Riccardo Fogli non ha bisogno di presentazioni. Lui è un mito della musica italiana e ora è in radio con un nuovo inedito, Maledetto l’amore (Playaudio/Azzurra Music), scritto con Nicola Greco e Eustachio Zottoli, con gli arrangiamenti e la produzione artistica di Filadelfo Castro. Mentre Michele Sartori ha firmato la regia del video che lo accompagna.
Riccardo Fogli, che era tornato pochi mesi fa con la nuova versione di Mondo e a seguire l’inedito La tenerezza 93 dopo vent’anni dal precedente inedito, ci ha raccontato del suo nuovo brano, ci ha svelato cosa pensa dei Maneskin, di Sanremo e naturalmente dell’amore.
È in radio il tuo nuovo inedito, Maledetto l’amore, ce ne parli? Ci racconti come è nata l’idea?
Ho ripensato a tutte le volte che l’amore mi ha devastato la vita. L’amore e non la donna che lo ha fatto. L’amore è una alchimia magica, perché è quella che fa girare il mondo. Stabilito questo però, in una notte di solitudine ho analizzato quanto l’amore quando finisce, quando si modifica e quando ti ferisce sia come il morso di un cane fedele.
Ti sei definito “il cantante dell’amore”, perché?
Perché continuo a scrivere canzoni che dedico a mia moglie e ai miei figli. Perché in questi 70 anni di vita ho capito che una vita senza amore è un fiume senza acqua. Un uomo senza amore è come polvere al vento. Nell’amore si dividono i dolori, anche stando in silenzio.
È cambiato il modo di cantare l’amore da quando hai iniziato coi Pooh?
Prima cantavamo sguaiati come eravamo dentro all’anima, poi siamo diventati genitori e poi siamo diventati nonni. Quindi la voce e il modo di cantare sono cambiati, però direi che è la vita a modificarsi nel tempo. Per fortuna le stelle in cielo non si modificano.
In autunno esce anche il tuo nuovo album, ci puoi dare qualche anticipazione?
Ci saranno ancora canzoni inedite e ci sarà qualche rivisitazione delle mi vecchie storie. Filo conduttore sarà la verità ad ogni costo.
E del Festival di Sanremo, cosa ci dici? Pensi che potresti tornare?
A fare il conduttore o il cantante? “Sanremo è Sanremo” è fin troppo ovvio, però mi vien voglia di dirlo. Crescendo ho capito che Sanremo va meritato e bisogna portare una canzone importante , altrimenti è meglio stare a casa e guardalo in televisione [Nel corso della sua carriera Riccardo Fogli ha partecipato svariate volte al Festival, vincendolo nel 1982 con Storie di tutti i giorni ndr.]
A proposito di Sanremo, cosa ne pensi dei Maneskin?
In tempi non sospetti ho detto che erano in miei preferiti.
Nel 2020 ti abbiamo visto a Name That Tune, tornerai presto in tv?
Spero di tornare presto in Tv, perché mi diverto molto sempre. Poi ho l’armadio pieno di giacche belle e luccicanti del periodo Reunion Pooh, che non ho mai messo e che mi piacerebbe indossare prima di invecchiare e mettere la pancia.
Rifaresti un’esperienza come quella dell’Isola dei Famosi?
Partirei domattina per tornare all’Isola, ma ho la sensazione che mia moglie e la mia bambina non mi lascerebbero andare [Riccardo Fogli è sposato con Karin Trentini da cui ha avuto Michelle ndr].