Vero nome Gabrielle Bonheur Chanel, Coco Chanel è stata una stilista francese in grado di rivoluzionare, con la sua visione, il concetto di femminilità, imponendosi nel mondo del fashion, diventando una figura fondamentale del XX secolo e fondando una celebre casa di moda.
Indice
L’infanzia difficile di Coco Chanel
Coco Chanel era nata a Saumur, paesino nella valle della Loira, il 19 agosto 1883. Figlia di una sarta e di un venditore ambulante, trascorse la sua infanzia in un orfanotrofio ad Aubazine
A 18 anni si trasferì in una pensione per ragazze cattoliche presso Moulins, nella Francia centrale. Qui si manteneva lavorando come sarta, ma anche cantando alla Rotonde, un locale frequentato da militari.
Secondo molti il soprannome Coco venne dato a Gabrielle in questi anni per via di una canzone che cantava spesso, intitolata “Qui qu’a vu Coco dans l’Trocadéro?”.
Nel 1906 iniziò a lavorare all’interno di un impianto termale di Vichy, località turistica con sale da concerto, caffè e teatri.
La carriera di Coco Chanel
Proprio in questi anni Coco Chanel incontrò Étienne Balsan, ex ufficiale di cavalleria di cui divenne l’amante. Per tre anni visse nel suo castello, cambiando il suo stile di vita.
Étienne la introdusse nell’alta società, le insegnò ad andare a cavallo e ad apprezzare il lusso. Poco dopo arriverà l’amore per un altro uomo: Arthur Edward Capel, detto Boy, esponente dell’alta società inglese.
Secondo la biografa Justine Picardie, Balsan fu il padre dell’unico figlio di Coco Chanel. L’esperta infatti è convinta che André Palasse, figlio di sua sorella, fosse in realtà frutto dell’amore fra Chanel e Balsan.
La morte di Capel, avvenuta in un incidente stradale, segnò profondamente Coco, che tempo dopo dirà: “Quando persi Capel persi tutto. Devo dire che poi la mia vita non fu felice”.
Questi due amori di Coco Chanel contribuirono ad avviare la sua attività artistica. Grazie a Balsan, infatti, Coco iniziò la sua prima attività, confezionando cappelli, mentre il prestito ricevuto da Capel le consentì di aprire una boutique.
Allo scoppio della guerra, Coco Chanel si trasferì a Deuville, in Normandia, dove le sue creazioni ottennero un enorme successo, svelando anche l’estro creativo di una grande stilista.
Tornata a Parigi, Chanel diede vita alla sua maison, mostrando il suo enorme talento. Sostituì la lana con il jersey, scegliendo cuciture essenziali e si fece notare sempre di più.
Nel periodo fra le due Guerra, Coco incontrò il chimico Ernest Beaux e diede vita, nel 1921, all’iconico profumo che avrebbe fatto storia. L’inizio della Seconda Guerra Mondiale portò una serie di problemi nella vita della stilista.
Chanel fu costretta a chiudere diverse boutique, mentre l’amicizia con un ufficiale nazista la condusse, nel 1944, all’arresto.
Dopo l’interrogatorio si rifugerà in Svizzera, restando in esilio volontario per nove anni. Il ritorno a Parigi avverrà nel 1954 con l’obiettivo di dedicarsi solo all’haute couture.
Continuerà a lavorare sino alla sua morte, avvenuta nel 1971, lasciandoci pezzi iconici. Come il tubino nero, il tailleur con box jacket e gonna al ginocchio, ma anche la borsa tracolla di pelle, le scarpe sling back two tone, le perle indossate in lunghissimi fili, i bracciali a croce maltese e il profumo Chanel N°5.
Coco Chanel, la morte
Leggenda vuole che Chanel una sera andò a dormire presto, affermando di stare poco bene. Prima di chiudersi nella sua stanza disse alla cameriera: “Vedi, è così che si muore”.
Il giorno successivo, domenica 10 gennaio 1971, venne trovata morta all’hotel Ritz dove ormai viveva da ben trent’anni. I funerali vennero celebrati presso la chiesa de la Madeleine, alla presenza delle sue modelle preferite, e di personaggi come Salvador Dalí e Yves Saint Laurent.
Coco Chanel venne sepolta in seguito nel cimitero di Bois-de-Vaux di Losanna, in Svizzera. L’enorme patrimonio della stilista venne ereditato dal nipote André Palasse e dalle due figlie.
Gabrielle continuò a disegnare abiti sino alla morte, grazie all’aiuto di Pierre Cardin, che in seguito sarebbe diventato un grande stilista. Qualche anno dopo la sua morte l’azienda fu acquistata da Jacques Wertheimer, noto imprenditore. Nel 1982 Karl Lagerfeld divenne il direttore creativo della maison, rilanciando il marchio in tutto il mondo.
La vita privata di Coco Chanel
Indipendente, forte, ma anche estremamente fragile, Coco Chanel ha vissuto numerosi amori che hanno segnato inevitabilmente la sua arte. Il primo amore è quello per Étienne Balsan, ricchissimo erede di una famiglia che operava nel settore del tessile.
Sarà lui ad aiutarla a iniziare il suo percorso nel mondo della moda, prestandole l’appartamento parigino in cui Coco realizzerà e venderà i suoi cappelli.
Non solo, sarà proprio Étienne Balsan a far incontrare Coco con il suo grande amore, Boy Chapel, giocatore di polo e industriale. Arthur – questo il suo vero nome – sosterrà economicamente la stilista, anticipandole il denaro che servirà ad aprire la boutique di Rue Cambon 31, Parigi.
Come è noto Coco e Boy Chapel, nonostante l’amore, non si sposeranno mai. Nel 1918 lui, per via di questioni di rango, sposerà un’altra dona, Diana Wyndham, e l’anno successivo morirà in un incidente. Un addio che spezzerà il cuore di Coco Chanel, segnandola per sempre.
Boy Chapel sarà sempre nel cuore di Coco (sembra che le due C del logo del suo marchio indichino proprio Chapel e Chanel), ma negli anni la stilista vivrà anche altri amori.
Quello segreto per Igor Stravinsky, compositore in fuga dalla Russia che ospiterà nel sua casa nelle campagne parigine, e per Hugh Grosvenor, duca di Westminster che le donerà la Rosehall House in Scozia.
Per ben dieci anni Coco Chanel sarà l’amante di Hugh Grosvenor. La storia terminerà quando lui chiederà a Gabrielle di sposarlo e lei risponderà di no, decisa a non diventare la sua quarta moglie.
D’altronde Coco non ha mai nascosto il suo pensiero su amore e uomini. “La bellezza serve a noi donne per essere amate dagli uomini, la stupidità per amare gli uomini”, dirà una volta. E ancora: “Un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un accessorio della donna”.