restivo

Chi ha ucciso Elisa?

A fine giugno 2010, i medici legali esaminano le tracce di sperma ritrovate sul materasso presente nel sottotetto, risalendo così a due profili distinti. Nessuno dei due, però è l’assassino. Si tratta infatti di due persone che, probabilmente, hanno utilizzato quel luogo per avere rapporti intimi.

Il 9 marzo dell’anno successivo, però, dopo una seconda perizia sul corpo della ragazza richiesta dai PM, è l’avvocato della famiglia Claps a dichiarare risolto l’enigma. In collegamento con la trasmissione Chi l’ha visto? afferma che le tracce di sangue e di saliva, ritrovate sugli indumenti della ragazza, appartengono a Danilo Restivo. Il 30 giugno dello stesso anno l’uomo viene condannato all’ergastolo dal tribunale di Winchester per la morte di Heather Barnett, uccisa con modalità analoghe a quelle impiegate nell’assassinio di Elisa Claps.

“Lei è un assassino freddo, depravato e calcolatore. Non esistono attenuanti per lei, né un termine da fissare. È andato a casa di Heather per ucciderla e mutilarla e ha sistemato il suo corpo come ha fatto con quello di Elisa Claps. Sapeva che due bambini avrebbero trovato il corpo massacrato della loro madre. Merita di stare in prigione tutta la vita” (Sentenza pronunciata dal giudice Michael Bowes, 30 giugno 2011)

Il 2 luglio del 2011, dopo quasi 20 anni dall’omicidio, si tengono i funerali di Elisa Claps celebrati da Don Luigi Ciotti e Don Marcello Cozzi. In quello stesso giorno, a Potenza, viene dichiarato il lutto cittadino.

Il processo in Italia

L’8 novembre del 2011 Danilo Restivo viene chiamato a rispondere delle sue azioni anche in Italia. Inizia così il processo di primo grado presso il Tribunale di Salerno che si conclude con la condanna a 30 anni di reclusione. La sentenza viene poi confermata anche nel processo di appello, 20 marzo 2013, e dalla Corte di Cassazione il 23 ottobre del 2014. Attualmente Danilo Restivo sta scontando la sua pena in Inghilterra.

Omicidio Elisa Claps, 30 anni dopo

A 30 anni dall’omicidio di Elisa Claps, restano ancora tanti misteri irrisolti, soprattutto quelli legati al ritrovamento del cadavere e al suo occultamento. Chi ha aiutato Danilo Restivo a nascondere le tracce del corpo della ragazza? Chi può aver coperto una tale atrocità e perché lo ha fatto?

Domande, queste, che pesano sul cuore dei familiari di Elisa che sono ancora alla ricerca di una giustizia totale e assoluta. Più volte in questi anni la famiglia ha chiesto alla Curia un’ammissione di responsabilità per quello che è successo.

Giovedì 24 agosto 2023, tra lo sgomento e la protesta dei familiari e di alcuni cittadini, la chiesa della Santissima Trinità, fino a questo momento posta a sequestro, ha riaperto i suoi battenti dopo anni di inattività. L’apertura, voluta dal vescovo Salvatore Ligorio, era prevista due anni fa, ma dopo una petizione firmata da oltre 17.000 cittadini quel momento era stato rimandato fino a oggi.

“Mi auguro che i cittadini rispondano con coraggio a questa notizia, scegliendo di non entrare in quella chiesa” – ha dichiarato all’Ansa Gildo Claps subito dopo l’inaugurazione.

Per Elisa. Il caso Claps e l’opinione pubblica

Il caso di Elisa Claps è entrato nelle case, nella mente e nel cuore degli italiani. Oggi non solo rappresenta una parte importante della storia giudiziaria del nostro Paese, ma raccoglie anche tantissimo interesse da parte di chi sostiene la famiglia e con lei vuole scoprire la verità. Serie televisive, pellicole e podcast oggi ripercorrono quella tragedia che ha sconvolto l’Italia cercando di far luce su tutte quelle ombre che ancora aleggiano sulla giovane Elisa, che è stata strappata alla vita troppo presto.

È quello che fa Per Elisa – Il caso Claps, una miniserie televisiva italiana diretta da Marco Pontecorvo, andata in onda su Rai 1 dal 24 ottobre al 7 novembre 2023. Tre episodi realizzati con la consulenza della famiglia Claps che hanno visto la magistrale intepretazione di Ludovica Ciaschetti che ha indossato i panni di Elisa Claps, di Gianmarco Saurino che ha interpretato Gildo Clas, di Giulio Della Monica come Danilo Restivo e di Antonio Petrocelli che ha interpretato Don Mimì.

A fare luce sul caso anche il podcast Dove nessuno guarda, un Originale di SKY Italia e SKYTG24 realizzato da Chora Media scritto da Riccardo Spagnoli, Alessia Rafanelli e Pablo Trincia, che ha ripercorso i momenti salienti di uno dei casi di cronaca più sconvolgenti del nostro Paese.

Elisa Claps insieme a mamma Filomena_TONY VECE:ANSA
Fonte: TONY VECE/ANSA
Elisa Claps insieme a mamma Filomena nel giorno della sua Prima Comunione