Addio a Joan Didion, la scrittrice che ha creato un “Nuovo giornalismo”

È morta a 87 anni la scrittrice americana, vera e propria icona letteraria che lascia un'eredità a tutto il mondo

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Redazione

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Pubblicato: 24 Dicembre 2021 09:57

È morta a 87 anni Joan Didion, giornalista e scrittrice statunitense nota in tutto il mondo per il suo stile inconfondibile e imitato da tanti dopo di lei. Ad annunciarlo è stata la sua casa editrice, che ha spiegato come la morte sia stata dovuta ad alcune complicazioni legate alla malattia di Parkinson di cui soffriva da alcuni anni.

Tra le creatrici di un nuovo modo di riportare le notizie, il cosiddetto New Journalism, che fonde giornalismo, narrativa e letteratura, Didion lascia una enorme eredità, quella di una forma di scrittura capace di smuovere coscienze e arrivare dritto al cuore e allo stomaco.

Chi era Joan Didion

Nata a Sacramento, in California, nel 1934, Joan Didion ha iniziato la sua carriera di giornalista da giovanissima, quando ancora si doveva laureare in Lettere all’Università di Berkeley. Un percorso segnato da un talento evidente, messo in mostra a un concorso di saggistica sponsorizzato da Vogue che la proclama vincitrice e la assume subito come redattrice. Da qui il trasferimento a New York, le nozze con lo scrittore John Gregory Dunne e il suo primo romanzo, datato 1963, Run, River.

Con il marito decide di tornare a vivere in California e prosegue con una produzione febbrile, che alterna articoli, saggi, libri e anche sceneggiature per il cinema (tra queste ultime: Panico a Needle Park, È nata una stella, L’assoluzione e Qualcosa di personale).

Una vita apparentemente perfetta, che però si scontra con dolori enormi, come la perdita di Dunne, morto sotto i suoi occhi in una tranquilla serata casalinga, e quella della figlia adottiva a causa di un’infezione polmonare.

Joan Didion, il New Journalism e il suo stile indimenticabile

È nel suo memoir L’anno del pensiero magico che Joan Didion esprime tutto il suo talento, in cui è ravvisabile la sua penna tagliente e il suo modo di arrivare allo stomaco con una scrittura che pochi sanno replicare (nonostante in tanti ci provino).

È lì che racconta il suo dramma familiare, il dolore immenso, la sua lotta con il lutto. Ogni frase, ogni paragrafo, ogni parola è nel punto giusto al momento giusto, a esorcizzare la sofferenza, a renderla materia letteraria e a guardarla dall’esterno pur essendone travolta completamente. Ha fatto la cosa più difficile del mondo: applicare il suo metodo, il suo stile, il suo sguardo a qualcosa di enormemente personale.

“Style is character – Lo stile è un personaggio”, diceva e questa frase oggi risuona ancora più vera. Perché con lei, con il suo personaggio muore anche uno stile che non ha eguali.