Nick, Luke, Patrick: con loro muore anche una parte di noi

Nick Kamen, Luke Perry, Patrick Swayze, con la morte dei nostri idoli giovanili se ne va anche una parte (bellissima) di noi

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Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

Premessa: questo articolo è scritto da una “ragazza” che negli anni ’80 era una teenager e nei ’90 poco più che  ventenne. Cresciuta con Beverly Hills 90210, immedesimandomi nella Brenda che incredibilmente riusciva a conquistare il più bello e tenebroso del liceo, quel Dylan irresistibile, soffiandolo alle tante Kelly ben più fighe e appariscenti. Che è stata folgorata da Dirty Dancing e dalla improvvisa consapevolezza che fosse possibile che il ballerino-animatore più bello e affascinante (Johnny Castel-Patrick Swayze dei miei sogni) potesse accorgersi della ragazza intellettuale e anonima . E che ballava sulle note di Each Time You Break My Heart, perdendosi nelle labbra carnose e negli occhi verdi di Nick Kamen. Con la sua foto nel diario e i suoi jeans nell’armadio. Io sono tutte quelle ragazze di allora.

Quella che quando Patrick Swayze è morto ha pensato che in realtà si fosse trasformato davvero nel Sam di Ghost, in grado di amare Molly, e in parte tutte noi, anche dopo la sua morte. Che quando è morto anche Luke Perry ha sperato che fosse solo un brutto scherzo di sceneggiatura. E che lui potesse ricomparire all’improvviso, con quel sorriso dolcissimo e quell’aria da perenne outsider, in qualche nuovo ruolo scritto apposta per lui. Inafferrabile e inimitabile come sempre. E che quando alla fine è arrivata  anche la notizia della morte di Nick Kamen, scomparso dalle scene da anni ma mai dimenticato dai noi ragazze degli anni ’80 e ’90, ha realizzato che qualcosa si era definitivamente spezzato.

Perché i nostri miti giovanili non dovrebbero morire mai, restare eternamente belli e uguali. Altrimenti muore con loro anche una parte di noi, quel periodo della nostra giovinezza più bello, puro e pieno di sogni ancora da realizzare. L’epoca in cui ancora tutto è possibile: diventare la Brenda scelta da Dylan, la Baby che “non viene messa in un angolo” da Johnny o la ragazza che spezza il cuore di Nick. Invece la consapevolezza che nulla è eterno ci travolge all’improvviso. La sensazione che la vecchiaia è dietro l’angolo, il tramonto dietro la siepe. Che non possiamo essere per sempre Molly, Baby o Brenda. Ed è tremendamente triste.

La vita non è che una continua scommessa, è così, ma molti credono di essere eterni, che ci sarà sempre un domani. Ma sono illusioni.” (Patrick Swayze in Ghost)