Boy George: biografia e curiosità

Boy George è stato un’icone degli anni ’80 che ha rivoluzionato la musica con le sue canzoni, poi è diventato tra i Dj più apprezzati

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Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo

Pubblicato: 16 Febbraio 2024 10:58

Boy George è lo stravagante cantautore di origini irlandesi diventato un simbolo degli anni ’80 con il suo look androgino e il viso carico di make-up. Insieme a David Bowie ha segnato un’epoca non solo con la sua musica ma anche con il suo stile unico e inimitabile. Una carriera lunghissima nel corso della quale ha toccato gli apici massimi del successo planetario per poi subire battute d’arresto, cadere e rialzarsi, senza mai abbandonare del tutto la scena. Rivoluzionario della musica, dagli anni ’80 a oggi ha saputo adattarsi alle novità e influenzarle con la sua creatività trasformandosi in un vero e proprio personaggio. Oltre alle canzoni, negli ultimi anni è diventato tra i disc jockey più apprezzati a livello mondiale.

Gli esordi di Boy George

Boy George è nato il 14 giugno del 1961 a Londra, secondo di cinque figli di una famiglia della classe operaia originaria dell’Irlanda. Il vero nome è George Alan O’Dowd, ma nel corso della carriera ha usato diversi pseudonimi tra cui Angela Dust. Il talento musicale del cantante e il look androgino cattura presto la scena londinese dove viene notato dal dirigente musicale Malcolm McLaren, già creatore dei Sex Pistols, che gli organizza spettacoli con i Bow Wow Wow. Gerge inizia a esibirsi dal vivo con il soprannome Lieutenant Lush. La voce soul e potente è una delle caratteristiche più apprezzate unita a una personalità forte e dominante che rende di breve durata l’unione tra la band e l’artista. L’immagine di Boy George, androgina ma con un pesante make-up sul volto, si definisce in questi anni per poi diventare marchio di fabbrica del musicista.

Il successo planetario con i Culture Club

Terminata l’esperienza con i Bow Wow Wow, Boy George propone al bassista Mikey Craig di creare una band: In Praise of Lemming. Qualche anno dopo il cantante inglese fonda i Culture Club di cui una demo arriva nelle mani dei discografici della Virgin Records. La band firma quindi con l’etichetta inglese e con la Epic statunitense e, nel 1982, pubblica il primo album, “Kissing to be clever”. I primi due singoli stentano a decollare, “White Boy” si ferma al 114° posto in classifica e “I’m Afraid of Me” al 100°. Tutto però cambia quando esce il terzo brano “Do you really want Hurt me”, una ballata romantica raggae che conquista il 1° posto in 16 paesi. Da questo momento i Culture Club diventano una presenza fissa nelle radio americane e sul network musicale MTV. La band diventa il primo gruppo britannico dopo i Beatles a entrare con ben tre canzoni nella Top Ten della Billboard Hot 100. Il periodo di massimo splendore viene raggiunto tra il 1983 e il 1984 con l’album “Colour By Numbers” e le hit “Karma Chamaleon”, “Miss Me Blind” e “It’s a miracle”.

In questi anni i Culture Club ottengono persino un Grammy come “Best New Artist, Group or Duo”, mentre George è già diventato un vero e proprio personaggio che riesce a riscuotere un grandissimo successo mediatico grazie al suo look. Nel 1986 il cantante fa il suo esordio nel mondo del cinema come protagonista nella serie Tv A-Team dove compaiono anche gli altri membri della band ma con un ruolo secondario. Sembra così ripetersi quanto accadde con i Bow Wow Wow, la personalità e la voce del famoso Boy finisce per offuscare i suoi compagni. Intanto era già cominciato un lento declino del gruppo britannico che porta la band a sciogliersi.

La carriera da solista

Nel 1987 Boy George pubblica il primo album solista “Sold” che riscuote un discreto successo in Gran Bretagna e un grandissimo consenso in Italia. Il singolo è “Everything I Own” è il più venduto in tutta Europa per due settimane consecutive. Il successivo disco “High Hat” rappresenta uno dei suoi lavori più pubblicizzati in America, ma viene sottovalutato. Alla fine degli anni ’80 il cantante si allontana dalle major e torna con una sua etichetta, la “More Protein” con la quale inizia a scoprire talenti e adotta un nuovo soprannome: Angela Dust.

I Jesus Loves You e gli anni ‘90

Nel 1989 Boy George si dedica al gruppo Jesus Loves You e lancia il brano “After the Love”. La band pubblica un solo album “The Martyr Mantras” che contiene 4 singoli e molti remix. Senza raggiungere risultati eclatanti, alcune tracce entrano nelle compilation suonate nei locali e nelle discoteche. Nel 1992 è prevista l’uscita di un secondo album dei Jesus Loves You, ma il progetto non vede mai la luce. Boy George torna a cantare da solista e ottiene un grandissimo successo con la cover “The Crying Game”. L’album esce tre anni dopo, si chiama “Cheapness and Beauty”, ma non viene molto apprezzato da critica e pubblico. Da qui ha inizio una nuova svolta verso la carriera da disc jockey.

La carriera come Boy Dj George e The Twin

Sul finire degli anni ’90 Boy George inizia a girare il mondo come DJ. A inizio 2000 prende parte come protagonista al musical Taboo che conquista Londra per quasi due anni. Tra il 2003 e il 2004 dà il via a un nuovo progetto musicale per rilanciarsi come solista con lo pseudonimo The Twin. Continua a pubblicare album e cover e allo stesso tempo gira il mondo per diversi dj set. Nel 2018 torna con i Culture Club con l’album “Life”. Tra salite e discese, l’artista è conunque considerato simbolo del pop e tuttora attivo su diversi progetti musicali.

Vita privata e curiosità

Mentre era nel gruppo dei Culture Club, Boy George ha una relazione con il batterista Jon Moss. Quando il rapporto comincia a crollare, il cantante inizia a fare pesante uso di droghe, per combattere la depressione. La rottura tra i due segna anche la crisi del gruppo fino allo scioglimento. Alla vittoria del Grammy, George dice via satellite al pubblico: “Thanks America! You’ve got style and taste, and you know a good drag queen when you see one…” (“Grazie America! Avete stile e gusto, e sapete riconoscere una drag queen con le carte in regola, quando ne vedete una…”), frase con la quale si ritrova a fare, quasi inconsciamente, un inaspettato, e forse prematuro, coming out, che sembra finalmente fare chiarezza sulla sua sessualità. Nel maggio 2008 il cantante è stato fotografato mentre vendeva magliette a 10 sterline in un mercato rionale di Londra. Negli anni l’artista ha più volte avuto a che fare con la polizia, spesso a causa dei suoi problemi con la droga. Per esempio, nel mese 2005, è stato arrestato, a New York, per sospetto possesso di cocaina, comparendo in tribunale nel febbraio del 2006, dove ha dichiarato che la droga non era sua, affermando la sua innocenza. Il 15 gennaio 2009 il cantante è stato condannato a 15 mesi di prigione per aggressione e sequestro di persona nei confronti dell’escort norvegese Audun Carlsen. Nell’autobiografia pubblicata da Harper Collins nel 1995, “Take It Like. Man”, Boy George ha affermato di aver avuto una relazione con Kirk Brandon, cantante degli Spear of Destiny che sarebbe stato il grande amore della sua vita. Per questa affermazione è stato citato in giudizio dal collega, ora sposato e con figli, con l’accusa di “falsa testimonianza”. Brandon ha perso la causa.