Chi era Aldo De Rosa, il marito di Margherita Hack

Un grande amore, durato una vita. Dal colpo di fulmine alla morte ravvicinata: ecco chi era l'altra metà di Margherita Hack

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Il cuore di Margherita Hack è sempre stato colmo d’amore per suo marito, Aldo De Rosa, sposato nell’ormai lontano 1944. Tra i due fu un vero e proprio colpo di fulmine. Sembra infatti che si siano conosciuti in un parco di Firenze, ritrovandosi quasi per caso anni dopo. Lentamente quell’affinità iniziale è risbocciata, fino a portarli a trascorrere la vita insieme.

Chi era Aldo De Rosa

Marito, amico, complice e primo estimatore, ecco in estrema sintesi cos’è stato Aldo De Rosa per Margherita Hack. Suo marito l’ha sempre appoggiata e spinta a dare il via alla sua attività di divulgatrice scientifica.

Mettersi in gioco non fu di certo facile per lei, ma sapeva d’avere al proprio fianco un’anima gentile come quella del suo compagno di vita. Il lavoro la portò a trasferirsi all’Osservatorio di Merate, e così dopo 10 anni di matrimonio, Aldo De Rosa accettò ovviamente di trasferirsi. Impensabile per loro restare separati. Qualche anno dopo fu la volta di Trieste, dove lei iniziò a lavorare alla radioastronomia. Proprio qui i due riposano in eterno, vicini, nel cimitero di Sant’Anna. Lei è deceduta nel 2013 e lui, senza il suo amore, ha resistito poco meno di un anno, morendo nel 2014.

L’incontro che ha dato vita a tutto è avvenuto quando lei aveva 11 anni e lui 13. Due bambini che giocavano a “guardia e ladri”, ha raccontato la Hack. Le nozze hanno però dovuto attendere il 1944, dopo la guerra: “Ci arrampicavamo sugli alberi e io lo battevo sempre. Ci siamo ritrovati all’Università e a dire il vero ci eravamo piuttosto antipatici. Si litigava sempre, non mi ricordo poi com’è finita che ci siamo innamorati e addirittura sposati”.

Lei lo ha definito in passato come il suo opposto. Un sognatore imprevedibile e timido. Una sorta di extraterrestre, agli occhi di lei, che ha ammesso di consultarlo sempre come una sorta di enciclopedia vivente.

Un letterato lui e una scienziata lei, che hanno trovato una lingua che li accomunasse, quella dei sentimenti. In una vita insieme si accettano poi dei compromessi, come nel caso delle nozze, avvenute in chiesa. Ciò soltanto per soddisfare i genitori cattolici di lui: “Io non avevo alcuna voglia di sposarmi. Considero il matrimonio una cosa inutile. In chiesa poi! Mi vergognavo come un cane. I genitori di Aldo erano però religiosi e credenti. Ci tenevano. Il mio abito da sposa era un cappotto rivoltato, celeste credo. Anche Aldo aveva un cappotto rivoltato. Cerimonia semplicissima, con 7-8 persone in tutto. Nessun pranzo di nozze. Ce ne andammo da soli in trattoria, mangiando degli spaghetti al pomodoro così cattivi che ancora me li ricordo”.

L’amore di Aldo De Rosa per Margherita Hack

In un’interessante intervista doppia di Vanity Fair del 2006, i due hanno ripercorso gli anni insieme, raccontandoli nel dettaglio. Ecco il pensiero di Aldo De Rosa su sua moglie, che ha amato alla follia per più di mezzo secolo.

Ha ricordato d’averla convinta a sposarlo, perché a lei non interessava quel vincolo legale e religioso. Sono andati in chiesa di mattina presto, quando non c’era nessuno, perché lei si vergognava.

Anime affini che mai hanno provato vergogna nell’avere una visione della vita differente dalla norma. Lui non è mai stato geloso di lei e ha spiegato: “Mi ispirava fiducia. Non è un’imbrogliona, è una sincera e l’ho capito subito. Il nostro è sempre stato un rapporto più fraterno che maritale”.

L'astrofisica Margherita Hack
Fonte: IPA
L’astrofisica Margherita Hack

Innamoratosi della sua diversità, nel vederla arrampicarsi sugli alberi meglio di lui, giocare a palla e non arrendersi mai: “Mi piaceva la forza che riusciva a esprimere”.

Mai hanno scelto di diventare genitori. Forse un po’ di più da parte di lei, ma la decisione era pienamente condivisa da entrambi. Ha spiegato che sono le donne a creare i figli, poiché li portano dentro di sé e li mettono al mondo. Se lui avesse davvero desiderato avere figli, lei non si sarebbe rifiutata, ma ha chiarito di aver capito che, anche fisicamente, non sarebbe stata una scelta che avrebbe apprezzato.

Infine aveva espresso un desiderio, che la vita non ha accolto: “Vorrei andarmene prima di lei. Vederla morire mi farebbe troppo male. Si vuole tanto bene a noi stessi, ma io credo di volere più bene a lei che a me”. Alla fine nell’estate del 2013 Margherita Hack ha chiuso gli occhi per l’ultima volta.

Suo marito Aldo De Rosa lo ha fatto invece nell’autunno del 2014, poco dopo. A portarlo via è stata la malattia che da tempo lo attanagliava, l’Alzheimer. Le complicazioni evidenti avevano spinto sua moglie a modificare il suo testamento, conscia della demenza senile del suo compagno di vita. Aveva optato per la divisione dei suoi averi tra svariate associazioni, parenti e la badante. Al marito era stato però dato l’usufrutto generale sul patrimonio mobiliare e immobiliare, fino alla sua morte.