Ci sono libri che rimangono nel nostro cuore, con frasi che scalfiscono la nostra corazza e che ci emozionano – a dir poco – e tra questi non possiamo non citare Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh. Un romanzo che fa parte della collana Narratori Moderni di Garzanti, che è stato pubblicato nel 2011 e che tutt’oggi affascina i lettori. DiLei ha scelto le frasi più belle de Il linguaggio segreto dei fiori: una raccolta di citazioni e aforismi tratti dal libro che fanno riflettere e anche emozionare.
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Le frasi più belle de “Il linguaggio segreto dei fiori”
Cosa c’è di più bello di lasciarsi trasportare da un libro? Il linguaggio segreto dei fiori, lasciatecelo dire, è quello giusto: perché nella paura di amare (e di lasciarsi amare) di Victoria, la protagonista, ci rivediamo un po’ anche noi. E nel suo giardino segreto, che si trova nel parco pubblico di Potrero Hill a San Francisco, ovviamente non possiamo non rimanere colpiti da come esprime, attraverso il linguaggio segreto dei fiori, le sue emozioni, travolgendoci con la sua storia d’amore.
- Mi porgesti quei fiori come se dovessi scusarti, anche se non avevi fatto niente di male. Anche se la tua composizione era la più vicina alla perfezione che avessi mai visto. In quel preciso momento capii che ti sentivi indegna e imperdonabilmente sbagliata.
- Dovevo voler essere una figlia, una sorella, un’amica, un’allieva, mi avevano ripetuto infinite volte. Ma io non volevo essere nessuna di quelle cose. Adesso all’improvviso sapevo cosa volevo essere: una fioraia. Volevo passare la vita a scegliere fiori per perfetti estranei, scandendo i momenti della giornata fra la frescura della cella frigorifera e lo scatto del registratore di cassa.
- Non importa quello che possediamo ma il modo in cui sappiamo apprezzarlo.
- Sei ossessionata da un linguaggio romantico, inventato per far comunicare gli innamorati e lo usi per diffondere ostilità.
- Se era vero che i muschi non hanno radici e l’amore materno può nascere spontaneo, apparentemente dal nulla, allora forse avevo sbagliato a ritenermi incapace di crescere mia figlia. Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro.
- Avrei voluto urlarlo che non avevo mai amato nessuno e chiederle di spiegarmi come ci si potesse aspettare che una donna incapace di amare diventasse una buona madre. Ma anche questo non era vero. Avevo amato molto, più di una volta, però avevo riconosciuto quel sentimento solo dopo.
- Avevo vissuto nell’odio e nella solitudine e non potevo diventare amorevole e affezionata dalla sera alla mattina.
- Non volevi incontrarmi e ho rispettato la tua decisione. Ti ho dato altro tempo e non ti ho più chiamato. Ma non posso aspettare oltre. Ho deciso di ricominciare a chiamarti ogni giorno finché accetterai di parlarmi. Ho bisogno di te, non lo capisci? Sei tutta la famiglia che ho.
- La parola “odio” è imprecisa. L’odio può essere ardente o distaccato. Può nascere dall’avversione ma anche dalla paura.
- Il perdono e l’amore senza riserve che leggevo nei suoi occhi mi terrorizzavano.
- I suoi occhi tornarono sul mio viso e incontrarono i miei.
C’era qualcosa di imprevisto nel suo sguardo, una scintilla di riconoscimento che catturò la mia attenzione. Lo osservai meglio e mi fece l’impressione di un uomo che aveva lottato quanto me, anche se in modo diverso.
Le frasi più toccanti de “Il linguaggio segreto dei fiori”
Nel corso del tempo gli scrittori hanno trovato molti modi per comunicare le proprie emozioni, i propri sentimenti e anche le sensazioni ai lettori: Vanessa Diffenbaugh ha scelto di farlo mediante quel linguaggio segreto dei fiori che, nonostante sia universale, è al contempo personale per ognuno di noi. Conoscendo la storia di Victoria, rimaniamo affascinati dalle parole e dalle citazioni di Vanessa Diffenbaugh, un vero e proprio crescendo di emozioni che puoi leggere qui di seguito, dedicando le frasi più belle.
- Pensi davvero di essere l’unico essere umano che ha commesso errori imperdonabili? Che è stato ferito fino quasi al punto di andare in pezzi?
- Mi avrebbe riempito di promesse e io avrei ripetuto le sue parole perché volevo credere alla nostra vita insieme.
- Quando le foglie cominciarono a cadere, mi convinsi che Grant aveva rinunciato a cercarmi. Immaginai di vederlo attraverso la finestra della sua torre mentre imballava i libri dei poeti romantici e copriva la scatola arancione con un telo opaco: i gesti deliberati di un uomo che vuole dimenticare il passato. E presto, pensai, ci sarebbe riuscito. Avrebbe incontrato molte donne al mercato dei fiori, donne più belle, misteriose e sensuali di come io sarei mai stata. Se non ne aveva già trovata una, sarebbe successo presto. Ma, mentre cercavo di convincermi, mi passava davanti agli occhi l’immagine di Grant con il cappuccio della felpa calato sulla fronte: nemmeno una volta l’avevo visto alzare lo sguardo su una donna che passava davanti al suo banco di fiori.
- Niente di ciò che potresti fare mi spingerà a mandarti via. Niente. Perciò puoi continuare a mettermi alla prova. Ma sappi che la mia reazione sarà sempre la stessa: ti vorrò bene e ti terrò con me, hai capito?
- Non importa quello che possediamo ma il modo in cui sappiamo apprezzarlo.
- Avevo amato molto, più di una volta, però avevo riconosciuto quel sentimento solo dopo aver fatto tutto ciò che era in mio potere per distruggerlo.
- E io avrei saputo darle – come ogni madre alla figlia – un amore imperfetto e senza radici.
- Avevano portato a casa il loro mazzo di fiori aspettandosi un cambiamento e invece era stata la loro fiducia a innescare il cambiamento.
- Non mi fido, come la lavanda. Mi difendo, come il rododendro. Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, lascio…
- Volevo che il suo fiore fosse il biancospino, che avesse il riso sulle labbra e che imparasse ad amare senza paura. Ma io non potevo darle questo, non potevo insegnarle qualcosa che io stessa non conoscevo.
- La tua vita comincia adesso. D’ora in avanti non potrai incolpare nessuno a parte te stessa.
- Le rose per la grazia e l’eleganza, la camomilla per emergere dalle difficoltà, la gerbera come l’allegria di un’inattesa speranza e i bouganville per la passione.
- Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro.