Charlotte, Emily e Anne, sono questi i nomi delle tre sorelle Brontë, scrittrici e poetesse intense e rivoluzionarie le cui opere ancora oggi rappresentano dei capisaldi della letteratura internazionale.
Sorelle, ma anche migliori amiche, le scrittrici furono legate per tutta la vita non solo dallo stesso cognome e dal sangue, ma anche da un passato tumultuoso e doloroso e dalla passione per la scrittura, quella che poi gli ha permesso di ritagliarsi uno spazio nel mondo.
La loro è stata una brevissima vita, ma così intense sono state le opere scritte che ancora oggi, a distanza di secoli della morte, si continua a parlarne, di quei capolavori, di quella scrittura rivoluzionaria che tiene incollati milioni di persone alle storie senza tempo. Partite dal niente e cresciute da sole, hanno saputo dare forma alle loro idee creando testi che parlavano di amore, di libertà e di sentimenti quando nessun’altra donna poteva ancora farlo. Ecco chi erano le sorelle Brontë.
Le tre sorelle Brontë
Nate a Thornton tra il 1816 e il 1820, con due anni di differenza ciascuna, le tre sorelle Brontë si ritrovano ad affrontare un’infanzia complicata, fatta di abbandoni e solitudine.
Figlie del pastore irlandese Patrick Prunty, le tre sorelle ereditano il cognome Brontë modificato dallo stesso padre in omaggio dell’ammiraglio Horatio Nelson e della città siciliana di Bronte.
La madre, Maria Branwell, si ammala mortalmente lasciando i figli piccolissimi. Il padre si rende conto presto di non riuscire a gestire da solo l’educazione dei bambini, così sceglie di affidare i suoi sei figli, cinque femmine e un maschio, a sua cognata che ne diventa ufficialmente tutrice.
Ma le cose non vanno meglio in quella nuova casa. Non vanno meglio con quella zia, che non è la madre. Completamente abbandonate a loro stesse, le sorelle vengono mandate a vivere in collegio, e quell’esperienza segnerà per sempre le loro vite.
Mary ed Elizabeth Brontë si ammaleranno di tubercolosi in quel collegio e perderanno la vita giovanissime. Ma ci sarà un altro lutto da affrontare per Charlotte, Emily e Anne, quella del loro unico fratello, un giovane e promettente pittore, finito nel vortice dell’alcolismo e della droga.
Rimaste da sole, le tre sorelle si legano ancora di più. Sono divoratrici di testi e libri, è tra le storie che leggono si rifugiano per trovare sollievo dalla sofferenza reale, ma anche per respirare quella libertà che a quell’epoca non è concessa alle donne.
Sono sensibili e curiose, sono intelligenti e apprendono molto in fretta. Imparano diverse lingue, studiano musica, matematica e disegno. Ma è nella scrittura che trovano conforto ed espressione, uno spazio condiviso e personale. Le abili poetesse, scelgono di pubblicare la prima raccolta di poesia insieme.
Per farlo, però, scelgono di utilizzare dei pseudonimi maschili per timore dei pregiudizi esistenti a quell’epoca. Charlotte, Emily e Anne diventano rispettivamente Currer Bell, Ellis Bell e Acton Bell. Nonostante questo escamotage, la loro prima pubblicazione non ottiene il successo sperato, la loro raccolta vende appena due copie in un anno.
L’opera letteraria
L’insuccesso della prima pubblicazione, però, non impedisce alle sorelle di continuare a scrivere, anche se in un primo periodo continueranno a utilizzare i loro pseudonimi maschili.
Scrivono di amore, di relazioni e di tormenti, di addii e di abbandoni, quelli che hanno vissuto sulla loro pelle. Parlano di vita e di libertà, quella che vogliono e che pretendono, e che diventa vivida tra le storie dei loro romanzi.
A conquistare il pubblico di lettori, prima delle altre, è Charlotte Brontë con il suo Jane Eyre. Diversa, invece, è l’accoglienza di Cime Tempestose di Emily. Il romanzo viene considerato troppo cruento, impetuoso e addirittura scandaloso: è un flop. Eppure si tratta di un capolavoro che sarà apprezzato soprattutto dopo la morte della scrittrice e che vedrà persino tre trasposizioni cinematografiche e molte opere correlate.
Anne Brontë, la più piccola delle sorelle, raggiunse la sua popolarità con Agnes Grey, un romanzo in parte autobiografico che ottenne una tiepida accoglienza tra i lettori del tempo, seguito poi da La signora di Wildfell Hall.
La grande eredità delle sorelle Brontë
Perché oggi parliamo delle sorelle Brontë è evidente, l’eredità che ci hanno lasciato è immensa e va oltre quei romanzi che continuano a conquistare intere generazioni. Non sono solo le storie che parlano di amori, di tormenti, di alcol e morte, dalle quali è possibile intravedere il dolore vivido che riguarda le loro esperienze personali, ma ci sono care anche e soprattutto per quella rivoluzione gentile che le stesse hanno portato avanti.
Lo hanno fatto perché hanno scelto di creare delle eroine e dei personaggi decisamente moderni per i tempi, nei quali specchiarsi. Perché hanno osato costruirsi un posto tutto loro in un mondo di uomini attraverso una scrittura nuova e senza precedenti. E lo hanno fatto sempre insieme.
Lo hanno fatto con le parole, di cui avevano una straordinaria padronanza, ma anche con una prosa psicologicamente intensa che andava a indagare i sentimenti e le emozioni recondite dei personaggi, e non solo le loro storie di facciata.
Le tre sorelle Brontë hanno segnato un’epoca, seppur le loro vite sono state brevissime. Tutte e tre, infatti, sono morte giovanissime, a 30 anni compiuti.
Emily è scomparsa il 19 dicembre del 1848 a causa della tubercolosi, la stessa malattia che anni prima aveva portato via le sue sorelle. Un destino beffardo e crudele che non ha lasciato immune Anne, anche lei morta di tubercolosi un anno dopo, il 28 maggio del 1849.
Charlotte Brontë, invece, sopravvive alle sue sorelle e continua la sua opera letteraria, pur portando addosso il peso di quegli addii. Pubblica Villette e Shirley e scrive Il professore, l’opera che sarà pubblicata solo dopo la sua morte. A 39 anni, però, poco dopo essersi sposata con il reverendo Nicholls e incinta del suo primo figlio, Charlotte muore improvvisamente, probabilmente a causa di una iperemesi gravidica, una complicazione avuta durante la gravidanza.
Nonostante si siano spente tragicamente da giovanissime, le sorelle Brontë hanno avuto il tempo di lasciare un segno del loro passaggio nella storia, testimoniando il cambiamento e la rivoluzione culturale. Oggi vivono ancora nei loro libri, nei film dedicati e in tutti quegli scritti che a loro sono ispirati.