Da Naomi Park a Blueat: storie di donne che lottano per preservare il mare

Il Mare come Sfida e Missione: Donne Protagoniste nella Ricerca e Conservazione

Foto di Ilaria di Pasqua

Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Nel vasto blu degli oceani, dove la bellezza della natura si intreccia con l’urgenza della conservazione, emergono storie straordinarie di donne che stanno facendo la differenza. Attraverso ricerche scientifiche innovative e soluzioni sostenibili, queste donne sono in prima linea nella lotta per preservare il mare e i suoi tesori. Dai laboratori agli ecosistemi marini, dalle soluzioni tecnologiche alle iniziative imprenditoriali, ecco come alcune eccezionali figure femminili stanno contribuendo a creare un futuro più sostenibile per il nostro prezioso ecosistema marino.

Naomi Park: una giovane scienziata per un mare più pulito

Una giovane e brillante mente proveniente dagli Stati Uniti, Naomi Park, ha dimostrato che l’innovazione può portare a cambiamenti significativi. Proprio oggi, 23 agosto 2023 Naomi vince il prestigioso Stockholm Junior Water Prize 2023. La scienziata ha concentrato la sua ricerca sulla rimozione di anidride carbonica e prodotti petroliferi dall’oceano. La sua invenzione consiste nell’uso sistematico di una “spugna” realizzata in polistirolo, con la quale Naomi è riuscita a assorbire sia il carbonio che l’olio in eccesso nelle acque marine. Questa giovane scienziata sta dimostrando che la passione e la creatività possono concretamente contribuire a rendere il mare più pulito e sostenibile. “Gli oceani assorbono quasi un terzo delle emissioni di anidride carbonica presenti nell’aria e ogni anno vengono versati negli oceani 1,3 milioni di galloni di petrolio grezzo. Entrambi i problemi continuano ad avere effetti dannosi sulla biodiversità marina e sulla salute umana”.

Blueat: una squadra di donne per la pesca sostenibile

Da una sfida ambientale a una soluzione imprenditoriale, il progetto Blueat è guidato da cinque giovani donne di Rimini con una passione comune: il mare. Stiamo parlando di Alice Pari, Giulia Ricci, Carlotta Santolini, Ilaria Cappuccini e Matilda Banchetti. L’obiettivo della Start up è quello di trasformare il problema del Granchio Blu, specie aliena altamente invasiva, in una risorsa per le comunità dei pescatori costieri. Queste giovani imprenditrici stanno promuovendo la pesca selettiva delle specie aliene, contribuendo a ridurre i danni all’ecosistema marino e al sistema socio-economico. Il progetto Blueat dimostra come la creatività e l’impegno possono portare a soluzioni sostenibili che coinvolgono direttamente le comunità locali. “Il progetto nasce dalla nostra passione per il mare. Siamo cresciute in una città a diretto contatto con il mare e da sempre lo rispettiamo. Questo progetto nasce così, dal bisogno di insegnare ad amare il nostro Mare Nostrum. Blueat è quindi il frutto di un viaggio di 5 amiche e ora socie, che hanno come meta ultima quella di riuscire ad inserire le specie aliene nella tradizione gastronomica italiana per spostare l’attenzione dalle solite specie sovrasfruttate alle specie aliene.” ha spiegato Carlotta Santolini, biologa marina e fra le ideatrici del progetto.

Anne de Carbuccia: arte per l’attivismo ambientale

L’arte diventa un potente strumento di sensibilizzazione ambientale grazie all’opera di Anne de Carbuccia. Questa artista franco-americana viaggia nei luoghi più remoti del pianeta per documentare la bellezza e la fragilità degli ecosistemi a rischio. Attraverso opere esposte in musei e cortometraggi come “One Ocean”, Anne de Carbuccia trasmette un messaggio di impegno per la protezione dell’oceano. Fondatrice di associazioni come One Planet One Future e Time Shrine Foundation, Anne dimostra come l’arte può essere un veicolo di cambiamento e consapevolezza. Il suo cortometraggio One Ocean è stato presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2018 ed è disponibile in sei lingue. Nell’aprile 2023 è stato rilasciato il suo primo docu-film, Earth Protectors, sull’adattabilità e le sfide dell’Antropocene. Attualmente sta lavorando a Refugia, un cortometraggio docu-fiction, e a una nuova serie artistica dal titolo Follow the Thread.

Ecco quindi che le storie di Naomi Park, Blueat e Anne de Carbuccia sono solo alcune delle tante testimonianze di donne che stanno lottando per la conservazione e la preservazione del mare. Attraverso la scienza, l’innovazione, l’imprenditorialità e l’arte, queste donne stanno dimostrando che ogni contributo conta nel creare un futuro sostenibile per il nostro pianeta. La loro passione e dedizione sono un esempio ispiratore per tutte le donne che desiderano fare la differenza nella tutela dell’ambiente marino.